Il dirigente del dipartimento Servizi Tecnici spiega che il progetto costa 1 milione e 200 mila euro, ma non ci sono i fondi
MESSINA – Gli abitanti di via Puntale Arena dovranno attendere: per dare loro una nuova via di fuga, come fatto per emergenza nel 2013 con quel ripido bypass che ha collegato a via San Corrado, servono soldi che ad oggi non ci sono. A spiegarlo è stato l’ingegnere Antonio Amato, dirigente del dipartimento Servizi Tecnici, convocato per una sessione congiunta di prima e sesta commissione dai presidenti Salvatore Papa e Giuseppe Busà, su richiesta della capogruppo della Lega Giulia Restuccia.
Progetto da 1,2 milioni, che non ci sono
“La situazione di via Puntale Arena è di una forte criticità a causa di una sola strada d’accesso, molto tortuosa – dice Amato -. In passato c’è stata una frana che ha interrotto l’accesso e all’epoca realizzammo una pista emergenziale con via San Corrado. Ciò che serve è realizzare una seconda via d’accesso e abbiamo predisposto uno studio progettuale inserendo l’opera, da 1 milione e 200 mila euro, nel piano triennale. Attualmente non abbiamo finanziamento per queste opere, siamo fermi perché l’opera non risulta finanziata”.
Finanziamento parziale destinato ad altro
Poi Alessandro Russo del Pd ha parlato dei 500mila euro approvati all’unanimità dal Consiglio comunale nel marzo 2022. Amato ha risposto: “Quell’inserimento fu fatto a stima, senza progetto. Ma quando si è insediata la nuova amministrazione non è stato possibile aumentare quella somma per Puntale Arena e così è stata destinata alla manutenzione strade”.
Poi ha concluso: “Per me l’unica soluzione provvisoria sono i semafori per il senso alternato così da non fare fermare nessuno e creare disagi”. Nella parte finale, è stato il vicepresidente del Consiglio comunale Giandomenico La Fauci di Ora Sicilia a focalizzarsi sul tema sicurezza, spiegando che “gli abitanti della zona a oggi sono emarginati” e raccontando che spesso per farsi soccorrere dalle ambulanze “sono costretti a mettere chi sta male nelle auto e a scendere più a valle”. L’ingegnere Amato ha ribadito che “il progetto c’è, ma la questione resta finanziaria. Dal punto di vista tecnico la soluzione è stata studiata ed è fattibile, attendiamo solo la disponibilità economica”.
Alla ricerca dei fondi necessari
Russo, consultandosi anche con il centrodestra, ha poi proposto di votare una mozione per prendere un impegno formale sulle risorse, chiedendo all’amministrazione di reperire o di dialogare con la Protezione civile per farlo. Dario Carbone di Fratelli d’Italia, poi supportato dal suo capogruppo Libero Gioveni, ha sollecitato i presidenti a produrre un documento scritto e inviarlo alla giunta, come un atto di indirizzo, in vista delle prossime variazioni di bilancio. L’argomento è tutt’altro che chiuso.