"Vogliamo le borse di studio", l'appello all'Ersu

“Vogliamo le borse di studio”, l’appello all’Ersu

Redazione

“Vogliamo le borse di studio”, l’appello all’Ersu

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mercoledì 29 Maggio 2024 - 13:57

Oggi iniziativa dell'Udu davanti alla Casa dello studente. "La mobilitazione continua fino a quando la Regione non ci ascolterà", si sottolinea

MESSINA – Oggi protesta dell’Udu davanti alla Casa dello studente. Tanti gli studenti stranieri presenti. In primo piano un appello a Ersu e Regione siciliana. Sottolinea Emanuele Carlo, coordinatore dell’Unione degli universitari: “Rinnoviamo l’invito a coprire tutte le borse di studio per chi ne ha diritto. Da anni protestiamo contro la figura degli idonei non beneficiari. Quelli che non la ricevono per carenza di fondi. Un’ingiustizia. Dopo l’ultimo scorrimento di aprile, si è arrivati a una copertura del 76 per cento degli studenti dei primi anni. Questo significa che il 24% degli idonei alla borsa di studio non ha ancora ricevuto un euro”.

Così molti studenti, soprattutto internazionali, rischiano di dover andare via perché le loro famiglie non possono sostenere le spese. Spesso ragazzi e ragazze lavorano per mantenersi agli studi. Ma, senza borsa di studio, non ce la fanno a sostenere vitto e alloggio. Il tutto comporta un grave danno, in termini di calo degli iscritti, alla stessa Università di Messina.

Centinaia di studenti e studentesse, che hanno diritto a ricevere quella borsa di studio, chiedono che la copertura delle borse di studio arrivi al 100% degli aventi diritto.
Da parte sua., l’amministrazione dell’Ersu ha ricevuto oggi una delegazione di studenti al termine del sit-in. “Abbiamo incontrato il presidente Andrea Carmelo D’Aliberti dopo la protesta, per portare la voce degli studenti in seria difficoltà economica. Ma le risposte che ci sono state date stamattina sono ancora insufficienti. Il diritto allo studio di centinaia di studenti e studentesse è a rischio se non interverranno con maggiori fondi”, ha sottolineato sempre il coordinatore Emanuele Carlo.

“A Messina problemi strutturali, altro che città universitaria”

E ancora: “In molti hanno difficoltà ad arrivare alla fine del mese, altri non hanno supporto economico dalla propria famiglia, rischiando di essere costretti ad abbandonare gli studi. Negli studenti rimasti esclusi dalle borse di studio c’è anche una importante componente di studenti internazionali, che vengono attratti tramite la campagna di immatricolazione promossa dall’Università, per poi essere lasciati indietro una volta arrivati qui. Tutto questo non è accettabile. Chiediamo che sia data attenzione alla loro situazione, ancora più delicata, in quanto si trovano da soli in una città nuova, che non sa accoglierli dignitosamente. Servono risposte chiare e tempestive: le risorse economiche, i tempi di erogazione delle borse di studio e dei seri investimenti in diritto allo studio e in posti letto pubblici per studenti, che ricordiamolo, sono drammaticamente carenti in questa città, che non diventerà mai una città universitaria finchè non sarà pronta a risolvere questi gravi problemi strutturali”.

“La Casa dello studente chiusa da 20 anni”

Conclude Emanuele Carlo: “Siamo preoccupati per la carenza di fondi che potrebbe aggravarsi anche nei prossimi anni se la Regione e il governo nazionale non interverranno con fondi strutturali. E abbiamo scelto di manifestare davanti ad un luogo simbolo, la Casa dello studente, chiusa da 20 anni, segno della scarsa attenzione verso il diritto allo studio degli studenti universitari”.

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Un commento

  1. Nicola Rinaldi 30 Maggio 2024 07:54

    Ma se i soldi non ci sono , dove hanno trovato le risorse per comprare il palazzo storico della banca d’Italia , il palazzo delle poste di Piazza Antonello , Villa Bosurgi e non risistemare la casa dello studente chiusa da 20 anni ?

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