Reduce dell'esperienza di tre anni fa, sfociata nella vertenza Il Detective, il sindacato Orsa si rivolge al Prefetto per "convincere" l'Università a chiarire i passaggi che riguardano il nuovo bando di gara per l'affidamento del servizio. L'ultima volta 37 lavoratori sono rimasti senza occupazione.
Lo scorso 28 gennaio è scaduto l’appalto per il servizio di vigilanza e guardiania all’interno dell’Università di Messina. Da allora si è andati avanti in regime di proroga in attesa di un nuovo bando e di un nuovo affidamento. Sono trascorsi quasi due mesi, ma dall’Università tutto tace e non si sa quando verrà bandita la nuova gara né tantomeno se ci saranno delle novità rispetto al passato. Il clima di incertezza non aiuta i lavoratori che in questo momento sono in attesa e per questi motivi il sindacato Orsa ha già chiesto un incontro ma al momento in cambio solo silenzio. Dunque il sindacato ha deciso di compiere un ulteriore passo e di appellarsi direttamente al Prefetto Stefano Trotta. Anche perché è ancora vivo il ricordo di quanto accaduto tre anni fa, quando proprio in occasione del cambio appalto 37 lavoratori rimasero disoccupati. Esplose la vertenza Il Detective ed oggi l’Orsa vuole scongiurare che ciò accada d nuovo.
La segretaria Francesca Fusco ricorda che 70 guardie che sarebbero dovute transitare all’ATI Ksm Mondialpol, aggiudicatrice del servizio, soltanto 43 furono ricollocate. I giorni che si susseguirono furono caratterizzati da notevoli tensioni e numerose manifestazioni, nonostante tutto non si riuscì ad ottenere la ricollocazione di tutti i lavoratori e per i 37 rimanenti non restò che la via della mobilità.
Reduce dall’esperienza descritta e non volendo ripercorrere la tragicità di quei giorni, il sindacato spiega di essere stato obbligato a rivolgersi al Prefetto Trotta poiché a nulla sono valse le richieste di incontro inoltrate all’ente appaltante, in cui si chiedeva la possibilità di un confronto per comprendere la ratio del nuovo appalto, se la sbandierata riduzione dei costi da parte dell’ateneo gravi sui lavoratori dell’indotto.
“Non vorremmo che in nome dei tagli si rimpinguino le sacche di disoccupazione, che nella nostra città toccano livelli altissimi” dichiara Francesca Fusco.
Inoltre, secondo voci di corridoio che negli ultimi giorni si sono rincorse insistentemente, sembrerebbe che l’Università voglia affidare il servizio di guardiania all’Unilav, cooperativa di servizi che opera all’interno dell’Ateneo. Il problema è: che fine farebbero le 22 guardie non armate: ricollocate in Unilav o mandate a casa? Interrogativi a cui solo l’Università può e deve rispondere. La segretaria dell’Orsa non accetterà che a pagare siano ancora una volta i lavoratori.
Bello qst articolo, peccato che si parla delle guardie ,ex Detective, al passato, come se ad oggi e’ cambiato qualcosa. Non mi risulta (Anche perché è ancora vivo il ricordo di quanto accaduto tre anni fa, quando proprio in occasione del cambio appalto 37 lavoratori rimasero disoccupati.), sono ancora a spasso e pure senza piu’ l’indennizzo di mobilita’. Quindi sindacati ancora specchietti per le allodole! mah!