La richiesta arriva dopo un sopralluogo nell'area compresa tra via del Pozzo, via Peschiera, via delle Mura e viale regina Margherita, dove sussisterebbe pericolo per l'incolumità pubblica
Lo si potrebbe chiamare consiglio o se preferite suggerimento, ma alla fine poco conta, cambia la forma, verbale, ma non il contenuto. Che attiene invece strettamente alle condizioni di “pericolo per l’incolumità pubblica” che, secondo quanto rilevato dall’ordine degli ingegneri, si rilevano in via del Pozzo e dintorni, zone di cui già più volte in passato è capitato di parlare in relazione alla costruzione, poi scongiurata, di un nuovo complesso edilizio proprio alle spalle del Santuario di Pompei, dove insistono le strade in questione.
Il sopralluogo dei professionisti, secondo quanto previsto dalla convenzione stipulata appunto l’ordine e la IV circoscrizione, mira ad intervenire, dove possibile, in fase di pre-emergenza sul territorio, come ripetuto in diverse occasioni dall’ing. Trovato, sperando così di evitare successive situazioni di rischio che potrebbero rivelarsi ben giù gravi sia in termini umani e sociali che 0economici. Nel caso specifico, l’ “area rossa” riguarda Via del Pozzo, Via Peschiera, Via delle Mura e Viale Regina Margherita dove “bisogna innanzitutto evidenziare – sottolinea Trovato – come l’attuale assenza di segnaletica orizzontale e l’inadeguatezza di quella verticale compromette, in particolar modo, la funzionalità dell’incrocio tra la via del Pozzo e Viale Regina Margherita. Funzionalità influenzata negativamente anche da una sosta selvaggia in prossimità dello stesso incrocio e lungo la stessa via del Pozzo”. In particolare è chiaramente insufficiente ed altamente limitativa per l’eventuale passaggio di mezzi di soccorso l’attuale articolazione della mobilità veicolare che prevede, in via del Pozzo, un doppio senso di circolazione su una sede stradale di limitata larghezza e di problematico accesso.
Secondo quanto rilevato dai professionisti, bisognerebbe verificare urgentemente, in termini di accessibilità, di sicurezza urbana e consequenziale larghezza stradale regolamentare, l’utilizzo “pubblico” della stessa strada. “Ecco perché – conclude Trovato – al fine anche di garantire adeguata via di fuga in caso di calamità, si chiede un intervento urgente della Protezione Civile (Comunale e/o Regionale) ravvisando serio pericolo per la pubblica e privata incolumità. Il Dipartimento Viabilità e Mobilità del Comune di Messina in raccordo con i Dipartimenti Tecnici Comunali (Urbanizzazione Primaria, Pianificazione Urbanistica) dovrebbe verificare se esista viabilità alternativa e/o integrativa all’attuale, e se sia ipotizzabile ed identificabile altra viabilità che possa essere destinata ad alleggerire il traffico veicolare e conseguentemente mettere in sicurezza un’area che è densamente urbanizzata”. In sintesi occorre stabilire se vi siano aree limitrofe alla stessa arteria che possano essere destinate a viabilità alternativa e complementare all’attuale, e in caso contrario, valutare l’opportunità di mantenere ancora il doppio senso di circolazione su un’arteria che collega popolosi insediamenti edilizi.