L'azienda che ha in appalto l'opera smentisce la Uil
Toto Costruzioni Generali intende smentire seccamente le voci fatte circolare dalla Uil di Messina su alcuni organi di stampa locali. Informazioni non rispondenti al vero e mai riferite alle sigle sindacali nei termini esposti.
I lavori al viadotto Ritiro, infatti, non si sono fermati e non si fermano, il personale impegnato sul cantiere sta proseguendo, ove possibile, con le lavorazioni per completare l’opera. Si specifica che gli operai impiegati sul progetto sono 47 e non 100, e sono attualmente impegnati su tutti i fronti in cui al momento la Toto ha possibilità di operare. Il resto del personale viene impiegato in servizio in base alle esigenze operative del cantiere.
L’azienda pertanto non ha mai comunicato ai sindacati il fermo, ma unicamente l’esigenza di programmare e quindi avviare nei prossimi mesi, in base ai programmi di cantiere, procedure di licenziamento collettivo, il tutto secondo quanto previsto dalle norme di Legge. Si precisa infatti che alla data odierna il progetto ha raggiunto un avanzamento complessivo del 92%.
Inoltre, la Società intende precisare che non vi è alcun nesso con la situazione sulla A24 e A25.
“Il Cas non è in regola coi pagamenti ma i lavori proseguono”
“Soprattutto non risponde al vero che il Cas sia in regola con i pagamenti. La Toto è esposta per circa 10 milioni di euro, somma riferita all’importo delle fatture emesse, quelle da emettere per i lavori eseguiti, alla revisione dei prezzi e al contenzioso definito con decisione del Collegio Consultivo Tecnico. Tale esposizione è assolutamente rilevante se si considera il valore complessivo del contratto pari a circa 45 milioni, e se si considerano le recenti notizie di stampa che riferiscono di un pignoramento subito dal Cas per una cifra di poco inferiore ai 7 milioni. Il tutto in un momento in cui il Cas non sta pagando nemmeno i subappaltatori del cantiere che sono pagati direttamente dalla stazione appaltante, come previsto dalla normativa”. Tale circostanza, che si va ad aggiungere ad una congiuntura storica e di settore non favorevole, impatta sul regolare proseguimento delle lavorazioni, ma certamente non impedisce la prosecuzione del progetto.
Considerato che la notizia era di fonte sindacale avevo già dubbi… 30 anni per un’opera..