Il sindacato chiama in ballo la Prefettura per vederci chiaro: “L'Università, nella qualità di committente, non può allargare le braccia di fronte a fatti gravissimi”
La Uil denuncia la nuova emergenza stipendi per i 70 dipendenti della società Con.For, che si occupa del servizio di pulizie dei locali dell'Università di Messina.
“Siamo alle solite: appalti al ribasso che generano mostri, società in perenne crisi economica e lavoratori che pagano le conseguenze di un sistema al collasso” commenta il segretario della Uiltrasporti Michele Barresi. Il sindacato scrive al Prefetto di Messina richiamando l'Ateneo alle sue responsabilità di committente. Lavoratori pronti ad una nuova protesta.
Assistiamo al solito film – denuncia la Uiltrasporti Messina – problemi finanziari della società Manital che non paga le fatture alle società consorziate che nel tempo hanno gestito i servizi e lavoratori perennemente costretti ad elemosinare lo stipendio. Da agosto a ottobre scorso era toccato alla Società Coop Pansino Service ed oggi analoga situazione sembra ripetersi con la subentrante società Con. For. Service srl, impegnate entrambe nella Convenzione “CONSIP FM3 di pulimento degli immobili dei plessi Universitari di Messina. Lo scorso 5 maggio, la società che attualmente ha in appalto il servizio ha spiegato ai sindacati che il consorzio di appartenenza, la Manital S.p.A., continuerebbe a non pagare le spettanze periodiche, pertanto ad oggi i 70 lavoratori non si vedono pagati gli stipendi del mese di aprile perché la Manital non salderebbe le spettanze di Con. For dal luglio 2017. A sua volta la ditta dichiara di non ricevere pagamenti dal luglio dello scorso anno per conto dell’Università, ma la direzione dell'Ateneo, lo scorso 21 maggio, si è dichiarato paradossalmente all'oscuro di tutto. "Assistiamo ad una catena infernale di responsabilità e probabili inadempienze – dichiara Michele Barresi, segretario generale della Uiltrasporti Messina – di cui le uniche vittime incolpevoli sono i lavoratori che continuano ad oggi a garantire il servizio senza certezza dello stipendio".
Il sindacato chiama in ballo la Prefettura per vederci chiaro: “L'Università, nella qualità di committente, non può allargare le braccia di fronte a fatti gravissimi che dovrebbero anche consigliare maggiore attenzione, visto che siamo nella delicata fase di rinnovo del servizio. Chiederemo al Prefetto di convocare le parti – continua la Uil – i lavoratori sono pronti ad incrociare le braccia se non riceveranno in tempi brevi dall'Ateneo la certezza dello stipendio e garanzie per il loro futuro".