Il via libera dopo il successo contro la Nino Romano Milazzo. Il tecnico Caristi: “ La nostra forza è la batteria di attaccanti che abbiamo a disposizione”
L’Effe Volley S. Teresa è la prima squadra dei tre gironi della serie C siciliana ad essere matematicamente qualificata alla finale Big per l’accesso in serie B2. L’ambito traguardo è stato raggiunto con tre giornate di anticipo rispetto alla conclusione della regular season. Vittima di turno la Nino Romano Milazzo che tra andata e ritorno è stata sicuramente la compagine che più ha messo in difficoltà il team santateresino.
Diciamolo subito che non è stata una bella partita, di gioco se n’è visto pochino con due squadre che hanno messo in mostra soprattutto l’abilità nel servizio che è stato decisivo per l’andamento della contesa. In casa Effe si registrava il debutto dell’ultima arrivata, il libero ( trattasi del terzo del ruolo dopo il forfait di Rosa Letizia e Manuela Galletti) Nina Gioia barcellonese con un recente passato tra C e B2 nel catanese il cui tesseramento è stato perfezionato solo all’ultimo istante.
Al fischio d’inizio Andrea Caristi ha voluto subito gettare in campo il nuovo libero nonostante avesse svolto solo una seduta di allenamento. A farle compagnia nel sestetto base Munafò e Cicala dal centro, Maccarrone e Miranda in P4, Irato opposta e Girone in regia. L’inizio era dei migliori con le padroni di casa subito avanti ( 7 a 2 ), il trend continuava sul 20-7, piccolo break ospite per il 20-13 e punteggio finale di 25 a 17. Ottime performance dalla battuta con Pilar Miranda su tutte e buone scorribande soprattutto da posto 2 per Ale Maccarrone.
Il secondo set registrava un allarmante rilassamento per le effine che forse pensavano di aver già chiuso i conti ed incappavano in un parziale da incubo che partendo dal 2-6 si chiudeva sul 16-25. A nulla è valso l’avvicendamento operato dal tecnico Caristi che utilizzava Fabiana Cannata – al rientro dopo circa due mesi – al posto di Nina Gioia. Il pubblico incredulo assisteva ad una serie di errori in ricezione non consueti per la squadra cara al presidente Carnabuci. Nel terzo e quarto set Andrea Caristi mischiava le carte e riproponeva la formazione che la settimana prima aveva superato il Modica giocando senza un libero di ruolo ed allora spazio alle due centrali ( Munafò e Cicala ), Maccarrone spostata nel ruolo a lei più congeniale ( P2 ), Miranda e Serban di banda e Girone in regia. La musica era completamente diversa e la gara prendeva la piega desiderata dai numerosi tifosi che gremivano il Palabucalo. 25-17 e 25-11 i parziali del terzo e quarto set per il definitivo 3 a 1.
Ai microfoni a fine partita un Andrea Caristi non completamente soddisfatto della gara delle sue ragazze: “Premesso che preferisco vincere giocando male anziché perdere con una pacca sulle spalle, mi assumo tutte le responsabilità per l’esordio forzato della Gioia che si era allenata con noi solo un paio di ore e si è esposta ad affrontare una delle poche squadre che ci ha messo in difficoltà nel doppio incontro e l’unica ad averci battuto”.
“Con Miranda e Maccarrone in non perfette condizioni – continua il tecnico messinese – ed una Girone non sempre lucida un plauso va alla Serban che partendo dalla panchina ha dato regolarità alla squadra insieme alla Munafò e Cicala che hanno sopperito all’inevitabile calo fisico della neo arrivata. La nostra forza è la batteria di attaccanti che abbiamo a disposizione – conclude Caristi – oltre alle su citate contiamo su gente del calibro della Irato e della Cannata abituate stabilmente a calcare campi dei serie B, ma adesso si riparte da zero sapendo che non abbiamo vinto ancora niente e che inizia un nuovo campionato e quindi dobbiamo resettarci”.