L'INTERVISTA. Da anni il professionista di S. Teresa di Riva vive a Varese, dove è direttore della Commissione tributaria provinciale. Nel tempo libero coltiva la grande passione per la pallavolo. "La voglia di tornare? Quella c'è sempre, a prescindere dal... virus"
La giornata in “zona gialla”, al tempo del coronavirus, scorre più lenta del solito. Le scuole sono chiuse, si evitano assembramenti, lo sport si è fermato. Si continua comunque a lavorare, con le precauzioni necessarie, secondo le direttive impartite dal Governo nazionale e dalla Protezione civile.
Ci racconta una giornata tipo l’avvocato Santi Moschella, 63 anni, originario di S. Teresa di Riva, da lustri trapiantato a Varese. E’ direttore della Commissione tributaria provinciale. Nel tempo libero coltiva la sua grande passione per la pallavolo (il suo nome è legato alla storia del volley di S. Teresa, la cui gloriosa tradizione è in questo momento portata avanti dall’Amando, squadra che milita in B1 femminile), allenando la squadra under 13 dell’OrMa Masnago.
“Il coronavirus, qui a Varese come altrove, ha stoppato i campionati di volley ed anche gli allenamenti” ci spiega, aggiungendo che “al di là di qualche precauzione in più, si va… avanti senza gravi disagi. Nei giorni scorsi – prosegue – i supermercati sono stati presi d’assalto. L’acqua andava a ruba. In questa direzione adesso sembra tutto più tranquillo. Per quanto mi riguarda sto uscendo meno e trascorro più tempo in casa, con la famiglia. E’ bello – dice sorridendo – passare la domenica in casa quando si è liberi di andare per il mondo…”.
“La voglia di tornare in Sicilia? Quella c’è a prescindere…”
Raggiungiamo l’avvocato Moschella mentre sul divano si divide tra gli scrittori Erri De Luca (“I pesci non chiudono gli occhi”) e Giancarla Giorgetti (“Una questione di luce”). Voglia di tornare a S. Teresa? Lontano dai focolai del coronavirus? “La voglia di tornare in Sicilia c’è sempre, indipendentemente dall’emergenza. Dicolo solo di attrezzarsi a dovere, anche al sud, senza allarmismi. Ma è importanti, a questo punto, non farsi cogliere impreparati nel caso in cui ce ne fosse bisogno”. L’INTERVISTA INTEGRALE (Carmelo Caspanello)