Con delibera n°17 adottata lo sorso 7 ottobre, votata all’unanimità dai consiglieri presenti, il consiglio della quarta circoscrizione impegna la deputazione nazionale messinese a presentare una proposta di legge per riformare la normativa in materia di prostituzione
E’ tra le arterie cittadine più importanti della città dello Stretto, un’area commerciale di primissimo piano ed un bacino ad altissima densità abitativa.
E’ questo, in sintesi, il ritratto della centralissima via Giuseppe La Farina.
Un lunghissimo ed ampio tratto di strada, che attraversa orizzontalmente la città, che negli anni è stato segnato da tragedie, promesse ed interventi mancati e provvedimenti emergenziali.
Anni trascorsi in attesa dell’adozione di un adeguato piano di riqualificazione che finalmente potesse consentire ai residenti di poter tornare a respirare, riappropriandosi in sicurezza ed in totale libertà di quella porzione di città antistante la propria abitazione.
Ed invece, ancora oggi, via La Farina continua ad essere offesa, mortificata ed afflitta da un nuovo male: il ritorno della prostituzione.
La denuncia arriva direttamente dal consiglio della IV Circoscrizione al termine della scorsa adunanza assemblare.
Con delibera n°17 adottata lo sorso 7 ottobre e votata all’unanimità dai consiglieri presenti, il consiglio della IV circoscrizione denuncia, unitamente alla costante presenza del traffico gommato pesante diretto agli imbarcaderi, assenza di adeguata illuminazione, assenza di controlli da parte delle forze di Pubblica sicurezza e recrudescenza del fenomeno della prostituzione su strada.
“La nostra circoscrizione – si legge nel testo della delibera – è interessata da diverso tempo, in particolare nell’area ricompresa tra piazza della Repubblica, via Industriale, via Mariano Riccio e via La Farina, dal fenomeno della prostituzione”.
Una presenza, denunciata in diverse occasioni dai residenti, che ha spinto il consiglio circoscrizionale del centro storico a prendere una netta e circostanziata posizione in forza dell’articolo 15 del regolamento sul Decentramento territoriale, che attribuisce alle Circoscrizioni funzioni propositive in merito a questioni legate alla sfera territoriale di stretta competenza.
“La materia inerente la prostituzione – si premette nel documento promulgato alla fine della seduta – allo stato attuale è disciplinata dalla legge Merlin del 20 febbraio 1958 n.75 con la quale si è disposta la chiusura delle case di tolleranza, l’abolizione della regolamentazione della prostituzione in Italia e l’introduzione dei reati intesi a contrastarne lo sfruttamento.
Uno spirito positivo, quello della norma – constatano i consiglieri della quarta circoscrizione – che però non ha prodotto i risultati sperati, ovvero la normativa non è stata in grado di determinarne la diminuzione”.
Un fenomeno antico, quello del mercato del sesso, che sopravvive e si rafforza proprio perché a fronte di un ampia offerta corrisponde un domanda costantemente in crescita: in buona sostanza, le prostituite esistono perché esistono i clienti.
Secondo uno studio commissionato nel 2007 dal Dipartimento Pari Opportunità sono oltre nove milioni gli italiani che, più o meno assiduamente, “frequentano” prostitute.
Dati ufficiali diffusi dalla Commissione Affari sociali della Camera dei Deputati forniscono il dato complessivo del fenomeno italiano che consta di una presenza su strada che oscilla tra 50000 e 70000 prostituite.
Un dato che può essere ulteriormente sezionato in base a nazionalità, età e tipologia della tratta: 25000 sono le prostitute immigrate, 2000 le minorenni ed oltre 2000 le donne ridotte in schiavitù o costrette a prostituirsi.
Numeri importanti che però concernono solo le percentuali relativi alla prostituzione al femminile, mentre appare ancora silente il dato legato alla presenza della prostituzione maschile.
Altrettanto dettagliata è la mappatura relativa ai luoghi nell’ambito o all’interno dei quali la prostituzione si consuma.
