Iniziamo oggi una serie di articoli dedicati alle storie che riguardano non solo Messina ma l'antica Peloria
Quante volte si tende, sbagliando, a chiamare “Messina” tutto il territorio peloritano? È l’arroganza inconscia delle capitali, che le porta ad assorbire qualsiasi cosa graviti attorno a essa.
Ma questa regione della Sicilia non contiene soltanto Messina e tutti gli altri centri non possono nemmeno esserle assimilati; persino nello stesso territorio municipale è difficile associare al capoluogo alcune località (a Ganzirri, emblematicamente, si dice “vengo a Messina”) per motivi d’identità, tradizione e cultura.
Noi “Peloritani”
Ma nonostante tutto, ci sono dei nomi che ci accomunano e che fanno di noi un solo popolo: Peloria e Peloro. La dea Peloria, misteriosissima dea delle montagne e delle acque interne, la grande e la potente; Peloro, il capo nordorientale della Sicilia, che vuolsi prenda il nome dalla dea o che alla dea il nome come appellativo sia stato dato perché lo domina. Da questo nome, l’area anticamente era detta Peloriade, i monti sono detti Peloritani, e Peloritani siamo noi stessi, popolo cha abita fra queste montagne e le due coste.
La storia che unisce
Alla fine dei conti, tutti noi Peloritani siamo accomunati dalla medesima storia e dalla medesima mentalità, nella gloria e nella sventura, nel bene e nel male. Per questo è opportuno che non soltanto si rinsaldi l’identità di Messina, ma l’identità di tutta la Peloriade, per un’autentica rinascita di tutto il territorio senza esclusione di nessuno.
Storie peloritane
Allo scopo di promuovere tale identità, nei limiti delle nostre forze, vi presentiamo ora una serie di articoli, “Storie Peloritane”, che hanno per oggetto storie, avvenimenti e fatti che hanno sul proprio sfondo queste nostre belle terre e che sempre lasciano un fasto o una lezione per noi che oggi le respiriamo e le calpestiamo.
Le Storie non seguiranno solitamente un ordine temporale né strettamente logico, ma potranno talvolta essere ispirate da eventi contingenti o da suggerimenti del pubblico.
Buona lettura!
Daniele Ferrara