In attesa del saldo, fermi i lavori di realizzazione del secondo bypass, che doveva essere pronto in 15 giorni
Niente pagamenti di avanzamento lavori dallo scorso luglio, per un importo di circa 6 milioni di euro. Due settimane fa era stata la Tosa Appalti a lamentare il ritardo dei pagamenti per i lavori sul tratto Rometta – Milazzo, ora la Toto Costruzioni lamenta lo stesso per il viadotto Ritiro e si appresta a sospendere i lavori.
Il motivo, secondo il Cas, Consorzio Autostrade Siciliane, è che l’azienda non ha il Durc (Documento unico di regolarità contributiva) in regola. Dalla Toto, a sua volta, fanno sapere che “il problema del Durc è in fase di risoluzione, è sorto recentemente e non giustifica i ritardi e le mancate risposte alle tre missive da novembre, dove la Toto ha chiesto al Cas un’evidenza delle capacità finanziarie dello stesso. Proprio perché i pagamenti sono bloccati ed è necessaria una programmazione, Tcg, Toto costruzioni generali, ha sospeso i lavori, non può più sostenere tale situazione. L’azienda garantirà le operazioni di sicurezza che verranno richieste dalle autorità competenti per il bypass”.
Fermi non solo i lavori sulla carreggiata lato monte ma anche per il secondo bypass, che sarebbe dovuto essere pronto in 15 giorni ma, a questo punto, è probabile che ci vorrà più tempo. Sempre dalla Toto si rileva che “per il bypass Baglio le maestranze hanno lavorato per il periodo natalizio ed è stato consegnato il 10 gennaio, mentre il collaudo è stato completato dopo oltre 4 mesi. Questo ritardo allunga ulteriormente i tempi di tutto il cantiere”.
La Uil
“Dobbiamo, purtroppo, registrare che i disastrosi esiti della riunione convocata dalla prefetta di Messina, Cosima Di Stani riguardo lo stato dei lavori del cantiere del Viadotto Ritiro stanno pienamente confermando le reiterate denunce che, da molti mesi, abbiamo pubblicamente lanciato rispetto alle conseguenze sociali della grave crisi aziendale della Toto costruzioni” – dicono Ivan Tripodi, segretario generale della Uil Messina, e Pasquale De Vardo, segretario generale Feneal Uil tirrenica.
“Una crisi annunciata che si riverbera pesantemente sui lavoratori, i quali, allo stato, attendono il pagamento di due mensilità arretrate. In questo quadro, la sospensione dei lavori del Viadotto Ritiro comunicata dalla Toto costruzioni nel vertice tenutosi in Prefettura rischia di produrre immediatamente due aspetti drammatici che andranno ad impattare pesantemente sul nostro territorio: da un lato il concreto rischio di consumare una tragica macelleria sociale che investe i circa 50 operai della Toto e contestualmente la “realizzazione” dell’ennesima opera incompiuta che, fra l’altro, provocherà enormi disagi alla viabilità cittadina e alla qualità della vita dei messinesi. Quanto accaduto è inammissibile e carica di responsabilità il Cas che deve dare risposte chiare e precise. Dobbiamo fermare questo dramma sociale, evitare il tracollo occupazionale e lotteremo per ottenere la ripresa dei lavori di questo fondamentale cantiere cittadino”.
La Cisl
«La crisi economica che sta attraversando la Toto Costruzioni crea enorme preoccupazione ma puntare il dito, oggi, contro un’azienda che negli anni ha contribuito nel tenere alto il buon nome del sistema economico-imprenditoriale nazionale ci sembra alquanto inopportuno». A dirlo sono il segretario generale della Cisl Messina, Antonino Alibrandi, e il segretario generale della Filca Cisl Messina, Nino Botta, dopo le notizie sulla sospensione dei lavori del viadotto Ritiro. «Che la Toto Costruzioni – ricordano Alibrandi e Botta – ormai da mesi cerca di trovare soluzioni alle problematiche, soprattutto quelle di natura economica, non è certo una novità. La nostra preoccupazione non è solo per 50 dipendenti ma per tutta la forza lavoro che comprende circa 1.200 unità sui vari cantieri del territorio nazionale».
«Siamo dell’idea – aggiungono i segretari di Cisl e Filca – che ogni azienda deve rispettare i diritti delle proprie maestranze ma bisogna anche tenere conto che molto frequentemente le crisi aziendali derivano da committenze che non rispettano il pagamento degli stati di avanzamento lavori. Relativamente al viadotto Ritiro – continua – bisogna prendere atto di un comportamento non proprio lineare di Autostrade Siciliane nei confronti della Toto che deve ricevere dal Cas circa 6 milioni di euro per lavori già effettuati. Un comportamento che viene sistematicamente messo in atto verso tutte le altre imprese che operano per conto dello stesso Consorzio. Per quanto concerne la giustificazione della regolarità contributiva della società, va rammentato ai vertici del Consorzio che l’azienda deve essere regolare alla presentazione degli stati di avanzamento lavori e delle fatture e non sei mesi dopo la scadenza prefissata del pagamento delle quietanze. Pertanto, si invita il Cas al pagamento immediato di quanto dovuto, poiché, si rendono necessarie sia al pagamento arretrato delle due mensilità dei dipendenti, nonché ad evitare che il viadotto Ritiro rimanga un’opera incompiuta. Il Consorzio Autostrade sta assumendo una grande responsabilità, quella di mettere a serio rischio un’azienda che deve garantire la salvaguardia occupazionale di migliaia di lavoratori e il completamento di un’opera infrastrutturale strategica per il territorio, che paga il prezzo maggiore in termini di disagi».
Vergogna, la vostra fortuna è il lassismo dei nostri giorni. In altri tempi saremmo venuti a cercarvi a casa con i forconi. Auspico un intervento forte dei nostri bravi magistrati.
Una notizia che lascia basiti tutti noi poveri fruitori di tali strade. Certo che la nuova governance del Cas si scontra con la triste realtà di un’opera che rischia di non concludersi proprio all’ ultimo metro. Che il Prefetto e il Comune convochi le parti e medino sulle problematiche evidenziate senza alcun indugio. Grazie