L'uomo è stato arrestato dalla Polizia all'ennesima minaccia di morte con un coltello. La donna ha raccontato un incubo lungo due anni, durante i quali dopo schiaffi e pugni non era neppure in grado di curarsi perché lui la segregava in casa.
E’ in carcere il ventisettenne accusato di aver maltrattato la moglie per almeno due anni. Calci, pugni, insulti, lesioni che nessuno ha medicato perché le era impedito anche uscire di casa, pena pesanti minace di morte, anche nei confronti dei familiari.
Fino a quando la donna, dopo l’ennesima minaccia con un coltellaccio, ha trovato il coraggio di denunciare il compagno violento alla Polizia.
E’ così scattato prima il fermo poi l’arresto su ordinanza per l’uomo, che è comparso davanti al giudice per l’interrogatorio accompagnato dal suo difensore, l’avvocato Nino Cacia.
Le accuse per lui sono pesanti: la vittima ha raccontato di mesi di maltrattamenti tra i più feroci, dai calci ai pugni fino alle pesantissime minacce di ritorsioni mortali.
La ragazza è stata picchiata anche sotto gli occhi dei familiari, che hanno pensato bene di sottrarla alla furia dell’uomo e riportarla a casa.
Ma anche qui lui l’ha raggiunta, si è introdotto in casa dalla finestra e agitando un grosso coltello ha cercato di spaventarla per l’ennesima volta. Stavolta, però, gli agenti della Squadra Mobile sono arrivati prima che si verificasse il peggio.
L’uomo è stato ammanettato e condotto in carcere. La donna è stata visitata ed è ora affidata alle cure dei familiari.
Agli investigatori ha raccontato un vero e proprio incubo, rivelando che persino davanti al figlio di un anno era stata picchiata dal compagno.