A tu per tu con il creatore e interprete di Litterio, lo sfortunato protagonista delle disavventure raccontate in tv. Guarneri è andato in scena, sabato scorso, al Giardino Corallo, con "Arrivano i nostri" e tornerà con "L'eredità dello Zio Canonico" il 18 Agosto.
Ospite del Giardino Corallo, che definisce «bella realtà per la città e per la Sicilia», Enrico Guarneri è un attore non certo nuovo a Messina, dato che è sempre presente nelle stagioni organizzate al Teatro Annibale Maria di Francia. È un rapporto speciale quello che lega il comico etneo alla nostra città: «dopo Catania -ci confessa- la mia seconda città è proprio Messina, alla quale mi sento molto legato. È un affetto epidermico che mi lega ai messinesi ma che, loro lo sanno, è ricambiato da parte mia». Guarneri è andato in scena, sabato scorso, con la commedia “Arrivano i nostri” nei panni di uno spregiudicato sindaco siciliano che, tra accordi e malaffare, fa di tutto per accrescere il proprio tornaconto personale. Lo spettacolo, molto applaudito, ha richiamato un grande pubblico che ha riempito l’arena in ogni ordine di posti, facendo registrare il tutto esaurito.
Ma il nome di Guarneri è indissolubilmente legato a quello di Litterio Scalisi, il personaggio che ha creato nel lontano 1976 e divenuto presto un’icona televisiva grazie alle costanti apparizioni nel talk show di Antenna Sicilia, “Insieme”, condotto da Salvo La Rosa. E così, nell’intervista che ci ha concesso poco prima di andare in scena, gli chiediamo proprio come sia nato Litterio. «È nato quando il mio agente messo alle strette da me che gli chiedevo di darmi spazio per esibirmi, mi fece scrivere uno spettacolo, all’interno del quale, venti minuti li dedicai a questo immaginario signor Litterio Scalisi. Le avventure che raccontavo non erano altro che quelle che mi raccontava un amico di Randazzo, ma amplificate in maniera grottesca…». Cosa rende singolare questo personaggio?. «La bontà -ci risponde- la sua ingenuità. La gente si ritrova in Litterio, che forse farà delle gaffes, delle minchiate, ma le fa con lo spirito di un bambino». Ma Litterio è anche la prova della forza assoluta che ha la televisione. «Questo strumento che definisco “asso piglia tutto” riesce a fare il bello e il cattivo tempo. Si fanno i processi in televisione, si fa la politica, è la terza camera la televisione. Quando si riesce a fare centro in televisione si fa centro nel pubblico. Su cento siciliani, ne sono certo, cento guardano la tv. Sempre su cento, solo dieci vanno a teatro. Quindi tu potresti essere anche il più grande attore teatrale italiano, soltanto il dieci per cento della popolazione lo sa e ti conosce. Vai in televisione, fai un personaggio, (che chiaramente non è alla portata di tutti, non è che lo può fare chiunque) fai breccia nel cuore dei siciliani, cento su cento lo conoscono». Enrico Guarneri sarà ancora in scena al Giardino Corallo sabato 18 Agosto con “L’eredità dello zio canonico”. (CLAUDIO STAITI)
GRANDE “LITTERIO”..
Caro ENRICO GUARNIERI, lei è un comico bravissimo, meriterebbe il palcoscenco nazionale, ma noi messinesi ci siamo divertiti abbastanza, non abbiamo bisogno di LITTERIO,ma di un CAPOMASTRO che ci faccia lavorare duramente. Lei non sa,che MESSINA è al primo posto in Europa per il vizio del gioco,già negli anni ottanta un direttore napoletano di un grande istituto di credito, molto informato per la posizione che occupava,mi confessò,che nemmeno a Napoli si giocava così tanto e così forte, anni ottanta. La informo che Messina ha attività produttive insignificanti, pensi che il reddito medio più alto è dei dipendenti di palazzo Zanca,è un grande EMPORIO COMMERCIALE,una città che mangia se stessa.So bene che siamo simpatici e ospitali con i nostri visitatori,che sappiamo dove portarvi per farvi ammirare lo splendido panorama che MADRE NATURA ci ha donato, al cui confronto Catania e Palermo impallidiscono, ma non facciamo vedere che abbiamo cementificato tutta la nostra costa, non per far nascere un’economia turistica, ma per costruire le nostre seconde terze quarte case,che poi rimangono vuote anche in estate. Lei com’è nella tradizione dei grandi comici italiani,sa far ridere ma anche piangere, se ci vuole bene la prossima volta CI FACCIA PIANGERE.
Enrico Guarneri a Tempostretto.it: «Messina, la mia seconda città»
Lo stesso dice a Siracusa, a Palermo, ecc, ecc.
Pure a Recalmuto e Misilmeri