Micari chiude nello Stretto: "Sogno un biglietto di ritorno per i giovani"

Micari chiude nello Stretto: “Sogno un biglietto di ritorno per i giovani”

Rosaria Brancato

Micari chiude nello Stretto: “Sogno un biglietto di ritorno per i giovani”

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venerdì 03 Novembre 2017 - 16:44

Traversata simbolica nello Stretto per il candidato governatore del centro-sinistra. Non manca l'ironia: "gli altri fanno il patto dell'arancino....noi lo mangiamo...."

In tanti mi chiedono se le Regionali sono importanti in chiave nazionale. Io rispondo che queste elezioni sono importanti per la Sicilia, per il futuro della Sicilia e dei nostri giovani. E’ questo che conta. E i siciliani sorprenderanno l'Italia vedrete”.

Ha scelto Messina per chiudere la campagna elettorale ed ha scelto di farlo con una manifestazione non convenzionale, senza la folla della piazza, senza proclami, senza bandiere, senza recriminazioni, senza puntare alla “pancia” dei siciliani.

E se a Fabrizio Micari, Rettore dell’Ateneo di Palermo, candidato Presidente per il centro-sinistra nella campagna elettorale più triste degli ultimi tempi, scandita dall’odio social e da accuse incrociate, chiedi se si sia pentito del suo slogan “la sfida gentile”, replica con lo stile che lo ha contraddistinto in questi due mesi: “non sono affatto pentito, è uno slogan che riconfermo ogni giorno. Noi siamo diversi. E abbiamo scelto una chiusura di campagna elettorale simbolica. Parto da Messina con un gruppo di imprenditori coraggiosi e ritorno con un gruppo di giovani. Non voglio la folla, voglio che i nostri figli ritornino in Sicilia, che gli imprenditori trovino in Sicilia le loro opportunità”.

La chiusura di campagna elettorale nello Stretto è rigorosamente a bordo di un aliscafo Bluferries Messina-Villa San Giovanni e ritorno. Niente inni, nessun discorso altisonante, nessun appello all’ultimo voto. Quel che doveva dire lo ha detto in 55 giorni di dibattiti. Con lui, al molo Marconi, prima della partenza ci sono i candidati alle Regionali Beppe Picciolo, Giuseppe Laccoto, Franco De Domenico, ci sono esponenti del Pd, ci sono deputati di AP, di Sicilia Futura, ci sono i Giovani Dem, c’è un gruppo di imprenditori della zona tirrenica e dei Nebrodi, capitanati da Filippo Miraculaho lasciato duemila lavoratori per venire qui e attraversare lo Stretto e insieme a me ci sono un gruppo di giovani imprenditori che si sta scommettendo qui, in Sicilia, anche se è durissima. Ma non ci arrendiamo”.

Mentre l’aliscafo sta per salpare arriva anche Matteo Richetti, portavoce nazionale del Pd “Scusate, sono l’unico arrivato in ritardo…..sfatiamo il mito, visto che sono uno del nord…..”.

L’aliscafo lascia Messina puntuale alle 14.20. Una chiusura di campagna elettorale in pieno giorno, sotto il sole di novembre che solo la Sicilia sa regalare, ma in quel tratto di mare che divide l’isola dallo stivale c’è tutto il ritardo storico di una Regione e di una classe dirigente che la nostra terra l’ha svenduta. Già, perché l’aliscafo arriva a Villa San Giovanni, ma la tabella degli orari ha ancora troppi buchi neri che non consentono la vera sinergia con i treni. Nei week-end, o la sera, se arrivi a Villa sei costretto, valigie alla mano, a fartela a piedi ed a prendere la Caronte.

Di gran lunga peggio se parliamo dei collegamenti con l’aeroporto di Reggio Calabria.

Ho fatto 22 mila chilometri 640 in 55 giorni, è stata un’esperienza entusiasmante, interessante, intensa, ho conosciuto una terra piena di contrasti e piena di speranza– ci dice Micari mentre attraversiamo lo Stretto- Ci sono imprenditori straordinari eppure c’è tanta disoccupazione, ci sono centri di ricerca d’eccellenza ma ci sono troppi giovani che vanno via, c’è tanta tecnologia ma ancora manca la manutenzione nelle strade”.

Accanto a lui l’europarlamentare Giovanni La Via, designato vicepresidente “io sono stato meno bravo, ho fatto 17 mila e 600 chilometri, ma perché sono a Catania….”.

Entrambi hanno una cartina della Sicilia con tutti i puntini rossi delle tappe che hanno fatto in campagna elettorale, realtà piccole e grandi, visitate più di una volta.

Io lo devo dire- commenta Paolo Starvaggi, segretario provinciale del Pd- Se fossimo una realtà normale domenica mattina i siciliani dovrebbero alzarsi e dire: devo andare a votare per la mia terra. E sono certo che se davvero pensi al futuro della tua terra allora voti Micari, è l’unico che parla di progetti e programmi concreti. Se siamo divisi è colpa di MDP-Art.1, che hanno abbandonato la nave all’ultimo momento perché guardano alle Politiche. Ma Micari è l’unica scelta da fare. Non mi dò per sconfitto”.

