Le risposte di Claudio Fava, Cento Passi, ai lettori di Tempostretto

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Le risposte di Claudio Fava, Cento Passi, ai lettori di Tempostretto

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mercoledì 01 Novembre 2017 - 13:41

Di seguito le risposte del candidato governatore Claudio Fava, Cento Passi per la Sicilia, alle domande dei lettori di Tempostretto

A Flavia Ilacqua (domanda: votando Fava si aiuta la destra a vincere?)

Claudio Fava: “Un aiuto alle destre si dà buttando il voto per una pura protesta. Votare per i 5 Stelle è effettivamente un voto inutile, perché non si vota per un programma preciso, per una squadra di governo all’altezza del compito, ma equivale alla fetta di mortadella che un tempo qualcuno metteva nella scheda pensando di fare chissà quale gesto di protesta. Noi proponiamo un’alternativa seria alla restaurazione che ci promettono Musumeci e le liste che lo sostengono, un’alternativa al ritorno ai tempi di Cuffaro e Lombardo che hanno distrutto la Sicilia. La nostra è una proposta di vero, credibile cambiamento. Cosa che non si può dire per lo schieramento messo in campo dal Pd con la candidatura di Micari, che ricalca l’esperienza di Crocetta, quello che prometteva una rivoluzione ed ha finito per far governare la parte meno limpida della Confindustria siciliana.

A Giacomo Miloro (domanda sulle politiche per gli ultimi)

Claudio Fava: “E’ indubbiamente necessario un intervento a sostegno di chi si trova in uno stato di povertà assoluta. Ma in generale la soluzione non può essere la distribuzione di sussidi. Ai siciliani dobbiamo offrire un lavoro giustamente retribuito e non l’elemosina. La Sicilia non può vivere accontentandosi delle briciole regalate dalle regioni più ricche. Anche la Sicilia deve produrre ricchezza e progredire.

A Peppe Cullurà Altavilla (ci sono punti in comune con i 5stelle?)

Claudio Fava: “Noi abbiamo manifestato la disponibilità ad un confronto sulle cose da fare, non per un’astratta geometria politica. Lo abbiamo fatto perché il M5S potrebbe essere un interlocutore interessante qualora mantenesse le distanze dal vecchio blocco di potere che ha portato la Sicilia all’attuale situazione. Un’intesa però si può trovare tra due soggetti che sono disposti a sedersi intorno ad un tavolo per discutere. Cosa che Cancelleri sembra escludere. Il suo unico referente al momento è solo Beppe Grillo, che è venuto in Sicilia a dire un sacco di sciocchezze, come quella che un tempo la mafia era buona e che è stata rovinata dalla finanza. Parla di cose che non conosce e tutto ciò è molto pericoloso.

A Michele Oteri (infrastrutture, ambiente, sanità, sport)

Claudio Fava: “Ha fatto molte domande, e cercherò di rispondere a tutte, sia pure sinteticamente.

Le infrastrutture siciliane sono al collasso. Ferrovie ottocentesche, autostrade che crollano, porti che hanno bisogno di un rilancio e di un forte ammodernamento. Tutto questo deve avvenire prima della decisione se fare o non fare il ponte sullo Stretto. Parlare ora del ponte è invece solo una trovata elettoralistica, sempre quella, da decenni. Un tempo lunghissimo in cui non è stato fatto nulla di serio, né il ponte e neppure quelle infrastrutture che permettano la mobilità in Sicilia.

In Sicilia sono necessari investimenti che diano lavoro e allo stesso tempo facciano recuperare i tanti ritardi nelle infrastrutture che soffocano la sua economia, che mettano in sicurezza il territorio che ogni anno viene sconvolto da frane e incendi, che sviluppino la cultura, la ricerca, le nuove tecnologie. I soldi ci sono, quello che manca è la volontà di impegnarsi in una politica di lungo respiro e non clientelare.

Il problema a monte che si deve affrontare è quello di elevare la qualità delle nostre università, che si trovano sempre in coda nelle classifiche degli atenei italiani, e di creare le condizioni perché i nostri giovani possano studiare con profitto in Sicilia e non essere costretti, quando hanno una famiglia che se lo può permettere, ad andare nelle università del Nord. E’ uno scandalo che la Sicilia non abbia una legge per il diritto allo studio: questo significa penalizzare i ragazzi che hanno meno mezzi e sprecare tante intelligenze.

La Sanità è un settore delicatissimo per la Sicilia. Troppa gente è stata costretta a rinunciare alle cure perché quello che era un diritto sta diventando sempre più un affare privato. Ed è intollerabile che molti siciliani siano costretti ad andare fuori dalla Sicilia per avere delle cure adeguate. E’ pertanto ovvio che i centri di eccellenza vadano sostenuti, ma è l’intero sistema sanitario che ha bisogno di essere sviluppato al di fuori delle logiche clientelari e familistiche.

Le attività sportive non sono un lusso di cui si possa fare a meno. Occorrono strutture, dalle piscine alle palestre, alle aree attrezzate, e non solo nelle grandi città. Per far questo occorre una seria programmazione. Il problema non è tanto quello di trovare i fondi, piuttosto l’elaborazione di progetti da concordare con il mondo sportivo siciliano.

Un commento

  1. Peggio del peggior centrodestra, che almeno sono liberisti e coerenti con le loro politiche di disastro sociale, c’è solo il centrosinistra liberista. Da anni dicono di fare cose bellissime, poi logicamente si comportano peggio degli altri e prima di garantire lavoro e diritti, devono mettere i “conti a posto” e rispettare i patti di stabilità imposti dalle regole liberiste europee. Finchè l’Italia resta nella U.E. e avrà una moneta criminale come l’euro, non ci saranno investimenti pubblici, perchè dovremmo sempre impiccarci ad elemosinare i bruscolini che ci tornano indietro con i “fondi europei” (versiamo più di 10 miliardi ogni anno per partecipare al club UE, ne ritornano indietro 8, da dividere per 20 regioni). Cetto la Qualunque

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