Domani la giornata della salute mentale. L'appello del Cesv

Domani la giornata della salute mentale. L’appello del Cesv

Domani la giornata della salute mentale. L’appello del Cesv

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lunedì 09 Ottobre 2017 - 07:50

Il presidente Santi Mondello: “Importante andare oltre la celebrazione”. P. Insana: “Volontariato ed istituzioni insieme per una vera integrazione sociale e lavorativa”. Adriana Minniti: “Grande l’impegno in questi anni, ma c’è ancora molto da fare”

L’OMS (Organizzazione mondiale della sanità) ha lanciato un nuovo programma d’azione dedicato. L’ONU dichiara che “la salute mentale è fondamentale per il benessere personale, le relazioni familiari e la capacità dell’individuo di contribuire alla costruzione del tessuto sociale. In occasione di questa celebrazione riconosciamo che non ci può essere salute fisica senza salute mentale”. La ricorrenza è quella della “Giornata mondiale della salute mentale”, che cade il 10 ottobre. E si tratta di un’occasione per la quale – sottolinea il presidente del Cesv Messina, Santi Mondello – il mondo del volontariato chiede a viva voce di andare oltre la celebrazione e ottenere risultati efficaci”. In questi anni il Cesv Messina, nell'ambito delle proprie finalità istituzionali – aggiunge Mondello – “ha organzzato diversi momenti di formazione e confronto tra volontari, responsabili delle istituzioni, esperti, come il ciclo di seminari che si è svolto tra Messina e Barcellona Pozzo di Gotto tra il 2015 ed il 2016. E nei prossimi mesi intendiamo, anche su sollecitazione delle associazioni, riproporre momenti di studio ed approfondimento, soprattutto a partire dalle recenti disposizioni contenute nel piano socio sanitario della Regione siciliana".

“L’Associazione di Volontariato “Casa di Solidarietà e Accoglienza” di Barcellona Pozzo di Gotto, che in trent’anni ha accolto, con l’autorizzazione della Magistratura di Sorveglianza, di centinaia di persone ristrette nell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario, autori di reati da lievi a gravi – sottolinea don Giuseppe Insana, probabilmente la voce più autorevole del Messinese nel campo del volontariato a sostegno ai disagiati psichici – può affermare che la persona inferma di mente debitamente accompagnata può vivere pienamente integrata nel territorio svolgendo attività sociale ma anche lavorativa. Il quartiere di Barcellona Pozzo di Gotto dove hanno vissuto e continuano a vivere le persone dimesse dall’Ospedale psichiatrico giudiziario, oggi Casa Circondariale, non ha nessuna prevenzione e paura per la loro presenza, anzi è diventato accogliente e amico. Di fronte a tutto questo bisogna fare in modo che le iniziative legate alla ‘Giornata’ non rimangano momenti occasionali senza risultati concreti”. Gli fa eco Adriana Minniti presidente di “Io Persona” di Messina, storica associazione di familiari: “Nel complesso le iniziative di sensibilizzazione realizzate in questi anni hanno avuto certamente degli effetti, ma si tratta di gocce nel mare”.

Nel territorio – sottolineano i volontari – sono numerosi i problemi in attesa di soluzione: “significativa carenza di operatori, e anche di piena operatività di servizi previsti come Day Hospital, Centro Diurno, visite domiciliari e sostegno alle famiglie, sensibilizzazione del territorio, formazione e inserimento lavorativo del malato psichico; a ciò si aggiunge la carenza di risorse finanziarie per l’inserimento in Comunità Alloggio, quando necessario, la mancanza di avvio di Progetto Terapeutico Individualizzato e Budget di Salute che rappresentano un percorso significativo e sostanziale per la persona inferma di mente”.

E anche Insana non fa fatica a ricordare vicende importanti. Quella di un ex detenuto Opg originario della Calabria ormai ambientato a Barcellona Pozzo di Gotto. “Viene richiesto per svolgere attività lavorativa nelle campagne e nelle ville, si intrattiene a giocare a carte con la gente del quartiere; aiuta chi ha bisogno; assume con responsabilità e continuità la terapia farmacologica; da mesi vive in modo autonomo anche se continua a frequentare l’Associazione”. O quella di un altro paziente psichico che “ha scelto di restare a vivere nell’Associazione, dove in modo gratuito e squisito si presta a fare tutti i servizi, accoglie gli utenti detenuti che usufruiscono di benefici presso la CaSA; accoglie e aiuta gli immigrati e in genere i bisognosi. Si mostra sereno e realizzato continuando ad assumere la dovuta terapia farmacologica”. Sono “modelli – conclude – che affermano con la loro testimonianza quanto sia vero il messaggio di Franco Basaglia”.

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