L'assessore regionale allo spettacolo Stancheris, attesa per la conferenza stampa di una Mostra, ha disertato l'incontro. Nel primo pomeriggio il commissario ha riunito i lavoratori "invitandoli" a desistere dalla protesta annunciata e dall'indossare la maglia "Giù le mani dal nostro Teatro" per evitare problemi con l'assessore. Fatto questo che ha scatenato le reazioni dei sindacati, esclusi dalla riunione. La manifestazione c'è stata ugualmente e la maglia l'ha indossata Accorinti.....
Alla fine l’assessore regionale al Turismo, sport e spettacolo Michela Stancheris non è venuta, ma la protesta si è tenuta lo stesso. Probabilmente l’annunciata manifestazione da parte delle 4 sigle sindacali SLC-CGIL, UILCOM-UIL, FIALS-CISAL e S.A.Di.R.S in occasione della conferenza stampa di presentazione della mostra di pittura contemporanea "Uno Spazio per l'Arte" oggi pomeriggio nella sala Sinopoli del Teatro Vittorio Emanuele, ha spinto l’esponente del governo Crocetta a non essere presente. La giunta era rappresentata dall’ assessore ai Beni Culturali Mariarita Sgarlata. Ancora una volta Crocetta ha perso un’occasione importante per recuperare il rapporto con quanti, per mesi, ha illuso, e ci riferiamo ai dipendenti, agli orchestrali, alle maestranze del Vittorio Emanuele, che alla fine hanno protestato lo stesso, davanti al Teatro, indossando la maglia-simbolo della battaglia: “Giù le mani dal nostro teatro”.
Proprio la maglia ha rappresentato l’elemento scatenante dell’improvviso intoppo che non ha consentito alla Stancheris di essere presente a Messina. Il commissario del Cda, Rosario Cultrone, alle 13, ha infatti chiamato a raccolta tutti i dipendenti,e, senza i sindacalisti presenti, li ha invitati ad “evitare le manifestazioni di protesta annunciate contro la Regione e a non indossare la maglia con la scritta giù le mani dal nostro Teatro”. In sintesi se avessero protestato ed indossato le maglie l’assessore non sarebbe venuta. Il governatore, secondo la tesi del commissario nominato dalla Regione, sta cercando di risolvere le problematiche dell’Ente e le proteste, “così come gli articoli che alcune testate giornalistiche strumentalmente scrivono sul Teatro” non fanno che mettere a repentaglio le soluzioni.
In Italia si chiama libertà di stampa, ma a Messina, evidentemente, raccontare cosa accade, dare voce a chi da anni soffre per la precarietà, i ritardi, l’incertezza sul futuro, la possibilità che il sipario cali per sempre sul Vittorio a vantaggio di altre realtà, nonché scrivere della sete di cultura e spettacoli che i messinesi hanno da troppo tempo, tutto questo quindi, per il commissario è “strumentale”. Probabilmente lo deluderemo, ma continueremo a scrivere. E anche l’assenza dell’assessore al ramo di una giunta che ha fatto fin troppe promesse ai lavoratori del Vittorio, ed un’assenza per di più strettamente legata alle proteste annunciate, è una notizia da scrivere.
Tornando al pomeriggio di oggi, l’incontro tra il commissario, il presidente Puglisi e i lavoratori, in assenza dei sindacati, ha comportato le reazioni degli esclusi.
“E’ una procedura quanto meno insolita, chiamare i lavoratori e invitarli a non protestare e farlo senza i sindacalisti presenti- tuona Pippo Di Guardo, Cgil- Ho fatto presente che si rischia il comportamento antisindacale, con quel che ne consegue. Del resto indossare una maglietta e fare valere i propri diritti non è un reato. Vorremmo capire poi cosa ha fatto di concreto la Regione in questi mesi”.
Chi invece ha indossato la maglia-simbolo è stato il sindaco Accorinti. L’ha indossata per tutta la conferenza stampa, rinunciando alla più nota “Free Tibet”.
E’ un peccato che la Stancheris non sia venuta a Messina, perché avrebbe compreso che al fianco degli orchestrali, delle maestranze, dei precari, dei dipendenti, degli abbonati delusi, c’è il primo cittadino, che non solo non invita i lavoratori al silenzio, ma indossa lui stesso le parole della rabbia e della protesta. La manifestazione simbolica c’è stata in ogni caso, alle 16.30 davanti al Vittorio, senza clamori e senza problemi. Nei prossimi giorni SLC-CGIL, UILCOM-UIL, FIALS-CISAL e S.A.Di.R.S. torneranno a spiegare perché, anche oggi, hanno indossato quelle maglie. E perché questa stessa protesta l’avevano preannunciata con un documento: “Le valutazioni che le OO.SS. hanno avuto modo di fare in merito agli atti compiuti dalla dirigenza dell’Ente, dopo 65 giorni dall’insediamento del Presidente Puglisi- scrivevano ieri- ci vedono fortemente preoccupati per il futuro del teatro e dei lavoratori tutti. Anche l’operato del Commissario non ci rassicura circa i veri propositi della Regione ( Presidente Crocetta ed Assessore Stancheris) perché un progetto di sviluppo serio, attraverso la predisposizione della Pianta Organica e di un progetto di rilancio che si basi su basi concrete, possano garantire stabilità e futuro ai lavoratori precari, oltre a quelli in organico. Non possiamo abbassare la guardia e l’attenzione; siamo arrivati a novembre e non vi è traccia circa una programmazione stagionale che rassicuri una ripresa delle attività e che possa dare un minimo di visione programmatica. Il Presidente sembra navigare a vista in un mare in tempesta; non vi sono idee e fatti concreti se non una certa attenzione su progetti di spettacoli preconfezionati che non possono soddisfare le richieste di produzione interna”.
La giornata di oggi non ha portato alcun miglioramento all’orizzonte, anzi, ha ulteriormente allontanato le parti. All’assessore Stancheris sindacati e lavoratori avevano tanto da dire, e tanto da proporre. E’ stata un’occasione persa. L’ennesima.
Rosaria Brancato
Va bene la solidarietà, ma il Sindaco non manifesta in strada: batte i pugni sulle scrivanie dei dirigenti regionali (che ridere) per reclamare con forza quello che ritiene essere un diritto della città.
Giusto, come hanno fatto Buzzanca e Calabrò, ovvero i 2 politici responsabili anche di questo disastro.
Certo, aspettarsi che avessero attenzione anche per il teatro (dove credo non siano mai entrati in vita loro), sarebbe stato troppo.
Fortunatamente l’inchiesta su parentopoli procede e presto arriverà lo tsunami che spazzerà via, definitivamente, la politica del malaffare e tutti voi adepti.
Se si fosse saputoil nulla che sapeva fare, l’elettore poteva risparmiarsi l’ingresso nella cabina elettorale.
Chi lo ha votato aveva qualche fiducia in lui che non può essere giustificato con la pochezza assoluta dei suoi predecessori, intenti sempre a curare i fatti loro.
Il tempo è stato certamente poco per misurare le capacità amministrative di questo sindaco, ma gli errori mi sembrano già tanti.