Sei operai sono stati impiegati per i lavori su un mercantile. Rispettato l'accordo siglato tra i sindacati e la COMET, in attesa del bando di gara. Intanto, arrivano le prime mensilità arretrate; e anche i primi scontri interni
Tornano a lavorare nel “loro” porto gli operai ex “Garibaldi”. La COMET, che si occupa attualmente dei lavori di gestione dello scalo mamertino, ha infatti richiamato 6 operai per le operazioni di carico e scarico di una nave mercantile. Un gesto significativo, che sembra confermare l’intenzione di rispettare gli accordi negoziati tra il sindacato FLMU-CUB e l’imprenditore Ivo Blandina, proprietario della COMET, nella riunione di giovedì 16 aprile. E non è l’unica notizia positiva: la compagnia Garibaldi ha infatti erogato le prime mensilità arretrate ai suoi dipendenti, alcuni dei quali non percepivano lo stipendio da oltre 8 mesi.
“L’obiettivo principale resta la pubblicazione del bando di gara da parte dell’autorità portuale” – spiega Enzo Bertuccelli, segretario provinciale FLMU-CUB, – “ma ci sono segnali positivi. La nostra speranza è che, dopo i primi di maggio, i portuali milazzesi vengano impiegati anche per le operazioni su navi più grandi, così da permettere a un folto numero di persone di rientrare a lavoro”. L’accordo prevede l’assunzione dei lavoratori che si renderanno necessari a seconda della commessa, adottando una turnazione di equa distribuzione del lavoro, ed è destinato a durare fino a dicembre dell’anno in corso o, comunque, fino all’emanazione di una nuova gara da parte dell’autorità portuale di Messina. Inoltre il sindaco Pino, il comandante del porto Lo Presti e il presidente della COMET Ivo Blandina, componenti del comitato portuale, si sono impegnati a sollecitare l’autorità stessa ad espletare il più rapidamente possibile tutte le procedure affinché il bando venga pubblicato in tempi brevi.
“Al di là della situazione attuale, positiva ma provvisoria” – continua Bertuccelli, – “bisogna pensare a una risoluzione definitiva della vertenza, che sarà possibile solo quando la cooperativa, costituita da 20 lavoratori portuali ex “Garibaldi”, avrà la possibilità di partecipare al bando per ottenere essa stessa la gestione delle operazioni nello scalo. Ci è parso evidente che la revoca dell’art. 17 alla compagnia Garibaldi poggiasse su motivi validi, difficilmente contestabili; oggi, le iniziative intraprese dagli operai stanno finalmente sbloccando l’impasse, ed è forte la speranza che, entro pochi mesi, saranno gli stessi operai a occuparsi del “loro” porto grazie alla “loro” cooperativa”.
Un’ulteriore buona notizia ha interessato i portuali: all’inizio di questa settimana la compagnia Garibaldi ha provveduto ad erogare alcune mensilità arretrate; una boccata d’ossigeno per i dipendenti, alcuni dei quali sono senza stipendio da quasi un anno, e per le loro famiglie.
Resta aperta, tuttavia, una questione interna agli stessi ex “Garibaldi”: 7 di loro, infatti, non fanno parte della cooperativa, e accusano gli altri di averli “esclusi”; dal canto loro, i 20 operai che hanno dato il via alla protesta – tutti iscritti all’FLMU-CUB – sostengono di esser stati mandati “in avanscoperta” dai colleghi – appartenenti invece alla CISL -, e che proprio per questo i 7 abbiano scelto di non contribuire alla costituzione della coop. La frattura, presente sin dalle prime fasi della vertenza, non sembra comunque destinata a compromettere gli accordi sinora raggiunti.
Giovanni Passalacqua