Obiettivo: l’applicazione dell’articolo 17, che permetterebbe agli ex “Garibaldi” di tornare a lavorare nello scalo mamertino tramite la cooperativa da loro fondata
C’è una data per l’incontro che dovrebbe decidere il futuro dei portuali ex “Garibaldi” di Milazzo: martedì 29 settembre il direttore generale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Enrico Maria Pujia, ha convocato a Roma il sindaco della città mamertina, Giovanni Formica, il presidente dell’Autorità portuale Antonino De Simone e i parlamentari Tommaso Currò e Alessio Villarosa. Tema dell’incontro sarà l’applicazione dell’art. 17 della legge 84/94, che permetterebbe ai lavoratori di rientrare nello scalo mamertino grazie alla cooperativa da loro stessi costituita.
“L’auspicio è che questo incontro possa risolvere quella che è una vera e propria emergenza sociale” – ha dichiarato Formica – “non è possibile lasciare a casa persone che, nella maggioranza dei casi, sono capifamiglia monoreddito e nel porto lavorano da una vita. Non possono essere loro, senza alcuna responsabilità, a subìre le conseguenze dell’estromissione della vecchia compagnia portuale dalla movimentazione nel porto”.
Non è l’unica strada al quale si sta lavorando per risolvere la vertenza: il sindacato CUB-FLMU sta infatti continuando la sua lotta sindacale in rappresentanza dei lavoratori, parallelamente a un incontro frutto piuttosto di pressioni politiche. E, come tutte le mosse politiche, anche l’incontro a Roma è visto con speranza, ma non con fiducia. “Chi vuole aiutarci a risolvere la vertenza è ben accetto, e sfrutti i mezzi che ritiene consoni” – aveva dichiarato il rappresentante sindacale Filippo Sutera al nostro giornale – “ma che non credano di poter strumentalizzare anche questa vicenda”.
Giovanni Passalacqua