Aumentano i malumori in casa azzurra nei confronti della gestione di Miccichè che rischia di portare il centro-destra nuovamente diviso alle elezioni. Intanto a sinistra sono al lavoro le "diplomazie"
La fronda in Forza Italia, inizialmente un piccolo rivolo di malumori anche nei confronti della gestione del coordinatore regionale Miccichè, sta diventando sempre più ampia.
Dapprima le perplessità, sempre più palesi, a Palermo, soprattutto da parte di un’area Ars rappresentata dal deputato regionale Vincenzo Figuccia. In tanti, anche tra la base azzurra, mal digeriscono le decisioni di Miccichè che in queste settimane, insieme a parte dei cuffariani e dei centristi di Romano, hanno fatto pressing su Berlusconi affinchè puntasse tutto sull’ex assessore regionale Armao.
Ma da Palermo i malumori per scelte dall’alto che porterebbero ancora una volta il centro-destra diviso alle elezioni del 5 novembre si sono spostate a Catania. Il primo a tuonare è stato l’europarlamentare e coordinatore di Forza Italia a Catania Salvo Pogliese che ha detto chiaro e tondo: “Pur apprezzando gli sforzi di Miccichè, non possiamo permetterci di presentarci divisi alle Regionali. Non ce lo perdonerebbero i nostri elettori per la seconda volta consecutiva ma soprattutto non ce lo perdonerebbe la nostra coscienza”. A due mesi dalle urne non si può perdere altro tempo secondo l’europarlamentare che ha plaudito alla professionalità di Gaetano Armao, ma al quale, in questo momento “è da preferire una candidatura che garantisca coinvolgimento e dia il valore aggiunto, come quella di Musumeci, persona di indiscusso valore etico, morale e amministrativo”.
Pogliese rappresenta una vasta area di Forza Italia, molti dei quali provenienti dalle fila ex An e lo “strappo” avrà sicuramente un suo peso.
A ruota ha commentato Figuccia: “Ci siamo. Il centrodestra siciliano ha trovato la quadra, su Nello Musumeci. Ci sono tutte le condizioni per dare alla Sicilia un governo nuovo e guidato da un politico perbene. La finta discontinuità sbandierata da Leoluca Orlando per sostenere Micari è invece la riproposizione dell'alleanza dei fallimenti che ha sostenuto Crocetta. Orlando fa il puparo ed ha trovato i burattini. Con Musumeci, invece, la Sicilia chiuderà la pagina nera del governo guidato dal Pd. Siamo pronti”.
La palla passa a Berlusconi che dovrà sbrogliare una matassa che rischia di portare nuovamente diviso il centro-destra alle urne siciliane, peraltro a pochi mesi dalle Politiche del 2018. Intanto lunedì a Palermo, alle 18.00, presso il Grand Hotel Wagner ci sarà la presentazione del 'Manifesto per il Futuro della Sicilia', il documento programmatico del movimento 'SicilianIndignati', guidato da Gaetano Armao.
"Sarà l'occasione – ha spiegato Armao – per presentare ai palermitani la proposta politica dei Sicilianindignati perché non basta lamentarsi di fronte ai drammatici problemi dell'Isola,aggravati dal governo di Rosario Crocetta e favoriti dall'opposizione di carta dei 5 Stelle, ma occorre attivarsi per risolverli con competenza".
CENTRO-SINISTRA
Intanto nel centro-sinistra sono al lavoro i mediatori per cercare di riportare nella coalizione SI, Art.1-MDP e Rifondazione comunista, anche se le distanze sembrano ormai incolmabili. Le tre forze di sinistra non sono contrarie alla candidatura del Rettore di Palermo Fabrizio Micari, ma all’alleanza con Alfano (sebbene alle amministrative di giugno non si siano ribellati alla stessa coalizione, né ad Alfano al governo) e puntano dritto sulla candidatura dell’editore Ottavio Navarra.
I centristi di D’Alia nei giorni scorsi hanno detto sì al candidato scelto da Leoluca Orlando (che ha dettato nomi, regole e confini) “A conclusione dell’incontro – si legge in una nota dei centristi – abbiamo deciso di valutare seriamente la proposta di candidatura civica alla presidenza della Regione del rettore dell’Università di Palermo, il professore Fabrizio Micari, avanzata da Leoluca Orlando. Siamo interessati in Sicilia ad una alleanza tra moderati e progressisti che può essere arricchita dal progetto civico messo in campo dal sindaco di Palermo. Siamo disponibili ad un incontro con il Partito democratico, gli amici di Alternativa popolare e Orlando per verificare in concreto i contenuti del programma e la coalizione con cui andare alle elezioni”.
Nel frattempo i segretari provinciali del PD hanno indirizzato un appello ai big del partito ribadendo l’importanza dell’unità “per evitare di consegnare la Sicilia alla destra populista o peggio all’approssimazione. In queste settimane lo scontro ha travalicato ogni argine e rischia di provocare fratture dannose per il centro-sinistra. Non si costruisce il cambiamento in Sicilia senza la sinistra o contro la sinistra”.
Domani pomeriggio a Palermo si riunirà la direzione regionale Pd per cercare di uscire dal guado.
Rosaria Brancato
Farsa Italia