Dopo la presa di posizione di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil, la Fp Cgil si schiera a difesa del provvedimento esitato dalla giunta Accorinti sull'affidamento dei rifiuti all'Amam. I dubbi però montano anche tra i consiglieri comunali, dettagliata interrogazione di Nino Carreri
L’affidamento della gestione rifiuti all’Amam è ancora solo sulla carta. Eppure il maxi provvedimento della giunta Accorinti sta già creando non pochi sussulti. Le prime divisioni iniziano a palesarsi all’interno dei sindacati. Perché se da un lato ci sono le federazioni che tutelano i lavoratori dell’Amam che chiedono prudenza e attaccano l’amministrazione per non aver condiviso questo percorso, dall’altro ci sono altre federazioni che invece plaudono a questo provvedimento tanto atteso soprattutto per chi ancora oggi è tra le fila di società come Messinambiente e Ato3 ormai sull’orlo del baratro. E così accade che all’interno della Cgil c’è la Filctem di Pino Foti che ha attaccato l’amministrazione e c’è la Funzione Pubblica di Clara Crocè che invece si complimenta con l’operato della giunta Accorinti per aver finalmente intrapreso quello che dalla segretaria, dalle Rsu e dai direttivi aziendali di Messinambiente e Ato3 viene definito come un percorso che darà maggiore serenità sul futuro occupazionale dei lavoratori del settore e ha di fatto gettato le basi per rendere Messina un Comune virtuoso.
Il sindacato ricorda che la legge di Stabilità 2015 imponeva ai Comuni un processo di razionalizzazione delle società partecipate, anche mediante operazione di fusione e aggregazione di società o servizi pubblici locali per un contenimento dei costi di funzionamento. “La Funzione Pubblica negli ultimi tempi ha incalzato con perseveranza l’amministrazione per riuscire a trovare una soluzione condivisa che potesse coniugare la tutela dei futuro occupazionale dei lavoratori ad un servizio più efficiente ed economico per i cittadini. L’interesse generale che riguarda i lavoratori di tutti i settori della pubblica Amministrazione, siano essi dipendenti comunali o delle società partecipate, è alla base dell’azione di questa federazione, coniugato con l’ottimizzazione della qualità dei servizi erogati. Non ci opporremo mai alla stabilizzazione dei processi occupazionali quando tali processi sono strettamente legati alla riorganizzazione dei servizi e alla riduzione dei costi”. Per Clara Crocè, Carmelo Pino e Francesco Fucile l’azione dell’amministrazione si pone esattamente in questa linea e risponde finalmente a tutte le esigenze dei lavoratori, della necessità di garantire qualità de servizi e rispetta la normativa vigente.
Le preoccupazioni però iniziano a farsi strada anche in consiglio comunale. Già ieri alcuni componenti dell’Udc avevano sollevato dubbi e perplessità durante la discussione sul contratto di servizio Amam, oggi anche il Dr Nino Carreri esprime una serie di dubbi sulla procedura seguita dall’amministrazione Accorinti. Per Carreri alle preoccupazioni manifestate già dai legittimi rappresentanti dei lavoratori a cui preme principalmente conoscere il futuro dei loro iscritti si aggiunge la preoccupazione di chi, avendo conosciuto il “modus operandi” dell’amministrazione, teme un possibile stop alle procedure che potrebbe derivare da tanti fattori, primo fra tutti l’applicazione delle norme di legge e neanche lo sterile dibattito tenuto nelle commissioni ed in consiglio comunale ha contribuito a fare piena luce sulla situazione della società partecipata AMAM da molti considerata una sorta di “isola felice”. Il consigliere spiega che le notizie spesso frammentarie, se non addirittura celate, delle attuali attività che la partecipata svolge non permettono di intravedere le stesse prospettive celebrate dall’amministrazione comunale e dunque pone una serie di interrogativi al sindaco. Carreri vuole sapere con chiarezza il dettaglio delle attività svolte ad oggi dalla partecipata, quelle dirette e quelle affidate all’esterno e a quali condizioni e attraverso quali strumenti (gare o affidamenti diretti) le attività vengono svolte; gli importi di ogni singola attività e gli attuali affidatari incaricati con relative scadenze di incarico; quale sia l’attuale sistema utilizzato per il recupero delle morosità stante le difficoltà che sembrano scaturire presumibilmente dal mancato aggiornamento dei tabulati delle utenze( molti utenti non ricevono bollette); quale organo societario si interessa del costante aggiornamento dei tabulati delle utenze e se viene utilizzato allo scopo l’incrocio deidati anagrafici e catastali ormai in uso agli uffici comunali.
F.St.
nta confusioni u signuri piddiu a birritta
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