Bluferries incontra Accorinti e Cacciola a Roma. Ma le posizioni restano invariate

Bluferries incontra Accorinti e Cacciola a Roma. Ma le posizioni restano invariate

Ma. Ip.

Bluferries incontra Accorinti e Cacciola a Roma. Ma le posizioni restano invariate

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mercoledì 24 Settembre 2014 - 22:38

Il sindaco esclude la possibilità di far transitare i tir dal porto storico, così come richiesto da Bluferries. Per l’assessore Cacciola mettere in correlazione le cose “è improprio e scorretto”. Avanzata una nuova proposta sul traffico pedonale, ma la partita si gioca sul traffico delle automobili. E intanto il tempo stringe

Un passo concreto per tentare di avvicinare le parti. Il ministro ai Trasporti, Maurizio Lupi, aveva chiesto ai vertici di Bluferries di fissare un incontro immediato con il sindaco Accorinti per trovare una soluzione condivisa al problema della terza nave in servizio al porto storico. Da entrambi i lati, però, era arrivata solo una conferma delle proprie posizioni. Il vettore pubblico confermava di sospendere a partire dal 29 settembre un servizio considerato anti economico, l’amministrazione comunale ribadiva di non trovare alcun nesso con l’ordinanza anti tir.

L’incontro lo ha allora convocato direttamente il capo di gabinetto del ministero, Giacomo Aiello. A Roma erano presenti il sindaco Renato Accorinti, l'assessore alla viabilità, Gaetano Cacciola, il sindaco di Villa San Giovanni, Rocco La Valle, l'amministratore delegato di Bluferries, Giuseppe Sciumè, l'amministratore delegato della Caronte e Tourist, Vincenzo Franza, ed il dirigente generale del ministero, Enrico Pujia.

Anche questa volta, però, non ci sono novità concrete. Solo proposte, che sembrano di difficile attuazione mentre il tempo stringe.

Bluferries ha ribadito l'assoluta indisponibilità a ritornare sulla decisione, adducendo motivi di insostenibilità economica del servizio in mancanza di tir da trasportare e chiedendo, di conseguenza, all'amministrazione comunale di Messina di eliminare il divieto.

Il sindaco Accorinti ha escluso, nella maniera più assoluta, che i tir possano riprendere a passare dal centro cittadino: “Finalmente, dopo più di tre anni di lavori e decine di milioni di euro pubblici investiti – ha dichiarato – è stata attivata la seconda invasatura di Tremestieri che è l'unico porto adibito al traffico dei mezzi pesanti. Il regime delle deroghe è finito ed è invece iniziata l'era in cui la qualità della vita dei cittadini e la loro sicurezza viene definitivamente rispettata”.

L'assessore Cacciola ha precisato inoltre che “non c'è alcuna nuova ordinanza del sindaco che ha imposto l'alt ai tir al porto storico, ma si è semplicemente concluso un lungo percorso di lavori infiniti che adesso consentiranno alla città di respirare. Mettere in relazione quindi – ha aggiunto – la sospensione della corsa con lo spostamento di tutti i tir a Tremestieri è improprio e scorretto”.

Respinta, dunque, la proposta di Bluferries, il sindaco Accorinti ha avanzato una controproposta direttamente all'amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, Maurizio Gentile, intervenuto nel frattempo alla riunione. “Per garantire la continuità territoriale, priorità assoluta ed irrinunciabile – ha ribadito Accorinti – si dovrebbe consentire che le quindici corse andata e ritorno delle navi delle Ferrovie che giornalmente coprono la tratta Messina Marittima – Villa San Giovanni, e che attualmente imbarcano esclusivamente i passeggeri dei treni che trasportano, ospitino anche altri passeggeri, pendolari e non, risolvendo così in maniera semplicissima il problema. Ci aspettiamo adesso che qualunque impedimento venga risolto – ha continuato il sindaco – e che rapidamente si giunga alla soluzione”.

Nell'attesa che Ferrovie dello Stato valuti la decisione, Accorinti ha ricordato che “anche in questa occasione facciamo proposte sensate, nell'interesse del bene primario collettivo, che in questo caso è la continuità territoriale. Lo Stretto necessita di investimenti importanti ma, prima di tutto, il popolo dello Stretto esige rispetto. Invece che tirar fuori la favoletta del ponte, si pensi con ferma determinazione a risolvere i problemi atavici che ci portiamo appresso. Noi non tradiremo gli impegni che abbiamo preso con i messinesi, fuori i tir dalla città e diritto alla continuità territoriale, nessun passo indietro".

Più che sul traffico pedonale, però, il problema sussiste per il più redditizio traffico leggero, appannaggio al 90 % di Caronte e Tourist e solo per il 10 % di Bluferries. L’unica soluzione per recuperare i costi di esercizio sarebbe quella di ridurre questo enorme gap. Nelle attuali condizioni, con il costo del biglietto a 37 euro per i privati e 40 euro per il pubblico e una diversa cadenza delle corse, sembra impresa ardua.

Consentire nuovamente l'accesso ai passeggeri sulle navi ferroviarie, vorrebbe dire risolvere in parte i problemi legati all'attraversamento pedonale, visto che gli orari delle navi sono legati anche ai ritardi dei treni, ma resterebbe pur sempre una soluzione tampone. La terza nave andrebbe comunque persa, si consegnerebbe il 100 % del traffico automobilistico a Caronte e Tourist e, soprattutto, resterebbe la grana posti di lavoro.