Nel 65% dei casi il fenomeno prostituivo è destinato a compiersi su strada, mentre nei restanti casi si consuma all’interno di alberghi o di abitazioni private. Numeri impressionanti che spingono la IV Circoscrizione a richiamare il testo del decreto legge n.92 del 23 maggio 2008, convertito in legge n.125: “In quanto parte integrante del pacchetto di sicurezza, varato al fine di contrastare fenomeni di illegalità diffusa collegati ad immigrazione illegale e criminalità organizzata, il testo – si legge nella delibera – apporta alcune modifiche all’art.54 comma 4 del Testo Unico sull’ordinamento delle autonomie locali, attribuendo al sindaco la possibilità di adottare provvedimenti contingibili ed urgenti, al fine di prevenire ed eliminare quei pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana sulla base di una procedura di raccordo ed informazione con i Prefetti”.
Un documento attraverso il quale, con votazione unanime, si impegna la deputazione nazionale messinese a presentare una proposta di legge per riformare la normativa in materia di prostituzione: “Si tratta di una riforma della quale deve farsi carico il Legislatore nazionale – si legge testualmente nel testo della delibera – disciplinando l'esercizio della prostituzione, tutelando ed ampliando i diritti civili, sociali, alla salute ed alla sicurezza di chi decide di prostituirsi ed allo stesso tempo eliminando il fenomeno dalle strade al fine di combattere il suo sfruttamento da parte di gruppi criminali”.
Tra i punti cardine del documento: il potenziamento dell’impianto di illuminazione pubblica nel quadrilatero interessato, l’installazione di un sistema di video sorveglianza collegato alle Forze dell'Ordine, la convocazione di un “Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica”; l’attivazione del Dipartimento dei Servizi Sociali e l’impegno dell’amministrazione comunale ad applicare le sanzioni previste nell’ambito dei poteri conferiti dalla normativa. (Emma De Maria)
Ma a quando fare pagare le tasse a questa attivita’? Visto che nessun governo riesce a debellarla, tassiamola… In fin dei conti solo una piccolissima percentuale viene costretta a prostituirsi moltissime lo fanno per soldi…
Il tuo commento è privo di ogni logica , la Polizia, Carabinieri e polizia locale è perfettamente a conoscenza dei fatti riferiti. Trattasi di prostituzione extracomunitaria, senza permesso di soggiorno e senza documenti poichè sottratti dalle bande alle donne che sono su strada per costringerle a prostituirsi.
Eliminando quella zona è inevitalbile che si spostino su altra.
Il tutto sta alla base e cioè l’impossibilità di mandare al loro paese quelle che vengono prese a prostitursi. Quasi tutte sono prive di documenti e non si sa da dove provengano, la risoluzioe sarebbe aspettare che i xxxxxxx vadano a prendere i soldi delle prestazioni e portarli dritti nel loro paese a xxxxxx…..
Mi auguro che vengano presi dei seri provvedimenti per riqualificare la via la farina per le situazioni incresciose che si sono venute a creare di notte e di giorno! Gli studenti delle scuole Gallo e c. Duilio si trovano a dover condividere gli spazi antistanti le loro scuole con i camion che transitano continuamente, pericolosi per la loro incolumità e fonte principale di inquinamento acustico. Ricordo che l’anno scorso il sig. Lembo, noto commerciante del quartiere, è stato travolto da uno di essi alle 6 del pomeriggio, perdendo la vita in modo atroce. La sera dopo le 9, inoltre, decine di ragazze svolgono il mestiere più antico del mondo proprio in via la farina, di fronte l’istituto nautico…Che venga conferita alla via la farina la dignità che merita ogni strada! Non è corretto che la gente che con fatica e sacrifici ha acquistato le proprie case lì o gli studenti che hanno scelto di frequentare delle scuole con un’antica tradizione come la galli o il c duilio debbano necessariamente fare i conti con delle situazioni di degrado e di inciviltà!