A tu per tu con l'estro creativo del fumettista messinese Lelio Bonaccorso, che è riuscito a fare della sua passione il suo mestiere

A tu per tu con l’estro creativo del fumettista messinese Lelio Bonaccorso, che è riuscito a fare della sua passione il suo mestiere

A tu per tu con l’estro creativo del fumettista messinese Lelio Bonaccorso, che è riuscito a fare della sua passione il suo mestiere

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martedì 03 Aprile 2012 - 07:39

Ai nostri microfoni dichiara: «Raccontare la propria città con il fumetto è come parlare della propria fidanzata, con i pro e con i contro, è difficile essere obiettivi». (IN ALLEGATO LA VIDEO-INTERVISTA)

«Faccio il fumettista, questo mestiere così misterioso, ed è stata la scuola ad indirizzarmi a questo percorso lavorativo». Ma chi è il fumettista? chiediamo. «Il fumettista è colui il quale racconta delle storie, ancor prima di disegnarle, e penso che l’esigenza di raccontare sia qualcosa di ancestrale in ogni uomo». A parlare ai microfoni di Tempostretto.it è Lelio Bonaccorso, classe 1982, nato Messina dove ha frequentato il liceo artistico (al tempo ancora ‘Istituto d’Arte’) Ernesto Basile e oggi è docente alla Scuola del Fumetto di Palermo.

«Gli artisti italiani sono molto considerati all’estero ma in Italia il fumetto non gode della stessa importanza di cui gode in altri paesi. – ci confessa a proposito della situazione del fumetto nel nostro paese – Per esempio, in Francia, il fumetto è considerato un libro a tutti gli effetti e il suo habitat è la libreria. In Italia il tipico fumetto da edicola, penso a Dylan Dog o Tex, viene comprato e letto da un pubblico molto vasto fatto di appassionati o collezionisti ma non riveste una grande importanza editoriale e il prezzo che è più basso ne è una dimostrazione… Il mercato è più chiuso e ciò fa sì che la remunerazione dell’artista italiano sia notevolmente inferiore»

Lelio Bonaccorso, insieme all’amico Marco Rizzo, è impegnato da molti anni sul fronte della ‘letteratura disegnata’ raccontando la storia di tanti uomini che hanno lasciato il segno, tra questi ci sono Peppino Impastato e Che Guevara. «Credo che quando tu racconti con empatia, intensamente quello che stai affrontando, l’impegno civile scatta in automatico. Facciamo anche l’operazione di andare in giro per le scuole, per le fiere e per le librerie in Italia e all’estero e parlare di tematiche come la mafia o la vita qui al Sud, cose che non tutti conoscono».

Lelio Bonaccorso ama Messina, ce ne accorgiamo da come parla della sua città e dall’interesse che lo spinge a organizzare sempre nuove iniziative per rilanciarla. Come quella che si tiene, ogni domenica, nel belvedere di Cristo Re, “L’arte in strada e il cuore in viaggio”. Cos’è? chiediamo.

«Con i miei colleghi andiamo a cogliere gli sguardi della gente e gli scorci più nascosti di Messina. Si dice sempre che non si fa niente per la nostra città e noi abbiamo pensato che prima di prendersi cura di una cosa occorre amarla e per amarla devi conoscerla e dunque emozionarti. Bisogna prendere consapevolezza di ciò che abbiamo attorno e, attraverso questo processo emotivo, noi prendiamo consapevolezza di noi stessi, diventiamo persone che hanno un’identità… Perciò ogni domenica siamo a Cristo Re con questa motivazione: fare arte. La nostra iniziativa, approfitto dell’occasione per dirlo, è assolutamente libera da ogni associazione o partito politico ed è aperta a tutti coloro che desiderano esprimersi, in qualsiasi modo essi lo facciano». (CLAUDIO STAITI)

IN ALLEGATO LA VIDEO-INTERVISTA INTEGRALE CLICCA QUI

Lelio Bonaccorso è nato a Messina il 02/08/1982. Ha frequentato il liceo artistico (al tempo ancora ‘Istituto d’Arte’) Ernesto Basile e oggi è docente alla Scuola del Fumetto di Palermo. Tra i suoi ultimi lavori ricordiamo “Gli ultimi giorni di Marco Pantani” (scritto da Marco Rizzo disegni Lelio Bonaccorso- assistente alle chine Quirino Calderone- Edizioni Rizzoli-Lizard), “Peppino Impastato-un giullare contro la mafia” e “Que Viva el Che Guevara” (disegni Lelio Bonaccorso, sceneggiatura Marco Rizzo BeccoGiallo edizioni) La scorsa estate, la Gazzetta dello Sport ha pubblicato le storie tratte dal libro "Gli arancini di Montalbano" di Andrea Camilleri, accompagnate dalle illustrazioni create dalla matita di Lelio Bonaccorso. Gestisce il blog Palloni gonfiati- narranti (mai per caso) http://bonaccorsolelio.blogspot.it/

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