Rada San Francesco, il rinnovo della concessione è un problema politico

Rada San Francesco, il rinnovo della concessione è un problema politico

Marco Ipsale

Rada San Francesco, il rinnovo della concessione è un problema politico

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giovedì 21 Marzo 2013 - 18:32

Dibattito acceso e pareri discordanti durante la riunione che si è svolta nella sede dell’Autorità Portuale. Assente il Comune, c’erano invece i rappresentanti di Provincia, Vigili Urbani e Capitaneria di Porto. La concessione scade a settembre, l’Authority vuole raccogliere in tempo tutti i pareri per trovare la migliore soluzione

La riunione è stata convocata dall’Autorità Portuale nella propria sede, ma i protagonisti erano altri. Mancava il Comune, impegnato in un’altra riunione sul Piau, il piano innovativo in ambito urbano “Porti e Stazioni”. C’era invece la Provincia, con l’assessore Michele Bisignano, la Polizia Municipale, col comandante Calogero Ferlisi, la Capitaneria di Porto, col comandante Antonino Samiani, ed ancora l’Agenzia delle Dogane e il Genio Civile Opere Marittime.

Arrivare ad un accordo immediato al primo incontro, per la predisposizione del nuovo bando di gara pubblica di rinnovo della concessione della rada San Francesco, era impensabile. Ed infatti i pareri erano discordanti, ma l’incontro è servito come approccio alla questione in tempo utile, considerato che la scadenza della concessione attuale è prevista a settembre. I nodi più grossi da sciogliere riguardano l'eventuale gestione multi operatore e la durata della concessione, in considerazione del fatto che, al termine dell’ampliamento del porto di Tremestieri, la rada San Francesco non sarà più approdo di collegamento tra le due sponde, ma dovrà essere ritrasformata in chiave turistica, nell’ottica di un unico lungomare che colleghi il porto storico alla riviera nord.

A quella odierna, seguiranno altre riunioni. Lunedì, intanto, l’Autorità Portuale sarà a Roma dov’è stata convocata dall’Agcm, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato, proprio in merito alla questione del traghettamento sullo Stretto di Messina. “Da questo incontro – dichiara il presidente dell’Authority, Antonino De Simone – speriamo di trarre valide indicazioni per la predisposizione del nuovo bando. Stiamo iniziando ad affrontare il problema con largo anticipo in modo tale da poter veicolare la situazione nel modo migliore e nell’interesse di tutti”.

De Simone preme sul mancato rinnovo dell’ordinanza di protezione civile ministeriale in merito alla situazione di emergenza in cui si trova Messina: “Qualcuno pensa che a Messina l’emergenza sia cessata? Io penso che, se è il caso, si sia anche aggravata. L’ampliamento del porto di Tremestieri è fermo in balia dei ricorsi, da giugno ci saranno 20 vigili urbani in meno, i lavori per la via del mare non sono partiti. Se questa è emergenza finita… Mi auguro che dalle prossime riunioni vengano fuori proposte concrete per la rada San Francesco. Non è un problema solo locale, anche questa dev’essere una questione nazionale di cui si deve occupare il Governo, quando sarà costituito”.

PORTO DI TREMESTIERI

Le vicende sono concatenate. Il rinnovo della concessione della rada San Francesco è legato al mancato completamento, anzi al mancato inizio, dei lavori di ampliamento del porto di Tremestieri. Gara aggiudicata alla Sigenco poco più di un anno fa, il 9 marzo 2012, ma l’affidamento era stato annullato da una sentenza del Tar del Lazio su richiesta della Coedmar, seconda classificata. Sentenza del Tar sospesa poi dal Consiglio di Stato in attesa dell’ordinanza nel merito, prevista per lo scorso 16 marzo. Il responso non è ancora giunto e si attende con frenesia: “Qualora venisse confermata l’aggiudicazione firmata lo scorso anno – afferma De Simone – potrebbe proseguire l’iter interrotto. Se invece viene ribaltata, l’iter dovrà ricominciare daccapo, con ulteriore allungamento dei tempi”.

ZONA FALCATA ED ENTE PORTO

L’ultima sentenza del Tribunale di Messina è chiara. Le aree della zona falcata sono di competenza dell’Autorità Portuale, anche quei 144mila metri quadri considerati sinora dell’Ente Porto. La vicenda apre le porte al Piano Regolatore Portuale, strumento che collima la fruizione pubblica e la valorizzazione storico-artistica-culturale con le aree che rimangono di pertinenza commerciale e industriale. “Ma è meglio andarci con i piedi di piombo – afferma De Simone -. Il prossimo mese arriverà un’altra sentenza in merito. Se, come credo, anche questa ci darà ragione, non ci saranno più dubbi. Se poi il presidente della Regione, Crocetta, volesse fare un decreto per porre fine alla questione anzitempo, sarebbe tanto di guadagnato”.

