Incidente mortale stanotte, intorno alle tre, lungo la strada che collega Montepiselli a Gravitelli. Impatto fatale per un ragazzo di 24 anni, Giovanni Marangolo, nato a Roma, residente a Messina, in servizio presso la Compagnia di Carabinieri di Bolzano.
Stava viaggiando a bordo della sua Chevrolet Captiva lungo lo stradone che collega Montepiselli a Gravitelli quando, per cause ancora da accertare, all'altezza del curvone che si affaccia sulla Città del Ragazzo, invece di svoltare a sinistra, ha continuato dritto. Un volo di oltre 20 metri, fatale. La sua macchina si è schiantata all'interno di un’area condominiale della zona sottostante, Gravitelli appunto.
Giovanni Marangolo, carabiniere di 24 anni, è morto sul colpo. Romano di nascita, residente a Messina, il ragazzo era un militare dell'arma della Compagnia di Bolzano. Era in città per un periodo di licenza.
Ad allertare i soccorsi sono stati gli stessi condomini del palazzo che, svegliati in piena notte dal boato dell'impatto, hanno visto dinnanzi ai loro occhi la scena raccapricciante. L’auto, nel precipitare, ha parzialmente distrutto uno dei balconi (uno degli infissi è rimasto attaccato al retro della Chevrolet), andando poi ad incastrarsi tra un altro balcone ed il muretto. Il corpo del ragazzo, invece, è stato ritrovato a diversi metri di distanza dalla vettura. E' possibile che il ventiquattrenne non avesse inserito la cintura di sicurezza (vedi foto) ma le cause e le dinamiche esatte dell'incidente sono ancora in fase di accertamento. Forse un colpo di sonno, forse la scarsa illuminazione notturna di quella zona che non ha permesso al ragazzo di accorgersi del curvone e svoltare, in discesa, a sinistra. La macchina è andata dritta verso il guard-rail che, invece di frenare la folle corsa verso il nulla, ha fatto da "trampolino", come dimostrato dai segni lasciati dagli pneumatici (vedi foto).
Sul posto sono immediatamente intervenute le pattuglie della sezione infortunistica della Polizia Municipale, una squadra dei vigili del fuoco e l’ambulanza del 118. Inutili tutti i tentativi di salvare il ragazzo, quando sono giunti i primi soccorsi, il suo cuore aveva già smesso di battere.
Anche i lavori di recupero della Chevrolet, durati fino a mattina inoltrata, sono risultati difficili e resi possibili solo grazie all'ausilio di una gru.
Nemesi storica?
Complimenti ai lavori del CAS.. per mettere in sicurezza la tangenziale soprattutto in corrispondenza delle zone abitate.
La foto 12 evidenzia i segni minimi lasciati dalla grossa macchina sul guardarail.. Il pensiero va subito a PROVVIDENZA….
Se una macchina grossa come la Opel Captiva lascia questi segni minimi ed è capace di “volare” sopra il guardarail…. figuriamoci una fiat seicento..
Ancora una volta lasciano INTERDETTI la …”previdenza” del CAS ed anche la tragica ironia del casO.
E’ da tanto tempo che viene sollecitato il ripsristino dell’illuminazione.
Non si tratta di scarsa illuminazione ma di assenza di illuminazione!
E’ già difficile guidare per le persone che quella strada la percorrono più volte al giorno, figuriamoci per chi la percorre sporadicamente!
Bravi un altro morto sulla coscienza!
E’ la solita vecchia storia del guardrail, che non si vuole risovere. Il guardrail dovrebbe bloccare anche un pesante Tir ed invece non riesce a bloccare neanche una bicicletta. Tra quanti secoli si riuscirà a capire e risovere questo problema?
Quante vite umane dovrannjo ancora “volare” oltre?