Dopo l'infruttuosa seduta di martedì i rappresentanti dei cinque comuni facenti parte dell'A.C.A.V.N. sono tornati a riunirsi nella giornata di ieri. Eletto il nuovo presidente del CdA e ridotte le indennità di carica.
Scongiurato il rischio d'interruzione della fornitura idrica per i cinque comuni aderenti all'Azienda Consortile Acquedotto Vena Niceto? Dopo l'infruttuosa riunione della giornata di martedì, l'ultima delle tante indette dal presidente pro tempore del consorzio Nicola Merlino, i rappresentanti dei comuni di Rometta, Spadafora, Torregrotta, Venetico e Valdina sono tornati a riunirsi nella giornata di ieri.
Sono tre i punti all'ordine del giorno ad essere stati trattati, questa volta con la presenza del numero legale. Primo fra tutti la proposta, avanzata su disponibilità del comune di Venetico e sostenuta dal comune di Rometta, di ridurre del 75% le indennità di carica del membri del CdA così da maturare un congruo risparmio. Un primo punto che ha visto tutti d'accordo permettendo così di procedere al rinnovo dei membri del CdA e del presidente del consorzio.
E' il primo cittadino del comune di Spadafora, Pippo Pappalardo, colui che succederà a Nicola Merlino nel ruolo di presidente dell'A.C.A.V.N.
A lui si affiancherà il neo eletto presidente del CdA Alessandro Nava. Un nome proposto dal primo cittadino romettese e che è riuscito ad ottenere la maggioranza dei voti. Vento di burrasca, invece, per i nominativi presentati per le cariche di consiglieri. Dopo un lungo dibattito, infatti, non è stato possibile raggiungere un punto d'incontro. La questione, adesso, dovrà essere ridiscussa nel corso di una nuova seduta.
L'incontro ha visto anche il ritorno dell'ex revisore dei conti, dott. Galati, che ha presentato richiesta di tornare a ricoprire il proprio ruolo dopo un primo, iniziale, ripensamento.
Presa di posizione, infine, da parte del sindaco di Venetico Francesco Rizzo che, riguardo alla morosità del proprio comune, ha dichiarato tramite una nota di aver versato quanto dovuto in base alla propria quota di partecipazione, pari al 15%. Un punto, questo, sul quale probabilmente si tornerà a discutere nel corso dei prossimi incontri.
Un importante passo avanti, dunque, che nonostante tutto potrebbe riuscire a sbloccare la situazione di paralisi in cui era caduta l'Azienda Consortile Acquedotto Vena Niceto, responsabile della fornitura idrica dei cinque comuni tirrenici. Dopo ben 12 sedute andate a vuoto sarà questa, finalmente, la volta buona?
Salvatore Di Trapani