Teatro, stop alla convenzione con il Mandanici di Barcellona? Nuovi ritocchi alla stagione

Teatro, stop alla convenzione con il Mandanici di Barcellona? Nuovi ritocchi alla stagione

Rosaria Brancato

Teatro, stop alla convenzione con il Mandanici di Barcellona? Nuovi ritocchi alla stagione

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martedì 07 Luglio 2015 - 22:02

Mentre continuano i ritocchi alla stagione estiva del Teatro Vittorio Emanuele scoppia il caso Teatro Mandanici. Il neo sindaco di Barcellona, Roberto Materia ha annunciato la volontà di recedere la convenzione per la gestione della struttura per la quale l'Ente ha stanziato lo scorso anno 282 mila euro.

Il Cda del Teatro Vittorio Emanuele, alle prese con la rimodulazione della Stagione estiva si trova ad affrontare anche la “grana” del Mandanici di Barcellona. Il neo sindaco Roberto Materia ha annunciato al Consiglio comunale d’essere intenzionato a non confermare la convenzione stipulata dalla Collica con l’Ente lo scorso anno e che stando all’intesa sarebbe dovuta durare fino alla primavera del 2016.

Ma andiamo per ordine, andando a vedere come, in base alle delibere 27, 28 e 29 relative alla seduta del 27 giugno è stata rimodulata la programmazione, alla luce di alcuni intoppi che potrebbero anche comportare ulteriori cambi in corso d’opera e che hanno spinto il Cda a tirare il freno rispetto alle posizioni iniziali.

Come scritto nelle scorse settimane la stagione programmata in base alle delibere n°12 di aprile e la 21 di maggio ha subito alcune modifiche. Di grande interesse appare la determinazione nel voler scommettere sui due siti cittadini Monte di Pietà e Forte San Jachiddu, offrendo a chi resta a Messina due cartelloni diversificati che consentono un’ampia scelta e proponendo anche quegli spettacoli, come quelli legati a Pinocchio e Lei e lei che in inverno alla Sala Laudamo hanno riscosso successo di pubblico e incassi.

Mentre qualche preoccupazione viene dai dati relativi alle prevendite per l’Arena di Furnari e lo spettacolo “sopravvissuto” alla prima rimodulazione al Verdura di Palermo, “Gershwin” ha dato riscontri di pubblico di gran lunga inferiori alle aspettative, i vertici del Teatro hanno provveduto ad una serie di sforbiciate. Nella delibera 27 relativa alla seduta del 27 giugno il Cda ha approvato la rimodulazione della stagione estiva Furnari-Taormina-Palermo e ridistribuito alcuni costi. Come scritto da Tempostretto nelle scorse settimane, si legge nella delibera “è stata rappresentata l’opportunità di sospendere la rappresentazione dello spettacolo Comme un souvenir e di annullare la rappresentazione dello spettacolo Amleto. E’ stata altresì rappresentata l’esigenza di rifinanziare l’evento Gershwin una scala verso il paradiso perché in relazione al suddetto titolo gli uffici hanno accertato che i costi indicati negli atti sottoposti all’approvazione del Cda, a causa di un refuso, risultano diversi ed inferiori a quanto rappresentato dal direttore artistico nella sua relazione”. Pertanto, a causa di un refuso i costi risultavano inferiori e sono stati corretti ed aumentati. L’allestimento tecnico nelle tre piazze previste (Palermo, Taormina e Furnari) comporterà oneri pari a circa 17 mila euro, mentre per quel che riguarda lo spettacolo la somma approvata è di 43 mila 390 euro complessivi.

Quanto al Monte di Pietà, stando alla delibera n°28 sono state apportate modifiche rispetto alla programmazione iniziale dal momento che “a causa di problemi tecnici connessi all’allestimento degli spazi si rende necessario annullare il previsto Festival della danza”. Anche la stagione in città quindi ha comportato ritocchi con l’annullamento del Festival di danza per il quale erano previsti 19 mila euro. La rimodulazione prevede l’intera Maratona di Pinocchio (proposta dalla Daf), che alla Laudamo ha ottenuto un ottimo risultato al punto da dover effettuare più repliche del previsto, lo spettacolo Lei e lei di Giampiero Cicciò (anche in questo caso un successo sul piano di incassi e pubblico), i concerti della domenica con i musicisti dell’orchestra Vittorio Emanuele, i concerti di Tony Canto e Cettina Donato, nonché serate dedicate al cinema per un totale di 21 spettacoli per 89 mila euro (compresi i costi dell’allestimento). Altro sito che farà da cornice alla stagione messinese sarà il Forte San Jachiddu, grazie ad una convenzione per 19 mila euro con l’associazione il Castello di Sancho Panza e che prevede un cartellone interessante in grado di poter andare incontro a quei messinesi che pur restando a casa vogliono godere ogni momento dell’estate seguendo spettacoli di livello.

Ma gli occhi dei vertici del Teatro sono puntati ai dati dei botteghini nei siti esterni che per quel che riguarda le prevendite non stanno dando i risultati sperati ed il Verdura non si è rivelato quel che il Cda sperava.

In questo quadro è esploso il caso del Teatro Mandanici di Barcellona con il quale l’Ente ha siglato una convenzione per la gestione, la cui durata era prevista dal novembre 2014 fino al luglio 2016. Il neo sindaco di Barcellona Roberto Materia ha annunciato al consiglio comunale di voler interrompere questo rapporto. L’accordo siglato dall’allora sindaco Maria Teresa Collica e l’Ente Teatro nel novembre 2014 prevedeva lo stanziamento, per la stagione 2014/2015 da parte del Vittorio Emanuele di 282 mila euro (tra servizi tecnici e d’assistenza, spese, promozione, biglietteria, missioni, ospitalità) a fronte di un ricavo previsto (tra abbonamenti, sponsor e incassi) di 288 mila euro con un saldo attivo di 6 mila euro. L’intesa prevedeva inoltre sia la possibilità di recesso che l’obbligo, da parte dell’Ente Teatro di relazionare dopo un anno sulle attività svolte nonché la possibilità di rivedere l’accordo dopo un anno dalla stipula della convenzione.

L’annuncio di Materia ha scatenato l’immediata reazione dei vertici del Teatro, che hanno già predisposto la stagione 2015/2016 per il Mandanici.

“Il Presidente Puglisi, e il Sovrintendente Saija- si legge in un comunicato- hanno avuto un incontro sereno e cordiale nel corso del quale hanno preso atto della volontà del Sindaco di pervenire ad una diversa gestione del Teatro e hanno offerto la propria disponibilità a collaborare al perseguimento di tale finalità nel rispetto dei reciproci interessi pubblici dei due Enti. La disponibilità manifestata deriva dalla convinzione dell’alto valore istituzionale e sociale dell’autonomia delle Comunità locali nell’assumere per il proprio territorio le scelte di cui gli organi preposti si assumono le relative responsabilità. Il Teatro di Messina ha consentito la effettiva apertura di un teatro chiuso da 47 anni, restituendo al territorio di Barcellona una fondamentale istituzione culturale. Tempi, criteri, modalità e procedure non sono state assolutamente definite, costituiranno terreno di serena collaborazione tra i due Enti e di valutazione da parte degli stessi, nel rispetto, come si diceva, dei reciproci interessi e delle competenze degli organi preposti”.

Rosaria Brancato

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