Anche il Presidente della Regione Calabra si fa sentire, dopo le parole di Lombardo, contro l'idea dell'Ue di sostituire il corridoio Berlino-Palermo con quello Helsinki – La Valletta
Il Governatore Calabria Giuseppe Scopelliti nei prossimi giorni invierà una lettera al Presidente della Commissione Europea Josè Manuel Barroso per evidenziare, sulla stessa lunghezza d’onda del Governatore della Sicilia Raffaele Lombardo, il pericolo di isolamento della Calabria e di buona parte del Mezzogiorno d’Italia nel caso in cui il “Corridoio 1” Berlino-Palermo venga sostituito dal “Corridoio 5” Helsinki – La Valletta, per come previsto dal progetto di bilancio comunitario per il 2020.
“Calabria e Sicilia rimangono perplesse dalla volontà della Commissione e intendono opporsi all’eliminazione del corridoio Berlino-Palermo – afferma Scopelliti – il cui risultato sarebbe che il territorio a Sud di Napoli, rimanendo escluso dal corridoio, subirebbe una notevole ed ingiustificata penalizzazione anche in termini di prospettive di sviluppo, dal momento che si genererebbe una vera e propria scissione di una consistente parte del territorio nazionale inspiegabilmente degradato ad una posizione marginale. In un contesto come quello attuale – aggiunge il Governatore della Calabria – il previsto riassetto della rete non sembra sostenibile non solo dal punto di vista trasportistico, ma anche rispetto ai principi di coesione territoriale, sociale ed economica, su cui si fonda proprio il Trattato dell’Unione europea che proprio nella riduzione delle disparità regionali individua la condizione per la crescita e sviluppo dell’Unione intera. Nel concreto, si rischierebbe non solo di mettere in discussione la realizzazione del Ponte sullo Stretto, necessario per lo sviluppo della nostra regione, ma potrebbero cadere nel dimenticatoio programmi infrastrutturali fondamentali per il Sud e per la Calabria in particolare la cui economia, con questo scenario, subirebbe un vero e proprio crollo. Mi riferisco – spiega il Governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti – alle strategie delle Ferrovie dello Stato riguardo l’alta velocità e l’alta capacità, senza contare il grave, se non irreparabile, danno che ne subirebbe il porto di Gioia Tauro, peraltro già oggetto di attenzione proprio da parte della Commissione Europea. Insieme al Governatore della Sicilia Lombardo approfondiremo tale questione che rischia di penalizzare enormemente le nostre regioni e lavoreremo insieme per trovare una soluzione. Mi preme ricevere spiegazioni sui motivi che stanno inducendo la Commissione a prendere tale decisione e intendo assumere ogni iniziativa, a tutti i livelli di decisione, per contrastare il processo in atto che porterà, il 21 settembre, alla formalizzazione della proposta per affidarla al processo di co-decisione che coinvolge il Parlamento europeo, il Comitato delle Regioni, il Comitato economico e sociale e, infine, il Consiglio dei ministri europei. La Regione, rappresenterà nelle sedi opportune tutte le istanze e le perplessità sopra esposte – conclude il Presidente Scopelliti – e, personalmente, vorrei capire se si tratta di una scelta realmente tecnica o fondamentalmente politica”.
braviiiiiiiiiiiiiiiiii no ponte
Ma ancora non lo avete capito che di Noi del SUD non interessa a nessuno.
Per loro siamo nella cacca e cosi ci vogliono.
Ma dico io perchè non dividerci da questa massa di accattoni.
Forse facendo cosi ci possiamo riscattare da tutto quello che fino ad oggi non ci hanno dato.
La gente che non c e la fa più nel sentirsi dire solo promesse, ma la cosa che mi preme molto e che i nostri politici locali e regionali continuano a farsi infinocchiare di tante promesse. Oppure anche Voi siete come loro?
Chi è ricco non ha problemi..i figli di gran Prof…gran dott….On…..Dep. ect. hanno il posto assicurato e tanta ricchezza.
Il povero è il vero perdente.
Il giovane povero che ha studiato o semplicemente è un artigiano(rosticciere, pasticciere, panettiere ect. i messinesi sono i migliori) continuerà ad emigrare.
Scopelliti deve assolutamente aiutare l’area dello Stretto
a liberarsi dalla morsa dei ricchi che per mantenere la loro posizione privilegiata affossano ogni forma di sviluppo.
E così hanno consegnato a Vendola i fondi previsti per lo Stretto e cantano vittoria per l’emarginazione cui sono destinate Sicilia e Calabria.
Forse la Commissione europea ha capito il ‘quid’ che non sfugge a tutti gli abitanti del Mezzogiorno d’Italia di età compresa tra gli 8 e gli 80 anni: il mondo politico, la classe imprenditoriale, la stessa società del nostro Meridione non sono preparate al compito di tradurre in realtà un progetto ambizioso come quello del Ponte sullo Stretto. In soldoni: a Bruxelles non si fidano di noi. Certo, vien da sorridere alla sola ipotesi che amministratori come Lombardo e Scopelliti possano rendersi promotori di iniziative tese alla costruzione dell’opera che prescindano da un sostanzioso intervento pubblico. In primis, perché non sono credibili agli occhi dell’opinione pubblica, e poi perché farebbero ad occuparsi della mancanza di lavoro e della forte emigrazione dei giovani verso il Nord del Paese e verso l’estero. Chissà, se si riuscisse a creare occupazione, nei cantieri, negli ospedali, nelle scuole, negli aeroporti, a far valere una volta per tutte il concetto di autonomia, 20 minuti di attesa per un traghetto non sarebbero poi una tragedia.
Per Alex e meglio che i fondi del ponte siano messi a disposizione della Puglia, di Bari in particolare.
Consiglio ad Alex di informarsi sulla delinquenza organizzata di Bari.
Il partito Vendoliano sbandiera la vittoria della Puglia e la sconfitta messinese….dei giovani messinesi e delle loro speranze.
Raccontiamo minchiate…. in realtà ha vinto una certa politica con tutto quello che c’è dietro, ha perso Messina, i messinesi, l’area dello Stretto, la Sicilia e la Calabria.
La catena non si deve spezzare, e nulla deve cambiare.
Lavoro, potere e ricchezza in riva allo Stretto si tramandano di padre in figlio….chi è povero deve emigrare.
” al peggio non c’è fine ” : detti e proverbi hanno sempre un fondo di verità. A parte ogni considerazione nel merito dell’opera, che secondo me andrebbe fatta ad ogni costo e con risorse private, i capitali pubblici ed europei previsti mica hanno un’alternativa? erano stati previsti proprio nell’ottica della costruzione del Ponte e non dovrebbero potere avere altra destinazione. Secondo me è lapilissiano che si tratta del solito gioco politico e noi da Napoli in giù dovremmo insorgere, indipendentemente da appartenenze partitiche, per tutelare la nostra identità di meridionali. Emerge, purtroppo, anche in questo caso molta ignoranza e approssimazione e la capacità di cambiare le carte in tavola senza alcuna dignità e senza il minimo rispetto dell’altro. E l’onorevole Di Pietro in questo senso è un eccellente maestro!….A me piace, piuttosto, giocare a carte scoperte.
mimmasuraci.wordpress.com