Riceviamo e pubblichiamo la nota dell'architetto Luca D'Amico, sotto processo per tre ipotesi di falso nei verbali della commissione di Palazzo Zanca, che componeva insieme ad altri professionisti, coinvolto nell'inchiesta sull'attività di Francesco Curcio.
Noi svolgevamo il ruolo di commissione consultiva per la verifica delle Viec. La VIA è tutt’altra cosa e non si applica nei casi in questione. Faccio un esempio concreto: se costruisco uno stabilimento industriale, indipendentemente da dove lo costruisco, devo fare la VIA. Se costruisco un comnplesso residenziale di 100 piani o 500 piani non devo fare la VIA.
Se costruisco in ZPS, caso in questione, devo fare la VIEC per qualsiasi tipo d’intervento, dal movimento di terra più banale al complesso residenziale di 100 piani.
Può essere che, in base al sito d’intervento, ovvero in presenza o meno di habitat rilevanti, 10 palazzi di 500 piani abbiano incidenza ecologica zero mentre uno scavo di un metro in presenza di habitat prioritario abbia incidenza e faccia scaturire un diniego.
Quindi riassumendo , la peggiore delle cementificazioni che rispetti il PRG, in ZPS, in zona segnata in rosso nel PIANO di Gestione quindi zona urbanizzata consolidata, avrà incidenza ecologica quasi nulla e quindi andrà autorizzata,mentre il piccolo sbancamento di habitat prioritario al 99% non andrà autorizzato.
Inoltre il processo che andremo a sostenere, pur avendo lavorato sodo nell’interesse della collettività studiando norme di difficile interpretazione per consentire l’avanzamento degli iter di approvazione nell’interesse del comune e dei cittadini vessati dalla burocrazia, non è dovuto a presunti pareri irregolari rilasciati dalla commissione, perché i pareri erano regolarissimi, rilasciati avendo esaminato le documentazioni prodotte che erano corrette, approvati dai dirigenti con determine dirigenziali (quindi assunzione di responsabilità dei dirigenti), ma è dovuto ad una presunta ipotesi non provata di scavalcamento delle pratiche della figlia di Curcio in ordine temporale, quindi dovuto ad un ordine del giorno delle pratiche che forse non corrispondeva con l’ordine d’entrata al protocollo, cosa che non riguarda l’operato della commissione ma l’operato di chi stilava l’ordine del giorno ovvero l’ufficio comunale.
La commissione è accusata di falso ideologico perché nel verbale di commissione, da me firmato in qualità di presidente e per conto della commissione, risulta scritto esce CURCIO dove per esce si intende esce dalla commissione, mentre nei video della polizia si vede Curcio nella stanza e la polizia e il PM hanno inteso secondo me erroneamente esce dalla stanza, ma le pratiche approvate erano corrette, tant’è che questo non viene contestato nelle indagini preliminari.
Ora io mi trovo in questa spiacevole situazione senza aver fatto nulla, e le rappresentazioni giornalistiche fanno credere che ci siano stati dei disastri ambientali a causa nostra che rilasciavamo il nulla osta per la Valutazione di impatto ambientale.