Da lunedì iniziano le operazioni di bonifica dell'area rimasta sotto sequestro negli ultimi due mesi
L’area di Maregrosso è di nuovo libera. Tolti ieri mattina i sigilli che la Procura aveva fatto scattare nello scorso mese di giugno. A finire sotto sequestro un’area demaniale di circa 1400 mq. Un provvedimento scattato a seguito dell’indagine della Procura iniziata nel novembre 2017 e che ha visto finire tra gli indagati ex amministratori della giunta Accorinti, dirigenti comunali e il titolare di una ditta di rifiuti.
A due mesi di distanza però si torna a Maregrosso. Lo ha fatto il sindaco De Luca, insieme all’assessore Musolino, la Capitaneria di Porto, il custode giudiziario, il dirigente del Dipartimento ambiente, la Polizia Municipale.
Tolti i sigilli
La Procura della Repubblica ha autorizzato la rimozione dei sigilli dopo una specifica e reiterata richiesta da parte dell’assessore Musolino, che aveva già avviato ogni iniziativa finalizzata alla bonifica del sito, come l’esecuzione di uno studio preventivo di ricognizione dei luoghi finalizzato alla richiesta di accesso per la caratterizzazione dei rifiuti.
A seguito della richiesta dell’Assessore avanzata a maggio 2019 e rinnovata a giugno 2019, la Procura ha autorizzato la rimozione dei sigilli con un provvedimento notificato al Comune lo scorso 20 agosto. Grazie all’attività preparatoria già svolta dagli Uffici con l’impulso costante dell’Assessore Musolino, in soli due giorni si è passati alla fase operativa, procedendo alla rimozione dei sigilli e avvio della fase di analisi dei rifiuti.
Cosa accade da lunedì
Da lunedì, per le due settimane seguenti, la ditta incaricata dal Comune procederà ad analizzare i rifiuti, distinguendoli per tipologia, attribuendo a ciascuno il codice CER e indicando le rispettive quantità e volumi. Subito dopo, verrà affidato incarico per la rimozione e smaltimento dei rifiuti, dando la precedenza alla rimozione dei rifiuti di amianto presenti in grande quantità sul sito sequestrato. Di seguito si procederà con i rifiuti ingombranti e con i residui di demolizioni edili e altri rifiuti. In ultimo, secondo le Linee Guida dettate dall’Arpa Regione Sicilia, si eseguirà un’analisi del suolo per verificare che non ci sia stata contaminazione al suolo.
1600 mq di degrado
L’area sequestrata è estesa per una superficie di circa 1600 mq e appartiene interamente al Demanio regionale che dalla data del primo sequestro nel novembre 2017, poi ampliato nello scorso mese di giugno 2019, non ha mai eseguito alcun intervento né di bonifica né di contenimento dell’inquinamento ambientale.Tutte le spese che il Comune sosterrà per la rimozione dei rifiuti saranno rimborsate dal Demanio.
La caratterizzazione e la rimozione dei rifiuti però non è sufficiente a tutelare la pubblica incolumità. Ed è proprio per questa ragione che nella prossima settimana si procederà, come già fatto per l’area Seaflight, a ordinare al Demanio l’interdizione dell’area, prevedendo l’intervento sostitutivo del Comune in caso di mancata ottemperanza da parte dell’ente demaniale. Questa misura risulta indispensabile per evitare che, finita la bonifica o mentre la stessa è ancora in corso, l’area si trasformi nuovamente in una enorme discarica a cielo aperto.