Dopo l'annullamento del dissesto da parte del TAR di Catania, il sindaco è in cerca di un'alternativa al percorso seguito in questi ultimi anni: “Possiamo accedere a un fondo ministeriale. Pagheremo i nostri creditori fino all'ultimo centesimo. E saremo liberi dai vincoli del default”
“Stiamo cercando di accedere a un fondo, istituito nel 2013 dal ministero dell’Interno, che ci permetterà di ripianare i debiti di Milazzo liberi dai vincoli del dissesto, ripagando tutti i creditori fino all’ultimo centesimo”. A parlare è Giovanni Formica, sindaco della città mamertina, che in mattinata ha convocato una conferenza stampa per spiegare quale strada percorrerà la nuova amministrazione dopo l’annullamento del dissesto da parte del TAR di Catania.
Formica si è recato a Roma la scorsa settimana per incontrare il responsabile finanza locale del ministero, il dott. Verde. Da quest’incontro sarebbe emersa la possibilità di accedere a un’anticipazione ministeriale tramite un mutuo agevolato trentennale, con un tasso d’interesse circa l’1%. Il mutuo proverrebbe da un fondo istituito per decreto dal ministero nel 2012 per i comuni che presentano una situazione debitoria – un’opzione dunque posteriore alla dichiarazione di dissesto dell’Ente, avvenuta nel 2012.
Ma quali saranno le conseguenze di questa scelta? Fermo restando che l’accesso del Comune al fondo non è certo – ma Formica ha dichiarato di aver ricevuto molte rassicurazioni in questo senso – , secondo lo stesso sindaco il vantaggio principale sarà la libertà dai paletti che il dissesto impone: “Anzitutto non saremo obbligati a mantenere al massimo le tasse comunali, né abbiamo prescrizioni da adottare; il mutuo ha un tasso agevolato, e verrà distribuito su 30 anni; inoltre, pagheremo tutti i creditori, fino all’ultimo centesimo, e la speranza è di riuscirci entro l’anno”.
Ancora una volta, poi, in politica i numeri diventano opinioni. Secondo il sindaco, infatti, nella cifra indicata dalla ex amministrazione Pino come indebitamento totale – circa 60 milioni di euro – erano compresi i mutui comunali e altre voci di bilancio non pertinenti; dalle prime indiscrezioni, l’organo straordinario di liquidazione avrebbe stimato i debiti fuori bilancio di Milazzo in circa 26 milioni.
C’è poi la questione dei bilanci revocati: i consuntivi presentati dal 2012, infatti, non hanno più valore, e andranno ricalcolati. “Dobbiamo lavorare di corsa” – ha spiegato Formica – “perchè, al momento, l’Ente è paralizzato. Tuttavia, stiamo già predisponendo i nuovi bilanci, ed entro tre mesi la speranza è quella di riprendere a pagare i debiti. Il quadro non è ancora perfettamente delineato, ma la direzione da seguire è chiara”.
Si apre dunque una nuova fase per il comune mamertino. Il percorso dell’ex sindaco Carmelo Pino, seppur nei vincoli del dissesto, aveva consentito all’ente di chiudere due consuntivi consecutivi in attivo, e sembrava aver chiuso la vicenda. La decisione clamorosa del TAR ha riportato Milazzo alla situazione di partenza; ma questa, in fondo, è stata un’opportunità per i nuovi amministratori, da sempre contrari al dissesto. “La soluzione da noi individuata” – ha dichiarato Antonio Foti, consigliere di maggioranza – “permetterà di affrontare adeguatamente un problema che ha impedito al comune di crescere e sviluppare tutte le sue potenzialità. Adesso possiamo rimettere al centro dei nostri obiettivi la crescita della città, che deve partire dagli investimenti, in particolare quelli per la riqualificazione di due aree fondamentali per il turismo nostrano come il Capo e il Borgo. Questi, come tanti altri interventi, sono stati del tutto preclusi dal dissesto; noi siamo convinti che l’alternativa individuata porterà invece diversi benefici ai milazzesi e alla nostra città”.
Giovanni Passalacqua
Caro sindaco Giovanni FORMICA invece di spendere soldi che non hai e di indebitare ulteriormente i milazzesi per una spesa corrente quasi sempre inutile all’interesse generale, fai come un buon padre di famiglia, TANTI ACCHETTI (entrate correnti) TANTI BUTTUNA (spese correnti). Indebitarsi con le banche significa pagare ingenti interessi passivi e per 30 anni precludere le scelte delle future generazioni. Caro GIOVANNI non hai avuto questo mandato popolare, non era nel tuo programma elettorale. L’OPPOSIZIONE presente nel Consiglio Comunale batta un colpo, anzi cento colpi.
Caro sindaco Giovanni FORMICA invece di spendere soldi che non hai e di indebitare ulteriormente i milazzesi per una spesa corrente quasi sempre inutile all’interesse generale, fai come un buon padre di famiglia, TANTI ACCHETTI (entrate correnti) TANTI BUTTUNA (spese correnti). Indebitarsi con le banche significa pagare ingenti interessi passivi e per 30 anni precludere le scelte delle future generazioni. Caro GIOVANNI non hai avuto questo mandato popolare, non era nel tuo programma elettorale. L’OPPOSIZIONE presente nel Consiglio Comunale batta un colpo, anzi cento colpi.