M5S: “ Necessario continuare la battaglia politica contro Terna”

M5S: “ Necessario continuare la battaglia politica contro Terna”

Giovanni Passalacqua

M5S: “ Necessario continuare la battaglia politica contro Terna”

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domenica 11 Maggio 2014 - 09:42

Il deputato Villarosa: “Ci ignorano, ma possiamo ancora fermare i lavori”. Scontro con le associazioni sulle prove scientifiche del legame tra campi elettromagnetici e tumori

Il Movimento 5 stelle rilancia la battaglia contro l’elettrodotto Terna Sorgente-Rizziconi. E, per farlo, sabato si è riunita in piazza Graziella Campagna, a Villafranca Tirrena, dove i volontari di zona hanno istituito un gazebo informativo. Presenti anche il deputato Alessio Villarosa e la candidata alle elezioni europee Maria Saija.

“In un territorio già massacrato dai problemi ambientali, Terna vuole introdurre un altro fattore di rischio che va a deturpare il paesaggio, patrimonio fondamentale per incentivare il turismo, e aumenta i rischi per la salute pubblica. Sono stati disattesi i piani di gestione e non è stato presentato nessun progetto esecutivo all’ARPA, incaricata dei controlli. Noi vogliamo l’interramento in galleria schermata dei cavi, o almeno un percorso marino”. Queste le parole della 34enne messinese pentastellata.

“Terna è un potentato economico in perenne conflitto d’interessi” – aggiunge Villarosa – “e sembra quasi che ad essere di troppo siano i cittadini che abitano il territorio, completamente trascurati dall’azienda. Ci vuole una soluzione politica, l’unica possibile, perché dal punto di vista burocratico non ci sono spiragli. Ed è necessario informare gli abitanti, perché ritengo si stia lavorando per porli di fronte a un fatto compiuto. Sarebbe gravissimo”.

Quali sono le iniziative concrete adoperate dai 5 stelle in difesa del territorio? “Abbiamo presentato numerose denunce, mozioni, interpellanze. Ma le risposte tardano ad arrivare, c’è una forte commistione di interessi che ci ostacola. La nostra mozione all’ARS per l’interramento dei cavi è stata ignorata dal governatore Crocetta; l’interpellanza da me presentata in Parlamento rischia di fare la stessa fine”.

Non mancano le critiche al modus operandi dei 5 stelle. Giovanni Mento, fisico e membro dell’associazione Mediterranea Natura, non apprezza la scarsa attenzione che il movimento ha riservato al mondo dell’associazionismo che da anni si batte contro l’elettrodotto, e sostiene il bisogno di unire tutte le forze in campo contro un colosso industriale come Terna.

Un altro punto centrale del dibattito verte sull’esistenza o meno del nesso causale tra campi elettromagnetici e patologie varie, a cominciare dai tumori. Nella sua interpellanza Villarosa si concentra sugli aspetti ambientali del danno prodotto – deturpazione del paesaggio, spostamento dei flussi migratori, problemi di natura geologica -, ma ne omette le implicazioni per la salute.

“Non esistono prove certe di una relazione fra campi elettromagnetici e tumori; ed è per questo motivo che non ho potuto inserire anche quest’aspetto nell’interpellanza” risponde il deputato. Le sue dichiarazioni, però, non convincono Mento, che tira in ballo il prof. Gino Levis, esperto di mutagenesi ambientale. Levis, docente presso l’Università di Padova, ha dichiarato più volte che sono ormai conosciuti svariati meccanismi d’azione con cui i campi elettromagnetici contribuiscono all’insorgere della malattia; inoltre, ha parlato del “principio di precauzione”, largamente disatteso dalle normative vigenti, a suo dire estremamente permissive perché viziate da onnipresenti conflitti d’interessi. Pasquale Andaloro, membro dell’OMS Sicilia, ha recentemente dichiarato che è noto almeno dagli anni ’70 il danno alla salute provocato dai campi elettromagnetici e che, se qualcuno si ostina a sostenere l’infondatezza questa tesi, forse è di parte. Anche Giuseppe Maimone, presidente ADASC, si schiera su questa linea.

Il dibattito, insomma, è vivace e non manca di dividere la costellazione di associazioni, movimenti e partiti che si oppongono all’opera. Intanto, però, sono cominciati i lavori di posizionamento dei 18 cavi che, sorretti da piloni monostelo alti 64 m, porteranno nell’isola – e sui tetti dei quartieri interessati dal percorso – i benefici dell’alta tensione. L’elettrodotto, nei piani di Terna, dovrà essere pronto entro il 2015.

Giovanni Passalacqua

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