Il treno notte per Milano sarà su rotaia solo da giugno a dicembre. La "Angel Service", ditta che si occupa dell'appalto sui pochi convogli rimasti, si sta appoggiando ad un'agenzia interinale per assumere personale per sei mesi
I lavoratori Servirail sono stanchi e sfiduciati davanti al rimpallo di responsabilità e in vista del prossimo tavolo tecnico nazionale, l’ennesimo, che non farà altro che aggiungere promesse senza alcuna reale e concreta prospettiva. Nei due treni notte che partiranno da giugno non c’è alcuna speranza di stabilizzazione poiché uno sarà gestito dalla “Arenaways che ha già i propri dipendenti, l’altro sarà l’allungamento di uno dei tre convogli che al momento operano verso Roma. Quest’ultimo avrà vita breve (solo sei mesi) e non si sa ancora se verrà impiegato personale facente parte dei licenziati Servirail, dal momento che la “Angel Service”, ditta che si occupa dell’appalto sui pochi convogli rimasti, si sta appoggiando ad un’agenzia interinale per assumere personale per sei mesi.
Di seguito, la nota dei lavoratori che spiegano perché Trenitalia ha l’obbligo di assumerli: “Premettiamo di essere consapevoli di non essere né i primi né gli ultimi ad essere stati licenziati, specialmente qui al Sud, ma il motivo per cui siamo tanto arrabbiati è perché la nostra situazione è ben differente. Un discorso è se l’azienda per cui lavori fallisce, allora, non può fare altro che licenziarti, ma nel nostro caso la nostra vera datrice di lavoro è la Ferrovia, che non è certo ancora fallita. La Compagnia Wagons – Lits, azienda che ha operato in appalto per 140 anni in realtà era un appalto delle Ferrovie dello Stato e non di Trenitalia, per cui esiste da prima della stessa Trenitalia. Noi in realtà non dovremmo essere inseriti in un appalto e non dovremmo fare parte dell’indotto o delle cosiddette ditte che ruotano attorno alla Ferrovia. Noi abbiamo sempre svolto servizio sui treni, proprio a bordo dei treni che sono di proprietà della Ferrovia, abbiamo svolto servizio indossando divise uguali a quelle dei ferrovieri, ognuno di noi aveva un tesserino di riconoscimento con su scritto “Trenitalia”, abbiamo utilizzato gli stessi palmari del personale di Trenitalia per lavorare e per inserire le generalità e identificare i viaggiatori, abbiamo sempre lavorato in autonomia avendo come unica figura superiore e responsabile a bordo del treno il personale Trenitalia, dal quale ricevevamo ordini e disposizioni, tanto è vero che abbiamo sempre lavorato
di notte (mentre gli uffici Servirail di notte sono sempre stati chiusi) avendo come unico interlocutore Trenitalia. A noi, poi, veniva applicato lo stesso e identico contratto dei ferrovieri. Quello che ci mancava era solo un contratto alle dirette dipendenze di Trenitalia. Per questo e per molto altro abbiamo anche intrapreso la via legale ribadendo che Trenitalia in qualità di committente e responsabile deve assumere direttamente i lavoratori Serviraili.”
Alla nota dei lavoratori seguono le dichiarazioni di Silvio Lasagni, segretario provinciale della Uil Trasporti e di Fortunato Marabello, Responsabile Uil Trasporti del Settore Treni-notte: “Come è ormai ben risaputo – spiegano Lasagni e Marabello – i lavoratori dei treni notte, quasi 500 in tutta Italia ed 80 solo a Messina sono sempre stati dipendenti della “Wagons-lits”o “Compagnia Internazionale delle Carrozze Letti e del Turismo”, azienda S.p.A. che nel 2010 ha ceduto il ramo d’azienda alla “ServirailItalia s.r.l.”, che oggi non c’è più.
Dopo diverse messe in mobilità negli anni, numerose riorganizzazioni del lavoro, continui tagli di servizi da parte della committente “Trenitalia”, inibizione di posti per i viaggiatori nelle carrozze, continue gare d’appalto che hanno procurato esubero e contratti di solidarietà, tutti i dipendenti della Servirail l’ 11 Dicembre 2011 sono stati licenziati. Oggi sono senza lavoro, senza cassa integrazione, senza ammortizzatori sociali e già al quarto mese di disoccupazione. Gli ex lavoratori dei treni-notte – dichiarano Lasagni e Marabello – hanno una professionalità acquisita equiparabile, per quantità di mansioni e per numero di ore continue trascorse su materiale ferroviario, a quella dei ferrovieri stessi. Pertanto, considerando che Trenitalia è responsabile solidale in quanto committente, e che più volte ha annunciato migliaia di assunzioni, considerando che la professionalità acquisita dai lavoratori dei Servirail porterebbe un risparmio notevole a Trenitalia, in quanto i lavoratori non avrebbero alcun bisogno di percorsi formativi e darebbero anche una garanzia di professionalità sul posto di lavoro, sarebbe opportuno
e conveniente che Trenitalia li assumesse. Il personale, infatti, va salvaguardato, tutto. Mentre allo stato attuale sugli 800 lavoratori Servirail solo gli 80 di Messina non sono stati ricollocati.”
“Il settore “treni-notte” – concludono Lasagni e Marabello – non è fallito da solo, ma a causa di un disegno mirato eseguito da Trenitalia, interessata negli anni solo agli investimenti per l’alta velocità. Peccato però che quest’ultima non arrivi al Sud, ed è quindi evidente che questa sia l’ennesima scelta di un’azienda che va a discriminare i cittadini del Mezzogiorno ancora una volta trattati come cittadini di serie B.”
Pur condividendo le tesi dei lavoratori temo però che sia più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che i lavoratori della Servirail siano assunti da Trenitalia.
La vedo molto dura. Staremo a vedere.