Il candidato alla carica di governatore della Sicilia per il Movimento Siciliani Liberi risponde alle domande dei lettori di Tempostretto
Michele Oteri: Le cose da chiedere sarebbero infinite, viste le condizioni in cui è ridotta la Sicilia. Ma atteniamoci al compito:
1) Quale ricetta ha per sviluppare le infrastrutture nella regione e come intende collegare i 5 milioni di residenti con il resto d'Europa, portando efficienza e velocità?
ROBERTO LA ROSA (candidato governatore Siciliani Liberi)- La Sicilia avrebbe in teoria uno strumento di perequazione infrastrutturale, dato dall’art. 38 dello Statuto, ma il suo finanziamento è stato azzerato dallo Stato sin dal lontano 1990. E si vede andando in giro per la Sicilia. Lo faremo con le nostre risorse, quando avrà termina la rapina di circa 10 miliardi l’anno che lo Stato fa ai danni della Sicilia. I collegamenti di un’isola con il resto del mondo non si fanno via terra. Ma via mare e cielo. La Sicilia ha bisogno di un hub intercontinentale e delle autostrade del mare, non di una comunicazione su gomma e a imbuto sullo Stretto: centro del Mediterraneo, non fondo dello Stivale. I trasporti via terra (strade e ferrovie) vanno potenziate all’interno della Sicilia.
2) Il secondo punto è direttamente collegato al primo. Con quali attività nuove cercherà di incrementare l'occupazione in Sicilia?
ROBERTO LA ROSA (candidato governatore Siciliani Liberi)- Attraverso il progetto di Zona Economica Speciale nei suoi punti di fiscalità di vantaggio, zona doganale speciale, sburocratizzazione e moneta complementare, si creeranno, secondo nostre stime, non meno di 100.000 posti di lavoro in tre anni circa. E saranno posti di lavoro veri, nel privato. Una vera svolta e un vero shock positivo per l’economia siciliana.
3) Quali sono i suoi programmi per dare sfogo alle professionalità che vengono sfornate dagli atenei Siciliani?
ROBERTO LA ROSA: La domanda è legata alla precedente. Dove c’è domanda di lavoro, nel mondo di oggi questo lavoro sarà un lavoro in gran parte di natura professionale. E non ci riferiamo solo a ingegneri ed economisti, che saranno richiesti dalle nuove imprese che si insedieranno in Sicilia, ma anche nel campo umanistico e artistico, perché in Sicilia la “Cultura” deve essere “Economia”, ed è il nostro tesoro. Altro capitolo è quello delle “eccellenze pubbliche”: ponendo termine alle rapine coloniali avremo bisogno di introdurre elementi di eccellenza nei campi giuridico, economico, sanitario, per una nuova burocrazia pubblica a servizio della società siciliana.
4) Cosa intende fare per la regolamentazione dei centri di eccellenza nei nosocomi dell'isola (es. Polo oncologico dell'ospedale Papardo di Messina)?
Pensiamo di creare quattro poli di eccellenza sanitaria integrati, nelle tre maggiori città dell’Isola e a Caltanissetta (un po’ come i distretti giudiziari), affinché con il sistema integrato di eccellenza sanitaria non solo terminino i viaggi della speranza (cioè in Sicilia si deve trovare ogni tipo di cura) ma dobbiamo anche attrarre pazienti da altri territori e dall’estero. Abbiamo medici siciliani eccezionali, in Sicilia e purtroppo all’estero, che ci piacerebbe richiamare in Patria.
5) Quali sono le sue proposte per lo sviluppo delle attività sportive minori?
ROBERTO LA ROSA: In un certo senso non esistono sport “minori”. Per noi lo sport non è “eventuali e varie”; è un elemento insostituibile per il senso di appartenenza ad un comune Popolo e uno strumento preziosissimo di coesione sociale. Per tutti gli sport creeremo “rappresentanze nazionali siciliani”, con campionati paralleli e incontri internazionali amichevoli, con una generalizzata diffusione di attività sportive e ricreative, vivai e simili.
In particolare pensiamo che bisogna ripristinare un vero e proprio insegnamento di “Educazione fisica” nelle scuole, da impartire nelle ore pomeridiane o il sabato mattina per gli istituti che hanno la settimana corta, con ampia scelta degli sport da praticare. Naturalmente pensiamo anche ad un Dipartimento regionale appositamente dedicato allo sport e al recupero delle strutture incompiute per dotare la Sicilia, in ogni sport, di un sistema di impianti e strutture adeguato all’importanza della nostra Nazione.
Francesco Castorina Vorrei chiedere al candidato Presidente La Rosa, con quali strumenti si puó rilanciare l'economia siciliana e frenare l'emigrazione dei nostri giovani in cerca di lavoro. E' possibile valorizzare la nostra insularitá sul modello ad esempio delle isole Canarie?
ROBERTO LA ROSA (candidato governatore Siciliani Liberi)-Naturalmente sì. Il Progetto Zona Economica Speciale, che mette insieme le potenzialità inespresse dello Statuto con quanto fatto in altre regioni europee, tra le quali le Canarie, sono il miglior antidoto all’emigrazione giovanile. In tre anni, non solo si creano 100.000 posti di lavoro, ma tornano anche gli emigrati.
Cosa ne pensa dell'introduzione di una moneta completare all'euro?
ROBERTO LA ROSA (candidato governatore Siciliani Liberi).È nel nostro programma, sotto forma di certificato di credito fiscale cartolarizzato. La Sicilia, sia pure sotto forma di moneta fiduciaria, avrebbe il proprio strumento finanziario per i pagamenti interni autonomo, emesso senza debito, senza interessi, e da un ente pubblico a totale controllo regionale. La moneta deve essere pubblica, non privata.
Giacomo Miloro: cosa ne pensa del reddito minimo garantito?
ROBERTO LA ROSA (candidato governatore Siciliani Liberi)-Stiamo attenti a promettere la Luna, perché noi i conti li facciamo sul serio.
Con il recupero delle nostre spettanze e con la moneta complementare possiamo integrare, per chi ha perso il lavoro, l’indennità di disoccupazione al 90 % dell’ultimo stipendio per dieci anni a chi si sottopone a seri piani di reinserimento (naturalmente con prepensionamenti per i più anziani), un reddito di sostegno per gli studenti universitari e le casalinghe di circa 400 euro al mese, perché riconosciamo il valore sociale del loro lavoro non retribuito.
Chi non rientra in queste categorie deve essere trattato con gli strumenti dell’assistenza sociale, che oggi non dipendono dalla Regione, per Statuto, ma ancora dallo Stato, che non a caso introita con l’INPS gli oneri che servono a finanziare questo tipo di spese. Quando saremo uno Stato indipendente studieremo un “paracadute” per chi non ha alcuna fonte di sostentamento, ma ora non possiamo permettercelo, e questo va detto con la serietà di chi andrà a governare domani mattina. Promettere tutto oggi è molto facile, ma noi vogliamo promettere solo ciò che siamo in grado di mantenere.