Viaggio nella realtà dell'autismo a Messina tra criticità, progressi e speranze VIDEO

Viaggio nella realtà dell’autismo a Messina tra criticità, progressi e speranze VIDEO

Carmelo Caspanello

Viaggio nella realtà dell’autismo a Messina tra criticità, progressi e speranze VIDEO

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venerdì 19 Aprile 2024 - 13:05

La direttrice di Neuropsichiatria dell'Infanzia dell'Asp5 Patané fa il punto sulla situazione attuale evidenziando sfide, progressi e l'importanza della sinergia tra istituzioni, famiglie e associazioni

di Carmelo Caspanello (riprese e montaggio Silvia De Domenico)

MESSINA – Criticità e progressi. A Messina e in provincia l’autismo non è soltanto una sfida, ma anche un campo in cui si stanno compiendo significativi passi in avanti. Ma qual è, realmente, la situazione in città? Quali sono le problematiche da affrontare e quali i passi avanti compiuti? Ed ancora, cosa si sta facendo per migliorare la sinergia, di fondamentale importanza, tra istituzioni, famiglie ed associazioni? Abbiamo girato gli interrogativi alla dottoressa Santina Patanè, direttrice dell’Unità operativa complessa di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza dell’Asp5 di Messina. Nonostante le difficoltà e gli ostacoli, la dottoressa Patanè evidenzia i progressi compiuti, sottolineando la presenza di tre centri diurni convenzionati con l’Asp e l’attivazione, a breve, di un nuovo centro a Mortelle.

Inoltre, sottolinea la validità del programma regionale unitario per l’autismo e l’avvio del Pdta, il percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale per l’autismo, a partire dalle terapie intensive neonatali. La direttrice rimarca l’importanza del tavolo tecnico sull’autismo, un luogo di confronto tra famiglie, stakeholders e istituzioni. Riconosce il ruolo fondamentale del Comune di Messina (“attraverso l’impegno, costante, dell’assessore ai servizi sociali Alessandra Calafiore”) e delle associazioni nel promuovere un efficace raccordo tra tutti gli enti coinvolti, offrendo alle famiglie e agli insegnanti gli strumenti necessari per supportare al meglio i bambini con autismo nei loro percorsi scolastici.

Dottoressa Patanè, qual è la sua valutazione sulla situazione attuale dell’autismo a Messina? Quali sono le principali sfide del momento?
“A Messina si vive una situazione di grande sinergia tra le istituzioni, il Policlinico Universitario, il Comune, il Cnr, l’Irccs e le associazioni dei genitori. Stiamo lavorando insieme per migliorare i percorsi per il disturbo dello spettro autistico. Le sfide sono tante, ma c’è un forte impegno da parte di tutti. Un esempio è la recente giornata del 2 aprile e le manifestazioni al Comune sui percorsi sensoriali per l’autismo, che hanno dimostrato questa sinergia. C’è anche un tavolo tecnico interistituzionale sul disturbo dello spettro autistico, voluto dalle associazioni dei genitori, dal Comune di Messina e da tutti gli enti coinvolti, tra cui l’Asp, il Cnr e l’Irccs.”

Quali sono le cause principali dell’autismo e come si manifesta il disturbo nel contesto dell’infanzia e dell’adolescenza?
“L’autismo ha una genesi multifattoriale, con una forte componente epigenetica e genetica. Sono coinvolti geni primariamente legati anche all’epilessia e allo sviluppo cerebrale. È importante sfatare il falso mito che l’autismo dipenda dai vaccini, una teoria non supportata da alcuna prova scientifica.”

L’importanza della diagnosi precoce?
“L’importanza della diagnosi precoce è sostenuta da studi scientifici e dalle linee guida dell’Istituto Superiore di Sanità. Il progetto Nida, dedicato ai primi mille giorni di vita, sottolinea l’importanza di valutare precocemente la presenza di indicatori di autismo già dalle prime tappe evolutive del primo anno di vita. Questo è possibile grazie alla collaborazione con la pediatria territoriale e le terapie intensive neonatali. Gli studi dimostrano che la diagnosi e l’intervento precoci possono modificare positivamente le traiettorie evolutive dei bambini con autismo.”

Qual è la situazione a Messina, dottoressa? E soprattutto per quanto riguarda i centri diurni e residenziali, cosa è stato fatto, cosa si sta facendo, cosa si farà?
“Rispetto ad altre realtà italiane, la provincia di Messina ha già una realtà avanzata per quanto riguarda l’autismo. Esistono già tre centri diurni convenzionati con l’Asp che garantiscono percorsi per l’autismo. Inoltre, è in fase di attivazione un nuovo centro a Messina, precisamente a Mortelle, come annunciato dal commissario straordinario dell’Asp 5 di Messina, dottor Cucci. Sono già stati emessi bandi per le procedure di reclutamento del personale, ma ci saranno i tempi burocratici necessari per espletarli.”

Dottoressa, come valutate il programma regionale unitario per l’autismo in Sicilia?
“Il programma regionale unitario per l’autismo, emanato nel 2019, è un programma valido che ha fornito linee guida e indicazioni, anche dal punto di vista manageriale, per elaborare il Pdta, il percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale per l’autismo. A Messina, abbiamo già avviato da un anno i lavori del Pdta, partendo dalle terapie intensive neonatali e con il raccordo con i pediatri. C’è una forte integrazione tra le diagnosi di primo e secondo livello con il Policlinico Universitario di Messina, l’unità di neuropsichiatria infantile diretta dalla professoressa Di Rosa e il percorso brucaliffo della dottoressa Marilena Briguglio. Stiamo per aprire la seconda fase del Pdta, perché il percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale per l’autismo è un percorso che dura dagli zero anni a tutta la vita dei bambini e delle loro famiglie”.

Per quanto riguarda le criticità strutturali e non solo, qual è il ruolo delle istituzioni, delle famiglie e delle associazioni in questo contesto, soprattutto a tutela della centralità del bambino?
Il tavolo tecnico sull’autismo, che si riunisce quasi ogni mese presso il Comune, rappresenta già un luogo di confronto importante tra famiglie, stakeholders e istituzioni. Riconosco il merito del Comune di Messina, in particolare dell’assessora Alessandra Calafiore, nel promuovere un efficace raccordo tra tutti gli enti coinvolti, tra cui l’ASP, il Policlinico Universitario, il CNR e l’IRCCS. Questo impegno dimostra la grande attenzione rivolta ai percorsi per l’autismo e al sostegno delle famiglie. Per quanto riguarda le famiglie, l’ASP, il Policlinico e il CNR offrono metodiche e programmi sanitari basati su un know-how condiviso, che comprende il parent coaching, il parent training e il teacher training. Questi programmi mirano a fornire alle famiglie e agli insegnanti gli strumenti necessari per supportare al meglio i bambini con autismo nei loro percorsi scolastici”.

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