QUARTIERE FIERISTICO

Anche in Fiera proseguono i lavori di restyling per poter aprire l’area quotidianamente ai cittadini. Ieri De Simone ha fatto un sopralluogo in compagnia del prefetto Stefano Trotta. Oggi sono iniziate le operazioni di posizionamento dell’aiuola centrale che sorgerà dove prima era presente una struttura metallica circolare, ora abbattuta. La prossima settimana verrà firmato un protocollo d’intesa con l’Ordine degli Architetti e con l’Ordine degli Ingegneri per veicolare contributi idonei alla valorizzazione dell’area. Sono state posizionate le fioriere, mentre sono in arrivo nuove panchine. Unico intoppo, la questione sorveglianza. L’Autorità Portuale ha chiesto all’avvocatura un parere per sapere se sarà possibile accettare la richiesta di una società privata. “Siamo in attesa del responso – conclude De Simone -, ma su questo non sono ottimista. Credo che dovremo fare un bando e pagare il servizio, quando invece avremmo potuto usufruirne gratuitamente”.

(Marco Ipsale)

9 commenti

  1. perdete solo tempo.la rada san francesco non sara’,e non potra’ essere mai abbandonata.

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  2. Ho come l’impressione che la rada S. Francesco continuerà ad ottenere la concessione ad oltranza con il solito monopolio della solita società di traghettamento e con i soliti disagi che gli automobilisti devono affrontare a causa della doppia fila perenne e dell’attraversamento dei sempre più numerosi viaggiatori che preferiscono la Caronte a Bluferries per ovvi motivi di affidabilità ed orari. Cosa c’era a fare il comandante dei Vigili urbani Calogero Ferlisi non si sa, visto che la presenza di vigili in quel tratto di strada e quasi inesistente. Se non ricordo male c’era anche un’ordinanza per cui i TIR non sarebbero dovuti passare dal Centro cittadino e da Boccetta, ma ovviamente la Caronte continua ad imbarcare TIR per poi farli sbarcare in V.le della Libertà creando grossi problemi per la sicurezza e per la viabilità.
    Sul porto di Tremestieri stenderei un velo pietoso, anzi sarei curioso di sapere quanto ci costa mantenerlo? Gli errori di progettazione sono sotto gli occhi di tutti, ma ovviamente al solito chi paga sono i cittadini.

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  3. pare che non si sa che a messina comandano loro

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  4. ma infatti è inutile prendere in giro la gente, sicuramente faranno quello che hanno sempre fatto, ormai è chiaro che la politca locale è tutta conflitto di interessei da una parte e genuflessa verso i potenti dall’altra, alla faccia dei cittadini.La presa in giro dell’ecopass è un piccolo recente esempio. I vigili?? Quali vigili??

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  5. ART.21 COSTITUZIONE libertà di pensiero. ART.1 COSTITUZIONE diritto al lavoro e popolo sovrano. ART.9 COSTITUZIONE tutela del patrimonio atistico ( ricordo alle ZUCCHE politiche nostrane: è anche il nostro TEATRO ).Siamo messinesi senza onore, lasciamo stuprare, il cuore del nostro territorio, da migliaia, migliaia e migliaia di TIR, senza che uno straccio di uomo politico muova un dito, per opporsi a questa devastazione della nostra vita quotidiana. Ma non vi siete accorti, messinesi senza onore, quelli che portiate i vosri figli alla villa Mazzini, che migliaia, migliaia e migliaia di TIR, compromettano la salute e il loro benessere psicologico. Tra qualche ora, arriverò nella città di mare del mio nipotino padano, con un porto tra i più importanti d’Europa, altro che Messina, e un numero sbalorditivo di aziende produttive, dove nel perimetro residenziale cittadino, non si vede nè TIR, nè camion di grossa portata, lo scarico merci è notturno o diurno con piccoli furgoncini. Quelle genti amano i figli e la loro urbs.

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  6. via del mare urgentissima entro “subito”…. rimodulazione approdi nel porto storico per fare in modo che TUTTI gli automezzi (inizialmente) debbano doversi incolonnare verso il molo Norimberga entrando da San Filippo ….uscita obbligatoria da potenziare ! la rada potrebbe essere riqualificata e liberata , gli spazi inutilizzati da RFI alla Marittima sono tantissimi per aree di stoccaggio etc e i lavori sono di facile e rapida realizzazione oltre ad essere propedeutici al nuovo porto ed una volta spostato definitivamente li il traffico resterebbe una vitale via di collegamento ! per i vigili diciamo che l’emergenza è reale ma la disorganizzazione e l’arte del pressapochismo imperano ! NO Franza for ever

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  7. ti sbagli, la direttiva Bolkestein impone che tutte le concessioni vadano a gara e nessuna può essere rinnovata oltre il 2015, tranne le nuove che hanno normale validità, se emesse entro il 2015 ovviamente, ma non è questo il caso. a meno che la Regione Sicilia non faccia quantomeno come la Regione Liguria…

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  8. non sanno asfaltare una strada e pulire un aiula, non esiste una sola cosa che funziona, vanno via tutti e la città invecchia e muore. In realtà a questi signori tra incapaci e gente in malafede, non frega nulla di niente. Questo è il loro equilibrio, e non faranno mai niente per cambiarlo,inutile illudersi

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  9. Spero vivamente di sbagliarmi.

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