Dal 2003 dovevano diventare piazzette tematiche, ma sono rimaste strade chiuse. L'assessore Musolino ha sbloccato il caso
Finalmente qualcosa si muove dopo 17 anni di paradossi. La vicenda è quella della via Buganza e delle sue sorelle, perpendicolari del viale San Martino chiuse al transito dal 2003 ma che risultano transitabili. Il caso del bar Square è diventato simbolico di una burocrazia ferma al paleolitico.
L’intervento della Musolino
L’assessore Dafne Musolino, sollecitata sulla vicenda, è intervenuta in tempo reale per risolvere sia il problema della via Buganza che delle altre vie in situazione analoga. Nel 2002, l’obiettivo della chiusura delle strade in quel tratto del viale S. Martino (con l’avvio della linea tranviaria) era la realizzazione di piazzette tematiche. Il paradosso è che le piazzette tematiche sul corso Garibaldi sono state realizzate, mentre nel viale San Martino quelle vie sono diventati “parcheggi”.
Piazzette mai realizzate
L’assessore Musolino ha chiesto una relazione al dipartimento mobilità, che ha prontamente risposto. “Si invita il Dipartimento a volere rendere una relazione in merito allo stato di classificazione della via Buganza. Sembra infatti che la via, sebbene chiusa dal 2003, risulti ancora “transitabile”. Ciò impedisce di poterne sfruttare il suolo, come invece si intende consentire alle attività produttive che vi si affacciano in considerazione delle restrizioni dettate dal contenimento del contagio Covid19. Si chiede dunque di verificare lo stato dell’arte e predisporre quanto necessario per aggiornare gli atti amministrativi conformandoli alla mutata consistenza dei luoghi.Ciò vale anche per le altre traverse limitrofe, chiuse al traffico al pari della via Buganza”.
Via Buganza e le “sorelle”
Immediata la risposta dell’ingegner Cardia, dirigente del Dipartimento con la quale si spiega che la via risulta nel tratto compreso tra la via Giovanni Giolitti e il viale San Martino è “strada senza uscita” . Il provvedimento di chiusura dell’attraversamento veicolare della via Buganza con il viale San Martino, così come per i limitrofi e paralleli tratti delle vie Roma, Lazio e Lombardia è stato adottato con ordinanza n° 1839 del 05/12/2002 in seguito all’attivazione del servizio tranviario.
Sì alla riqualificazione
“Tali tratti di strada interclusi sono attualmente destinati esclusivamente alla sosta veicolare- scrive Cardia- ma come evidenziato in altre occasioni, sarebbe più opportuno che fossero oggetto di adeguati interventi di riqualificazione e di arredo urbano finalizzati a migliorare l’attrazione e la fruizione pedonale dell’area interessata dal tratto del viale San Martino compreso tra la via Lucania (villa Dante) e il viale Europa e a rivitalizzare le attività commerciali, così come già avvenuto per le cosiddette piazzette tematiche comprese tra la via Garibaldi e la via Vittorio Emanuele. Indipendentemente dall’auspicabile riqualificazione, questo Dipartimento è disponibile, a seguito di specifica richiesta di occupazione suolo pubblico presentata al competente Servizio Patrimonio da parte degli esercenti delle attività commerciali, ad istituire, con apposita ordinanza, il divieto di transito veicolare nei suddetti tratti”
Verso le piazzette tematiche
In sostanza da oggi sarà possibile, sia per il bar Square che per altri esercenti delle vie che si trovano nella stessa situazione della via Buganza (ovvero chiuse al traffico) effettuare richiesta per occupazione suolo pubblico, così come da misure previste dalla giunta De Luca per andare incontro agli esercenti in ginocchio per la pandemia.
dopo 17 anni d’inerzia
17 anni d’inerzia hanno fatto danni enormi, doveva arrivare la pandemia affinchè quelle piazzette tematiche annunciate nel 2002 e 2003 per rivitalizzare il tratto meno finale del Vila San Martino (zona Villa Dante), venissero realizzate. Non moriremo di virus ma in questi decenni sicuramente ci siamo gravemente ammalati di pessima burocrazia.
Burocrazia e pessima gestione della cosa pubblica di chi ha amministrato sino ad …ieri ! Avrà i suoi modi ma evviva Dio finalmente una giunta che produce fatti…
Sicuramente la colpa sinora è stata dello statuto catenino e di catenopoli, come direbbe donna Sarina. Peccato che nel 2002 e negli anni successivi il sindaco non era De luca
E questa è l’amministrazione che non volete? Eravate abituati troppo male.