I vertici del Teatro contro quellicheceranoprima, i gufi, gli ignoranti, i consiglieri comunali

I vertici del Teatro contro quellicheceranoprima, i gufi, gli ignoranti, i consiglieri comunali

Rosaria Brancato

I vertici del Teatro contro quellicheceranoprima, i gufi, gli ignoranti, i consiglieri comunali

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lunedì 25 Gennaio 2016 - 17:27

All'analisi dei dati i vertici del Teatro hanno accostato una serie di accuse: a quellicheceranoprima, ai gufi, a chi scrive post su facebook, agli ignoranti (nel senso che ignorano), ai consiglieri comunali. Sul caso Fiorello infine è rimasto il mistero. "Mai detto all'assessore Perna che la colpa è di un dipendente burlone" spiega Saija

“I conti tornano”, dicono i vertici dell’Ente Teatro, ma poiché il virus di Palazzo Zanca è contagioso, all’elencazione dei dati affiancano il mantra delle colpe di quellicheceranoprima al Vittorio Emanuele, nonché gli attacchi ai gufi, ai critici su Facebook, agli ignoranti ed in special modo ad una fascia particolare di “coloro che ignorano”, cioè i consiglieri comunali.

Se il bilancio illustrato dal sovrintendente Saija, anticipato dalle dichiarazioni del presidente Puglisi e confermato dagli interventi dei direttori artistici Bruschetta e Renzo (vedi articolo affiancato) fuga i sospetti dei gufi e dei maldicenti, la conferenza stampa è stata anche occasione per togliersi alcuni sassolini dalla scarpa.

Quellicheceranoprima al Teatro- Ordile & Company

I riflettori si sono accesi nel raffronto tra i dati del 2014 e 2015 con quelli della passata gestione, quella dell’era Buzzanca, con l’Udc Ordile alla guida ed un Cda di centro-destra. Negli anni 2011-2013 nonostante cospicui contributi della Regione non si sono mai raggiunti i risultati attuali, ed anzi, non appena, nel 2013, i contributi sono stati dimezzati, la conseguenza è stata la paralisi del Teatro. “Nel 2013 la governance, dimostrando inadeguatezza, non è stata in grado di operare- ha detto Puglisi- e l’attività si è paralizzata. E’ scandaloso che chi ha abbandonato la nave, come la vicepresidente di allora, Daniela Faranda, adesso consigliera comunale, rilasci certe dichiarazioni, nonostante sia stata tra gli artefici della chiusura. Voglio inoltre ricordare che il Teatro non ha mai avuto l’agibilità”. Gli ex amministratori avevano più soldi ma non sapevano amministrarli, mentre adesso, spiega Saija: “abbiamo quadruplicato gli spettatori e ci costano persino di meno. Anche lo spettatore ha un costo per il teatro e a noi costano meno che in passato. Negli anni scorsi si spendevano tutti i contributi senza creare nulla di proprio. Noi ci stiamo riuscendo raggiungendo successi straordinari”. Anche Renzo sottolinea come da una stagione di musica con 8, 9 produzioni con orchestra “siamo arrivati a 19 o 23 se consideriamo Barcellona. E nei prossimi giorni i musicisti firmeranno contratti stagionali”. (ndr lo scorso anno si parlò di stabilizzazione degli orchestrali, annunciata sin dal giugno 2014 trasformatasi poi in stagionalizzazione non ancora avvenuta).

Gufi, critici su Facebook & Company

“Chi vuol far passare l’idea che siamo in difficoltà economiche se lo tolga dalla testa- dichiara Saija- Il bilancio è approvato dai revisori. La rassegna di Furnari è stata un successo. Sono i dati a parlare. Certo ci sarà sempre qualcuno che tenterà di travisare le cose e a volere che tutto vada male” (ndr a proposito di dati sugli incassi le relazioni dei revisori dei conti ed alcune dichiarazioni estive dello stesso Saija non sono altrettanto entusiastiche).

“A me non danno fastidio le critiche- ha spiegato Ninni Bruschetta, direttore artistico- Ci sono abituato, le accetto. Ma c’è un dato numerico e sono gli spettatori e quel dato ci dice che l’elite di Messina va al teatro. Danno fastidio critiche violente ed efferate. Ci sono critiche su facebook che hanno 14 mi piace. Noi abbiamo altri numeri….. C’è chi crede di manipolare l’opinione pubblica.

Gente che ignora la cultura-consiglieri comunali

E’ sempre Bruschetta a replicare a quanto emerso in sede di Commissione cultura e spettacolo al Comune. “Mi sono informato, il Teatro è un Ear, ente autonomo che non ha niente a che vedere con il Comune. Il sindaco nomina il presidente ed alcuni consiglieri ma non ha poteri di controllo. Poi c’è la Commissione cultura che ci convoca, mi chiedo, è carino che “ci convochi” ma non sarebbe meglio “invitarci”? Li invito io a venire a Teatro, parliamo di cultura, parliamo del livello di cultura che c’è a Messina, se un livello medio, basso, alto. Secondo voi è mai possibile che veniva Fiorello a Messina ed io non lo sapevo? E’ chiaro che chi ha messo in giro queste voci non sa della nostra amicizia perché non va a teatro. Subiamo critiche da gente che non va a vedere gli spettacoli, sconosce il rito civile del teatro. Vengano a teatro, parliamo di cultura”. (ndr il ruolo dei consiglieri comunali, eletti dai cittadini e non nominati, è un ruolo politico, non sono chiamati a recensire né spettacoli, né libri, né quadri, ma ad un’attività di controllo tipica degli organi politici. Possono disquisire di Atm, nell’interesse degli utenti, anche se non prendono l’autobus o il tram e camminano a piedi).

Caso Fiorello

Saija: “Non ho mai detto all’assessore Perna che ad inserire nella delibera sull’assestamento di bilancio la pagina relativa allo spettacolo di Fiorello sia stato un dipendente burlone (leggi qui). Non ho mai parlato con Perna. Quella di Fiorello (leggi qui) era solo un’ipotesi, un atto come tanti. Il Cda non ha mai deliberato in tal senso. C’ è stato un tentativo maldestro di contrabbandare questa ipotesi come modo per coprire le spese. Ma anche Fiorello ha un costo. Non ne avevamo bisogno, di tutto avevamo bisogno tranne che di nuove entrate. Lo dimostra il bilancio” (ndr- sia la relazione dei revisori dei conti nella seduta di fine novembre che quella di Saija attestano che a dicembre per far quadrare i conti mancavano 800 mila euro. I revisori invitavano l’Ente ad attenersi ad entrate certe. Lo stesso Saija, alla Gazzetta del sud ha dichiarato: le somme saranno recuperate in qualche modo. Ne consegue che il problema di una voce relativa alle entrate era avvertita in quelle settimane. La delibera votata dal Cda è stata pubblicata nel sito ufficiale dell’Ente ed il 10 dicembre, dopo l’esplosione del caso, la pagina “incriminata” è stata tolta). Sul caso Fiorello resta il mistero.

Infine, alla domanda di una giornalista su eventuali ritardi nei pagamenti ai fornitori, Bruschetta si è irritato: "parliamo di cultura, non è questo il modo di far giornalismo".

Rosaria Brancato

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