Il riscontro delle attività della Messina Social City, voluto dal sindaco De Luca, mette in luce il successo di progetti che proseguono e saranno rinnovati oppure che prenderanno vita prossimamente
MESSINA – “Riunire i diversi servizi cittadini al benessere”. Ecco perché a dicembre 2018 nasce Messina Social City, che ha cominciato a operare a marzo 2019.
Seduti intorno ad un tavolo, il sindaco De Luca, la presidente Valeria Asquini, la consigliera Simona Romano e il direttore generale Carmelo Sferro hanno fatto il punto. “Attualmente la Messina Social City si prende cura di 4mila persone nel loro percorso di vita, non solo servizi di disabilità” fanno sapere.
I servizi tradizionali sono stati potenziati, come il rinnovamento degli asili e la costruzione di un percorso pedagogico unico. Ma soprattutto progetti innovativi tutti votati alla creazione di un welfare non distributivo, bensì generativo. “È importante e necessaria la reciprocità – spiega la consigliera Simona Romano -, la persona viene aiutata ma al tempo stesso svolge delle azioni utili alla comunità”. Importante e sottolineato più volte inoltre lo scambio che deve avvenire in alcuni progetti tra giovani e anziani affinché questi ultimi possano trasmettere storia e tradizioni da non dimenticare.
Villa Dante polo multidisciplinare
L’esperimento di Villa Dante In Sport nella scorsa estate ha riscosso un grandissimo successo. La Messina Social City stima che oltre 500 ragazzi hanno partecipato alle attività. Usufruendo inoltre del trasporto, importante perché ha dato l’opportunità a tutti di partecipare e accedere al servizio. Spesi un milione e mezzo di euro e si va verso la direzione di un polo multidisciplinare.
Sempre Villa Dante, che sta diventando punto di riferimento cittadino, ha ospitato il centro estivo Magicabula, un progetto dal forte valore educativo e sociale. Ascoltando infine le richieste della cittadinanza presto saranno aggiunte una pista da skateboard, un campo di padel e sistemati i campi da tennis con l’aggiunta dell’illuminazione. La Messina Social City vuole restituire questo spazio alla città. Si è lavorato in questi mesi facendo interagire ragazzi, molti con disabilità, e creando un fulcro educativo.
L’Estate Addosso
L’altro progetto che ha avuto successo è stato rivolto ai ragazzi tra i 15 e i 21 anni. Questi hanno avuto l’opportunità di uscire durante la pandemia, reinserendosi in un contesto sociale ma protetto. Ma al tempo stesso hanno avuto una prima esperienza di lavoro. Il sindaco ha sottolineato che: “Per il 90% era la prima esperienza lavorativa e non ci trova nulla di male, visto che in passato c’era questa tradizione di fare qualche lavoretto estivo”.
Il successo del progetto l’Estate Addosso è certificato anche dall’8% di quei giovani impiegati che sta continuando l’esperienza negli enti ospitanti. L’altra faccia della medaglia sono “le 7 denunce ricevute per lavoro minorile o lavoro in nero”, spiega De Luca. Si sta pensando a replicare il progetto e si stanno cercando i fondi per partire da metà giugno.
Mamme di giorno
C’è poi “Mamme di giorno”. Viene definito “un bellissimo progetto” che coinvolge il territorio e che può aiutare le mamme che vivono con difficoltà tra i tempi di vita e i tempi di lavoro. Queste avranno la possibilità di un supporto, ma altre donne potranno fare le mamme di giorno ospitando fino ad un massimo di 5 bambini, rispettando dei parametri.
Questo darà l’opportunità ai genitori di avere un supporto, ma ad altre donne che non lavorano di mettere a disposizione la loro maternità. Ogni bambino porterà un voucher di 250 euro per un massimo di 1250 euro mensili. Il progetto sperimentale durerà un anno e si stima che saranno 400 i bambini ospitati in questi nidi in famiglia.
Corso di informatica per anziani
Il direttore generale ha evidenziato che nella popolazione anziana, durante la pandemia, sono emerse difficoltà nell’utilizzo della tecnologia. Per questo si pensa ad un progetto che coinvolga studenti in età scolastica del triennio, affinché diventino insegnanti e possano spiegare come utilizzare la tecnologia agli anziani.
Ogni giovane studente si occuperà di un massimo di 3 anziani, per 90 ore, 30 per ciascun anziano. Gli insegnerà ad usare la mail, modificare dei testi, utilizzare un foglio excel ma anche a familiarizzare con alcune app fondamentali che ormai stanno diventando sempre più centrali nell’utilizzo dei servizi amministrativi e non solo.
La stima di Messina Social City, dopo aver trovato un accordo con le scuole, è di impiegare circa 1000 giovani studenti per aiutare 3000 anziani. I giovani riceveranno dei voucher che a differenza de L’Estate Addosso potranno essere spesi soltanto in attività ricreative e servizi culturali, anche viaggi. Agli anziani, nella logica della reciprocità, sarà chiesto di restituire, durante queste lezioni, memoria e tradizione ai più giovani.
Servizi tradizionali potenziati
“A Messina era normale non avere il servizio di trasporto scolastico” dice il sindaco. De Luca poi interpella diversi impiegati della Messina Social City e si fa ragguagliare sui numeri del servizio potenziato: 54 mezzi attivi, 19 mezzi scuolabus, 21 Ducati nove posti e 6 mezzi con pedana, a cui si aggiungono 8 macchine. 54 autisti e 54 assistenti per un’utenza che è aumentata negli ultimi anni, con il scuolabus già raddoppiato e che si stima aumenterà ancora l’anno prossimo.
Altro argomento di discussione venuto fuori durante la passeggiata del sindaco nella sede della Social City è stata Casa Serena, un luogo in cui risiede l’anziano, custode di saggezza, che viene definito pieno di vita. Centro di famiglie e bambini, in cui si sfrutta un’educativa intergenerazionale, dove gli anziani incontrano i bambini. Questo permette agli anziani di ritornare al ciclo di vita, e ai bambini di non rimanere soli e imparare le tradizioni.