Cancelleri, Fava e Micari a confronto: imprese, start-up e legge sul diritto allo studio. Assente Musumeci.
Un mondo cattolico attivo, attento alle problematiche giovanili e desideroso di partecipare attivamente al prossimo appuntamento elettorale. Accogliendo l'invito dei Vescovi Siciliani di promuovere incontri sul territorio, la Diocesi messinese ha organizzato un incontro tra i candidati alla Presidenza della Regione Sicilia alle prossime elezioni del 5 Novembre.
Presso l'auditorium Mons .Fasola, l'Ufficio diocesano per i problemi sociali e il lavoro, il Servizio diocesano Pastorale Giovanile, il Progetto Policoro diocesano e la Consulta Diocesana delle Aggregazioni Laicali, hanno raccolto l'ardua sfida di riunire i leader delle principali coalizioni che scenderanno in campo per rispondere a delle tematiche poste da giovani sul mondo del lavoro e sulle possibilità di affermazione per chi sceglie di restare in Sicilia.
Presente il candidato della lista "Cento passi per la Sicilia", Claudio Fava, intervenuti via Skype Giancarlo Cancelleri del "Movimento 5 Stelle" e Fabrizio Micari, scelto dal gruppo che vede insieme PD, Alternativa Popolare, Sicilia Futura e PSI nella corsa a Palazzo d’Orleans. Assente per motivi legati alla campagna elettorale il candidato alla presidenza del centro destra Nello Musumeci.
Un impegno non semplice quello percorso dalla Diocesi in un momento così concitato della campagna elettorale, in cui i candidati alla presidenza percorrono in lungo e in largo il territorio delle 9 province siciliane. I giovani scelti per porre le domande ai candidati hanno palesato sofferenza e timore nel dover lasciare la propria terra, che al momento non riesce a dare garanzie occupazionali, costringendo una massiccia migrazione verso il nord Italia e, in casi sempre più frequenti, all'estero. Sono 20.000 gli under 30 che ogni anno abbandonano la Sicilia per cercare fortuna altrove, 5.000 dei quali già laureati: una vera e propria fuga di cervelli. Claudio Fava, pone la necessità di una Legge sul Diritto allo Studio, da anni mancanza grave per il nostro territorio. L'ex coordinatore della segreteria nazionale di Sinistra Ecologia e Libertà sostiene che i fondi a disposizione della Sicilia siano sufficienti e che solo una malagestione delle risorse da parte dei precedenti governi non abbia prodotto manovre utili all'inserimento nel mondo del lavoro da parte dei giovani.
Per Micari, gli investimenti sulle medie e piccole imprese sono la chiave che potrà contrastare l'attuale disastro occupazionale in Sicilia.
Il Rettore dell'Università degli Studi di Palermo coltiva l'idea di una formazione professionale che coinvolga dapprima la scuola, per poi essere perfezionata all'interno degli Atenei.
Il pentastellato Cancelleri evidenzia come il problema della disoccupazione non sia esclusivamente giovanile, e dichiara, qualora riuscisse a spuntarla nella bagarre di queste regionali, di istituire un fondo d'investimento per lo sviluppo delle imprese di 100 milioni di euro l'anno, per i 5 anni del mandato.
Il capogruppo all'Ars del Movimento 5 Stelle è intenzionato ad accorpare l'assessorato al turismo e quello ai beni culturali, che avrà il compito di sostenere le start-up siciliane.
Inoltre, parlando di imprese, l'intenzione è quella di premiare fin da subito quelle che nonostante le problematiche siano riuscite ad affermarsi, per poi affiancare le realtà in difficoltà.
Il parere comune dei candidati sembra essere quello che vede i giovani non come futuro bensì come presente della Sicilia, uno slogan sicuramente onorevole ma che anno dopo anno perde di fascino se comparato alla realtà dei fatti.
Antonio Caroè