Ad un passo dalla conclusione gli accertamenti tecnici sul traghetto del gruppo Caronte dove lo scorso 29 novembre sono morte 4 persone. Adesso l'indagine entra nel vivo sotto il profilo delle responsabilità della tragedia.
Sono ad un passo dalla conclusione gli accertamenti tecnici sulla nave Sansovino, il traghetto del Gruppo Caronte dove sono morti i quattro marittimi a lavoro, il 29 novembre scorso.
I periti della Procura sono tornati sulla nave per effettuare una seconda ispezione, ed acquisire le cartine della sentina ed altra documentazione presente sul natante. Dopo il precedente sopralluogo, la Procura aveva dissequestrato parte della Sansovino, dove sono state portate a termine le operazioni di bonifica. Al traghetto però non sono stati ancora tolti del tutto i sigilli. A questo punto, però, le operazioni tecniche sono quasi al capolinea, quindi il legale degli armatori potrà a breve chiedere il dissequestro della nave, che tornerà ad effettuare il servizio di linea.
Le indagini della Procura invece vanno avanti. I sopralluoghi tecnici sono stati fondamentali per capire cosa è accaduto sulla nave: la sentina, intossicata da gas che avrebbero dovuto invece essere smaltiti, si è trasformata nella camera a gas che ha ucciso, uno ad uno, i marittimi scesi ad aiutare il primo di loro che doveva ispezionarla, intossicandone altri tre.
Adesso gli accertamenti si spostano ad una seconda fase: esaminare il resto della documentazione sequestrata nella sede dell’azienda armatrice, per individuare le responsabilità della tragedia.