12 commenti

  1. ma se invece del porto ” storico ” … utilizzassero i piazzali don blasco per autovetture e qualche tir ….?
    Ma stanno scherzando ? hanno le infrastutture e lo spazio fuori dal centro e non li vogliono usare … svegliaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa ….500 auto entrano in quei piazzali … e almeno 60 tir … senza dare fastidio alla città !!!!!!!!!!

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  2. ma se invece del porto ” storico ” … utilizzassero i piazzali don blasco per autovetture e qualche tir ….?
    Ma stanno scherzando ? hanno le infrastutture e lo spazio fuori dal centro e non li vogliono usare … svegliaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa ….500 auto entrano in quei piazzali … e almeno 60 tir … senza dare fastidio alla città !!!!!!!!!!

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  3. Ma è logico che sotto costo non lavora nessuno e se il serivio non rende la nave smette di navigare ,che ci vuole per capirlo un tibetano????

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  4. Ma è logico che sotto costo non lavora nessuno e se il serivio non rende la nave smette di navigare ,che ci vuole per capirlo un tibetano????

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  5. prima fa danno e poi si lamenta

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  6. prima fa danno e poi si lamenta

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  7. Lo Stretto di Messina è un tratto della E45 e come tale percorso che deve essere fruibile obbligatoriamente non da Villa S. Giovanni soltanto (scelta strategica di navigazione) ma da Reggio Calabria. Perchè è inammissibile che un cittadino italiano che si trova a Messina e vuole andare a Reggio Calabria e viceversa, debba essere impedito. Orbene, al di là delle esigenze del traghetto per gli autoveicoli in cui i privati fanno la voce grossa, occorre che Bluferries adempia anche all’obbligo di garantire lo sbarco dei pedoni a Reggio Calabria e non solo a Villa S. Giovanni.

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  8. Lo Stretto di Messina è un tratto della E45 e come tale percorso che deve essere fruibile obbligatoriamente non da Villa S. Giovanni soltanto (scelta strategica di navigazione) ma da Reggio Calabria. Perchè è inammissibile che un cittadino italiano che si trova a Messina e vuole andare a Reggio Calabria e viceversa, debba essere impedito. Orbene, al di là delle esigenze del traghetto per gli autoveicoli in cui i privati fanno la voce grossa, occorre che Bluferries adempia anche all’obbligo di garantire lo sbarco dei pedoni a Reggio Calabria e non solo a Villa S. Giovanni.

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  9. privato= PD….PD=Governo regionale e nazionale degli ultimi anni, risultato semplice …..il pubblico al servizio del privato….dismette, taglia, rinuncia……..Comanda la politica..gli interessi dei cittadini, le loro esigenze, il lavoro, lo studio….etc…etc…..non esistono……la Sicilia vale il 10? della popolazione e dei voti in Italia……….ma poco o niente negli investimenti….grazie ai politici locali vicini al governo, che non chiedono sviluppo ma dismissioni….per favorire chi??????ha……il PD lo amavo, lo seguivo……oggi sono apolitico……perché alle idee, alle manifestazioni, alle speranze…..legate ad un governo ..con il PD il paese doveva rinascere…..l’Italia sta morendo stritolata dagli interessi privati, dalle banche….lo Stretto di Messina e la dimostrazione lampante…..tagliate le esigenze vitali dei collegamenti in un’area che conta circa un milione e mezzo di ab…….ospedali indispensabili devono essere dismessi……ect…..mentre si spendono miliardoni per opere discutibili come l’Expo……che sembra essere una grande sala da pranzo per il magna magna dei privati….

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  10. privato= PD….PD=Governo regionale e nazionale degli ultimi anni, risultato semplice …..il pubblico al servizio del privato….dismette, taglia, rinuncia……..Comanda la politica..gli interessi dei cittadini, le loro esigenze, il lavoro, lo studio….etc…etc…..non esistono……la Sicilia vale il 10? della popolazione e dei voti in Italia……….ma poco o niente negli investimenti….grazie ai politici locali vicini al governo, che non chiedono sviluppo ma dismissioni….per favorire chi??????ha……il PD lo amavo, lo seguivo……oggi sono apolitico……perché alle idee, alle manifestazioni, alle speranze…..legate ad un governo ..con il PD il paese doveva rinascere…..l’Italia sta morendo stritolata dagli interessi privati, dalle banche….lo Stretto di Messina e la dimostrazione lampante…..tagliate le esigenze vitali dei collegamenti in un’area che conta circa un milione e mezzo di ab…….ospedali indispensabili devono essere dismessi……ect…..mentre si spendono miliardoni per opere discutibili come l’Expo……che sembra essere una grande sala da pranzo per il magna magna dei privati….

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  11. Non è un servizio di utilità economica ma di pubblica utilità.
    Se i costi dovessero essere coperti dai passeggeri questi dovrebbero pagare almeno mille euro a testa.

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  12. Non è un servizio di utilità economica ma di pubblica utilità.
    Se i costi dovessero essere coperti dai passeggeri questi dovrebbero pagare almeno mille euro a testa.

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