Non ce la faccio più

Non ce la faccio più

Redazione

Non ce la faccio più

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domenica 06 Aprile 2008 - 21:56

Avviso ai naviganti: Basta!

Non ce la faccio più.

Non sopporto più di vedere Salvatore Cuffaro, condannato in primo grado a 5 anni per favoreggiamento semplice alla mafia, candidato per un posto al Senato Italiano.

Non sopporto più di vedere Raffaele Lombardo salvatosi nel 2000 dalla condanna per finanziamento illecito ai partiti grazie alla prescrizione del reato, candidato alla Presidenza della Regione Sicilia.

Non sopporto più di vedere Salvo Andò, salvatosi nel 2000 dalla condanna per finanziamento illecito ai partiti grazie alla prescrizione del reato (no, non è un errore…erano indagati per la STESSA tangente), scrivere il programma di Anna Finocchiaro, candidata alla Presidenza della Regione Sicilia.

Non sopporto più di vedere Antonio Di Pietro, uno dei magistrati che ha aperto il vaso di Pandora della politica italiana, Ministro delle Infrastrutture anzichè Ministro della Giustizia.

Non sopporto più che alle prossime elezioni politiche, gente come Enzo Carra, condannato in via definitiva ad 1 anno e 4 mesi di carcere per “false o reticenti dichiarazioni al pm-, come Luigi Cocilovo, assolto per un cavillo burocratico dall’accusa di aver intascato 350 milioni dal costruttore Domenico Mollica come compenso per l’assegnazione di appalti e finanziamenti dalla regione, circostanza comunque confermata dalla sentenza, come Vladimiro Crisafulli, che nel 2002 fu visto e ripreso mentre dialogava amabilmente col noto boss Raffaele Bevilacqua, il quale si sarebbe dovuto trovare ai domiciliari, avrà il prossimo 13 e 14 aprile la possibilità di trovare posto in parlamento, candidata nelle liste del PD, che invece dimentica o ricicla in posizioni di second’ordine persone del calibro di Rosario Crocetta, Beppe Lumia e Rita Borsellino, che tanto hanno fatto e potrebbero fare contro cosa nostra.

Non sopporto più che i muri della mia città debbano essere imbrattati da migliaia di facce inamidate e sorridenti, in ogni angolo, in ogni muro, sotto la mia tazza del cesso, in spregio a qualsiasi regolamentazione dell’affissione dei manifesti elettorali.

Non sopporto più di sentire la frase -Voto per tizio perchè ha promesso il lavoro a me/mio fratello/mio parente x-, e di vedere negli occhi di chi me lo dice la rassegnazione di chi ha capito che non ha alcuna voce in capitolo nello svolgimento della propria vita, nel rispetto dei propri diritti, ma che l’unico modo possibile per andare avanti è il piegarsi per non spezzarsi.

Non sopporto più i liberi professionisti che bussano casa per casa dei propri clienti per promuovere se stessi, o il proprio parente, forti solo della loro posizione sociale e senza nessuna ideologia alle spalle.

Basta, andate a lavorare, tutti.

Andatevene nelle fabbriche, nelle officine, negli studi (a fare i segretari, possibilmente), nelle mense, sui camion dell’immondizia, a vedere cosa è il vero lavoro, ad osservare cosa fa la gente onesta che accetta di spaccarsi la schiena piuttosto che sporcarsi le mani per andare avanti, ed assicurare un futuro ai propri figli.

E se quando suonerete al campanello di qualcuno con i santini in mano, quel pover’uomo nemmeno vi aprirà, se quando parlerete di programmi vi tacceranno di essere -tutti uguali-, se quando prometterete l’ennesimo impegno contro l’illegalità vi faranno notare che nel -partito- che sostenete sono presenti mafiosi e/o pregiudicati, mi raccomando, offendetevi e segnatevi il nome sul libro nero…però assicuratevi che sia un libro con TANTE pagine, perchè la gente non ne può più, di nessuno di voi.

Nessuno.

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