Ad attenderci a Villa San Giovanni ci sono studenti e studentesse, che si “ricongiungono” simbolicamente ai giovani imprenditori.

Chiara, Serena, Antonella, Benedetta, c’è chi ancora studia a Messina e chi si è appena laureata. A causa dei costi sono state costrette ad affittare casa a Messina. C’è chi ora studia a Milano, chi è andato via, chi sogna di tornare.

Abbiamo scelto questa chiusura in modo simbolico- conclude Micari sul molo di Villa- Siamo partiti con gli imprenditori e torniamo con i giovani. Vogliamo che investire in Sicilia sia una scelta e restare sia una scelta. Musumeci ieri a Catania ha detto che Dio è con lui. Non so quali elementi abbia per dirlo. So che oggi è una splendida giornata di sole e noi continuiamo a credere che la sfida gentile sia l’unica che possa dare un futuro diverso alla Sicilia”.

Accanto a lui Richetti, che racconta d’aver ricevuto un messaggio di un imprenditore del nord che gli raccontava di un invito avuto dal governo austriaco per investire lì.

La sfida è costruire qui. La lezione più grande l’ho avuta ieri a Bagheria. Fuori da una sala dove ho sentito politici usare termini come “prenderemo il cuore a morsi”, ho visto il manifesto di Fabrizio, la sfida gentile, e l’ho sentito parlare. Questa è la differenza. Stiamo assistendo ad una campagna elettorale di insulti e accuse. In Parlamento i colleghi ci dicono: voi siete matti a parlare di sfida gentile, restate indietro. Invece noi siamo orgogliosi di sostenere la candidatura di Fabrizio Micari. Parla di cose concreti, di progetti, parla di cambiare, la violenza la lasciamo agli altri”.

Al rientro Micari e Richetti si attardano un po' per restare a parlare con alcuni passeggeri. Ma l’aliscafo parte alle 15.20. Il rischio è, se lo perdi, che devi aspettare fino alle 17.30: due ore. Questa è Messina oggi. Questa è la Sicilia.

Una traversata simbolica. Con biglietto di ritorno. Sta per calare il sipario su questa campagna elettorale, e l'inizio del nostro viaggio metaforico in aliscafo dalla Sicilia alla Calabria, non è che l'immagine del nostro obiettivo che ci vedrà sempre in prima linea: riportare i giovani – preparati e qualificatinella nostra terra, offrire loro sbocchi occupazionali per un futuro non lontano dalle proprie radici, dagli affetti, per dare loro le opportunità che meritano- dichiara Giovanni La Via La traversata, significa anche un impegno per promuovere un ecosistema favorevole allo sviluppo delle nostre imprese, affinché possano conquistare più facilmente e con una burocrazia "non nemica" i mercati esteri, e trovare così nuove occasioni di crescita. Formazione e lavoro, sono punti all'ordine del giorno, il presupposto per creare una base solida e dare futuro a questa terra."

Prima di rientrare a Messina Micari, La Via e Richetti lanciano una stoccata agli avversari del centro –destra e davanti ad un paio di arancini sorridendo Micari dice: “Ieri Berlusconi e Salvini hanno siglato il patto dell’arancino, noi l’arancino lo mangiamo…. Siamo diversi”. La notizia è che Micari, palermitano doc, è riuscito a pronunciare la parola arancino con la “o” finale…….

A Messina l’aliscafo Bluferries è attraccato puntuale. Ma non basta. Non basta per parlare d’Italia. Non è Italia se per prendere un aereo devi pagare fino a 300 euro, non è Italia se i treni notte vengono cancellati con cadenza periodica. Non è Italia se Bluferries e i traghetti sembrano agire per favorire i privati.

Fateci governare, avremo 5 anni di tempo per cambiare le cose”.

Rosaria Brancato

3 commenti

  1. Pure lui con l’arancino, allora è un trionfo della rosticceria Siciliana evviva……………………….

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  2. MICARI SI DICE CHE I SOGNI SONO DESIDERI? ALLORA OGGI E’ DIVENTATA REALTA’. ALTRI 950 CLANDESTINI DA CERTI POLITICI E ORGANIZZAZIONI CHIAMATI E SOLLECITATI A VENIRE IN ITALIA SONO ARRIVATI. ECCO I TUOI GIOVANI CHE VOLETE. BRAVI. IL TUO PARTITO VUOLE LA SOSTITUZIONE ETNICA? TRA INVASIONI, ARRIVI E OMICIDI DA PARTE DI CLANDESTINI E STRANIERI CI SARANNO POSTI E LAVORI PER I GIOVANI SI DALLA NIGERIA E ALTRI.

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  3. STAI SERENO MICARI LE ELEZIONI SONO VICINE E ALLORA LE DOLENTI NOTE CI SARANNO

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