I volontari di “Legambiente”, con gli alunni dell’Istituto comprensivo “Villa Lina-Ritiro”, piantano alberi di ginestra nella rotatoria del viale Giostra intitolata alle vittime della mafia
I volontari del “Circolo peloritano di Legambiente”, insieme agli alunni della scuola secondaria di I grado dell’Istituto comprensivo “Villa Lina-Ritiro”, hanno piantato degli alberi di ginestra nella rotatoria del viale Giostra intitolata alle vittime della Mafia.
Sono state scelte queste piante per ricordare la strage di Portella della Ginestra in provincia di Palermo del 1º maggio 1947 ad opera della banda criminale di Salvatore Giuliano, dove morirono undici lavoratori e a cui si aggiunsero una trentina di feriti e successivi tre morti. “Si tratta della prima strage di mafia del Dopoguerra, ovvero dell'Italia repubblicana, – come ha spiegato l’ing. Enzo Colavecchio”.
L’aiuola in questione è già stata abbellita con tanto verde, grazie alle 83 piante che sono state piantate sempre dai rappresentati dell’associazione ambientalista il 23 novembre del 2013 in occasione della Festa dell’albero e periodicamente vengono innaffiate dagli stessi volontari. “Ringraziamo la dirigente Giovanna De Francesco, i docenti e gli alunni dell’istituto di Villa Lina – ha tenuto a sottolineare il coordinatore di Legambiente peloritani, Giovanni D’Arrigo – per il valido aiuto che ci hanno dato e per l’interesse che dimostrano da sempre per la cura del verde pubblico”. La collaborazione degli studenti del plesso “Vann’Antò” rientra nel Progetto Ambiente portato avanti dall’Istituto nel corso dell’anno scolastico.
Quello di ieri è un evento che completa il percorso iniziato lo scorso 26 marzo con la marcia organizzata dal movimento antimafia “Libera” in due città simbolo italiane – Bologna e Messina – e inserita nel Patto territoriale del Comune, al quale alcune scuole della città hanno preso parte, insieme ai rappresentanti istituzionali e ai cittadini della V Circoscrizione.
Lodevole iniziativa grazie alla sola sensibilità di volontari. Una rotatoria, quella intitolata alle vittime della Mafia, resa monca, subito dopo la sua realizzazione con lo “sbarramento” di quella via pubblica (riconosciuta “improvvisamente” privata) che ha di fatto escluso la possibilità ai veicoli provenienti dalla via Palermo di raggiunge l’altra sponda del Viale Giostra. La creazione di un semplice varco fra un’aiuola -stimato in non più di mezza giornata di lavoro- avrebbe potuto e dovuto restituire il senso viario voluto dall’opera. Un intervento, questo, capace di (ri)dare dignità a quel ramo politico-amministrativo colpevole di omissione operativa e di – ancora più grave e vergognosa alla luce dell’omaggio all’intolazione- resa!
Lodevole iniziativa grazie alla sola sensibilità di volontari. Una rotatoria, quella intitolata alle vittime della Mafia, resa monca, subito dopo la sua realizzazione con lo “sbarramento” di quella via pubblica (riconosciuta “improvvisamente” privata) che ha di fatto escluso la possibilità ai veicoli provenienti dalla via Palermo di raggiunge l’altra sponda del Viale Giostra. La creazione di un semplice varco fra un’aiuola -stimato in non più di mezza giornata di lavoro- avrebbe potuto e dovuto restituire il senso viario voluto dall’opera. Un intervento, questo, capace di (ri)dare dignità a quel ramo politico-amministrativo colpevole di omissione operativa e di – ancora più grave e vergognosa alla luce dell’omaggio all’intolazione- resa!