La sfida di Idea Sicilia Popolari e Autonomisti. Romano: «Ora il consenso»

La sfida di Idea Sicilia Popolari e Autonomisti. Romano: «Ora il consenso»

Danila La Torre

La sfida di Idea Sicilia Popolari e Autonomisti. Romano: «Ora il consenso»

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martedì 10 Ottobre 2017 - 19:32

L'ex ministro Saverio Romano invita gli 8 candidati all'Assemblea regionale Siciliana a fare squadra e far conoscere il progetto politico alle persone

Con la “benedizione” di Nello Musumeci dal palco dell’Auditorium Fasola, è stata ufficialmente inaugurata la campagna elettorale di Idea Sicilia Popolari e Autonomisti. «Non potevo sottrarmi dal piacere di augurare un “in bocca al lupo” ai candidati di questa lista», ha detto il candidato di centrodestra alla Presidenza della Regione, rimasto solo per pochi minuti prima di continuare l’intenso tour messinese che per tutta la giornata lo ha visto protagonista di numerose tappe e incontri. Durante la sua breve permanenza all’Auditorium , Musumeci ha anche preannunciato che in caso di vittoria, Totò Cordaro – seduto in prima fila ad ascoltare – farà parte della sua squadra di governo.

Dopo le foto di rito degli 8 candidati all’Assemblea Regionale (Antonietta Amoroso , Mario Briguglio, Santo Catalano , Patrizia Causarano, Roberto Corona , Carmelo Currenti , Silvana Foti , Marco Antonio Pettinato), l’unico intervento in scaletta è stato quello dell’on. Saverio Romano, che si è focalizzato su quello che ha più volte definito disastro Crocetta: «Da cinque anni in questa Regione governa un signore che è stato letto con il 12% dei voti degli aventi diritto. Non aveva una maggioranza e ha dovuto cercare deputati che appoggiassero il suo governo. Inizialmente nominò una giunta stellare, marziana, ma a poco a poco i suoi assessori più illustri sono entrati in contrasto con lui e sono usciti dall’esecutivo».

Secondo Romano, il governo Crocetta può essere descritto come una sequenza di foto sbiadite, ognuna delle quali – a suo dire – è il segno del suo fallimento politico e amministrativo: dalla riforma delle provincie, servita all’inizio del mandato «solo per fare un annuncio, e rivelatasi un disastro»; all’operazione della formazione professionale, «annunciata come rivoluzionaria, ma che non prodotto neanche un bando in questi cinque anni . Stiamo ancora aspettando l’Avviso 8. L’unico risultato è che migliaia di formatori sono rimasti in mezzo ad una strada». L’ex ministro considera l’attuale presidente della Regione responsabile della pessima condizione della rete stradale siciliana: «Non c’è una strada in tutta la Sicilia in cui non ci sia una interruzione». Nel mirino di Romano è finito anche il settore rifiuti: «il piano regionale integrato dei rifiuti era stato fatto con i piedi, e infatti non è stato possibile realizzarlo».

Per l’ex ministro è dunque arrivato il momento di cambiare definitivamente pagina e trovare soluzioni ai problemi che affliggono la Sicilia: «la disoccupazione giovanile; le imprese che falliscono; le imprese che non falliscono ma chiudono; la migrazione giovanile».

«Il nostro progetto– ha assicurato Romano – non si ferma alle elezioni del 5 novembre, ma ha l’ambizione di radicarsi per costruire una Sicilia diversa dal passato».

Guardando all’imminente appuntamento elettorale, ha rivendicato con orgoglio la posizione centrista e moderata della lista contro ogni forma di deriva populista , con un riferimento esplicito anche agli alleati Salvini e Meloni. E a proposito della coalizione ha chiarito: «Finalmente una coalizione di centrodestra unita, l’abbiamo messa insieme con fatica , perché le alleaze non si fanno in un giorno».

A conclusione del suo intervento, Romano si è rivolto ai candidati: «Adesso, su questo nostro progetto dobbiamo raccogliere il consenso, trasmettendo la nostra proiezione politica alle persone. Sappiamo bene che solo 1 di voi potrà andare a fare il deputato all’Ars, ma gli altri sette dovranno comunque sentirsi parte della stessa squadra . Ci deve essere un patto d’onore tra di voi, soprattutto per rispetto degli elettori che voteranno i candidati che non saranno eletti ».

Quando Saverio Romano ha finito di parlare, la sala dell’Auditorium Fasola era già semivuota da un po’.

Danila La Torre

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