Pochi vigili urbani? I numeri veri

Pochi vigili urbani? I numeri veri

Pippo Trimarchi

Pochi vigili urbani? I numeri veri

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sabato 20 Aprile 2019 - 17:11

Il Silpol continua ad appellarsi alle carenze d’organico per giustificare il debole, se non assente, controllo del territorio da parte dei Vigili urbani di Messina.

Come ci aspettavamo, la replica del sindacato dei Vigili Urbani alle nostre osservazioni critiche è arrivata puntuale come un orologio.

Anche le argomentazioni e lo stile, tra il vittimista e l’offensivo, non si discostano da altre analoghe prese di posizione. E’ come se il Silpol avesse uno schema di comunicato che esce fuori ogni volta che qualcuno osi, anche minimamente, attaccare il Corpo. E siccome ingrediente fondamentale di questa ricetta, a dire il vero, un po’ stantia, sono i numeri riguardanti l’organico ci eravamo preparati a replicare. Infatti, a differenza di quanto sostiene il sig.Gemellaro, segretario del Silpol, la superficialità non appartiene al nostro stile e, per sua sfortuna, ci sforziamo di approfondire sempre le questioni prima di esprimere il nostro punto di vista.

Gemellaro, dunque, per giustificare il debole e, in taluni casi assente, presidio del territorio da parte dei Vigili Urbani si appella proprio alla carenza d’organico. Ma, con l’ansia di dimostrare l’enormità di questo fenomeno a Messina, parte da un assunto del quale non risulta riscontro.

Infatti, egli sostiene che “la previsione della dotazione organica ordinata secondo i parametri regionali assegna a Messina 1102 addetti”, che, obiettivamente, rispetto agli attuali 289, fanno una bella differenza.

Il problema è che, stando ai nostri calcoli, non sembra che sia proprio così. Infatti , l’Art. 4 del D.A. EE. LL. Regione Siciliana del 04/09/1993 che regolamenta la materia stabilisce che la dotazione organica del Corpo di Polizia Municipale sia determinata dal cumulo dei risultati dei seguenti calcoli parametrali, arrotondando all’unità superiore:

– n. 1 Agente di Polizia Municipale ogni 800 abitanti iscritti all’anagrafe comunale. Siamo 234.000 circa, dunque 293;

– n. 2 Agenti di Polizia Municipale ogni frazione geografica e quartieri amministrativi esistenti nel Comune: abbiamo 6 quartieri, dunque 12;

– n. 1 Agente di Polizia Municipale ogni 1000 ettari di territorio comunale: gli ettari sono 21.320 quindi 22

– n. 1 Agente di Polizia Municipale ogni plesso scolastico insistente nel territorio comunale e dotato di almeno 5 aule, che sono 32, quindi 32

– Totale agenti: 359. Il decreto regionale prevede che la città di Messina per comprovate esigenze possa incrementare il numero di agenti di non oltre il 15%; così facendo si arriverebbe a 413.

Sono previste, poi, , queste altre figure, che calcoliamo ponendo a base l’organico massimo di Agenti e cioè 413:

– n. 1 Ispettore di Polizia Municipale ogni 3 Agenti di Polizia Municipale, cioè 138

– n. 1 Ispettore Superiore di Polizia Municipale ogni 5 Ispettori di Polizia Municipale. cioè 28

– n. 1 Funzionario di Polizia Municipale ogni 5 Ispettori Superiori di Polizia Municipale, cioè 6

– n. 1 Dirigente di Polizia Municipale ogni 3 Funzionari di Polizia Municipale, cioè 2

– n. 1 Dirigente Superiore di Polizia Municipale ogni 2 Dirigenti di Polizia Municipale, cioè 1

In totale fanno 588, quindi siamo molto lontani dalla cifra di 1.102 indicata da Gemellaro. Siamo, invece, più vicini alle 458 unità previste in pianta organica, come riporta Gemellaro, dalla giunta Accorinti. Ancora più vicini saremmo se non considerassimo l’incremento del 15% , posto che così si arriverebbe a 511.

Considerato che la normativa regionale risale al 1993, quando la spesa pubblica era ancora piuttosto allegra, ci sta che la precedente amministrazione abbia ritenuto di mantenersi più prudente sulla pianta organica dei vigili. A maggior ragione se si tiene conto delle disastrate casse del comune e del costante decremento della popolazione.

In ogni caso, però, il quadro è sicuramente critico ma non raggiunge le dimensioni apocalittiche evocate nell’analisi del sindacalista Silpol.

E comunque, nell’articolo contestato da Gemellaro non abbiamo trascurato affatto di evidenziare l’insufficiente numero di vigili urbani, tant’è che abbiamo sollecitato il sindaco De Luca a “individuare tutte le possibili opportunità per un ragionevole incremento degli addetti in servizio”.

Al tempo stesso, però, ed è questo il punto cruciale del nostro ragionamento, anche con le dimensione attuali di organico è possibile pensare ad una migliore organizzazione dei vigili urbani, peraltro annunciata da De Luca ma non ancora attuata, che consenta di rendere un servizio migliore alla città. Tutto ciò, nell’ambito di uno sforzo condiviso che coinvolga, nei limiti delle loro competenze, gli ausiliari del traffico.

Non riconoscere, con spirito evidentemente corporativo, che non esistono criticità e che l’unico ostacolo a un buon servizio è la carenza di organico significa mistificare la realtà e offendere l’intelligenza altrui. Non è affatto un caso, del resto, che Gemellaro nella sua replica, non abbia detto alcunché sul fatto che sulle 289 unità in servizio da lui citate, il corpo dei Vigili Urbani a Messina conta 70 inidonei ai servizi esterni e 43 ai servizi viabili, pari a quasi il 39% del personale.

Quindi in riferimento al nostro articolo, non ci si può appellare, come ha fatto Gemellaro, a quanto espresso dalla direttrice di Tempostretto, Rosaria Brancato, in merito all’abitudine dei messinesi di demolire, sino all’autolesionismo, quello che funziona perché i Vigili Urbani di Messina oggettivamente non si possono ascrivere a questa situazione.

Da un sindacato che vuole il bene della città, ci aspetteremmo un atteggiamento più disponibile al confronto che, nelle sue argomentazioni, non pensi solo ad accontentare gli iscritti ma assuma come orizzonte l’interesse generale e si faccia portavoce di un reale e sincero cambiamento che passa necessariamente da una verifica oggettiva delle criticità, senza omissioni dettate dallo spirito di parte.

Messina si trova in una fase veramente difficile della sua storia. Per fermare il declino occorre il contributo di tutti, con dedizione, sacrificio e generosità. In tempi difficili, in ogni famiglia questo si fa, senza accampare scuse.

Pippo Trimarchi

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Un commento

  1. Fin quando il giornalismo riuscirà ad informare con il dettaglio della replica del dottor Trimarchi continuerà a svolgere il ruolo determinante a cui è chiamato in ogni democrazia che vuol essere davvero tale. Complimenti e continuate con questo metodo.

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