Il consigliere provinciale di Liberi Insieme scrive al presidente della Regione, che sarà in città per presentare i candidati del “Movimento Il Megafono” al Senato. La vicenda Sicilia Limoni può rappresentare un pericoloso precedente per altre situazioni simili. Servono categorie protette presso le direzioni provinciali del lavoro
“La tua visita a Messina non sia solo un momento elettorale, ma una speranza per tutti i figli di Messina e della sua provincia che quotidianamente lottano per la sopravvivenza e per cercare di rimanere nella terra natia”. Il mittente della lettera è Roberto Cerreti, consigliere provinciale di Liberi Insieme, il destinatario è il presidente della Regione, Rosario Crocetta, che sarà a Messina per presentare i candidati del “Movimento Il Megafono” al Senato.
“Non vorrei che le processioni di addetti ai lavori che tu ricevi costantemente a Palermo ed a Castel di Tusa devino la tua attenzione e sensibilità, rispetto a vertenze sociali che rischiano di condannare noi messinesi al baratro a causa di una politica mai all’altezza”.
Cerreti si riferisce in particolar modo alla situazione dei lavoratori di Sicilia Limoni, “fabbrica di essenze di agrumi che da 40 anni produce attività e visibilità in campo internazionale, con il drastico passaggio dal “Panettone al Licenziamento collettivo” di tutti i suoi dipendenti, apparentemente per crisi di mercato, ma in vero per riattivare il presidio industriale in altra Nazione, e quindi solo ed esclusivamente per motivi fiscali, visto che la società, a differenza di altre, è in attivo”.
Secondo il consigliere, la vicenda potrebbe anche creare un precedente che a lungo andare potrebbe diventare un trend per tutti gli insediamenti industriali siciliani, destinati alla fuga dalla Sicilia e dall’Italia.
La richiesta al presidente Crocetta è quella di aiutare i 26 lavoratori tramite un piano di defiscalizzazione per l’azienda: “Messina può veramente diventare esempio e chiave di volta per rilanciare il nostro Statuto regionale e mostrare al popolo che l’epoca dei proclami e della solidarietà fine a sé stessa è finita, per lasciare spazio ad una vera rivoluzione culturale che ti consenta di ipotizzare tavoli di concertazione con la Sicilia Limoni per prima, con un piano di defiscalizzazione ed incentivazione industriale finalizzato ad aiutare veramente la nostra provincia, tra l’alto tra le prerogative riconosciute dallo Statuto Speciale”.
Cerreti ricorda anche tutti i lavoratori delle tante ditte che in questi hanno perso il lavoro, “che meritano il tuo impegno per realizzare categorie protette presso le direzioni provinciali del lavoro, che garantisca loro la possibilità di continuare a sperare che essere messinesi non vuol più dire essere cittadini di serie C. Chiedo vera attenzione per i messinesi che hanno dato fiducia a Crocetta”.
Se la sicilia limoni avesse voluto continuare a produrre in quel sito state tranquilli che poteva attivare decine di canali per ottenere sgravi, sovvenzionamenti ecc. ecc.
O non vedeva l’ora di scappare e di corsa, oppure si era già “pappate” tutte le agevolazioni concesse per le aziende che danno lavoro…
Bisogna onestamente riconoscere a Cerreti , in controtendenza rispetto ai tanti avvoltoi ottusi ed incapaci ,uno spiccato amore civico, correttezza di analisi , visione strategica e …concretezza. Che poi ci riesca e’ un altro paio di maniche ……speriamo comunque che questo corretto approccio ,al di la degli schieramenti partitici( di parte), possa contagiare i rappresentanti di TUTTE le “parrocchie” e la classe dirigente messinese nel supremo interesse della citta che rischia inesorabilmente il naufragio