Una fiaba per l'affido familiare
Questa fiaba è dedicata a chi vuole intraprendere o ha intrapreso un percorso di affido familiare.
Può essere utile da raccontare al bimbo in affido, perché si sa, le fiabe aiutano il cuore…e parlano al cuore…
Questa storia la conoscono tutti gli animali del bosco e la raccontano ai loro cuccioli, quando la notte scende e porta l’ombra nelle tane.
La prima volta l’aveva raccontata il merlo Mario, che aveva il suo nido vicino al fiume che attraversa il bosco.
Mario, era un gran chiacchierone e cantava e cantava….e a sua volta aveva sentito questa storia dal pesce Gustavo, che non era muto come un pesce nonostante quello che credono gli uomini, ma all’alba sporgeva il muso dal piccolo stagno dove viveva, per chiacchierare con il suo amico Mario.
Gustavo era un gran curiosone con l’udito fino e la favola l’aveva sentita spiando nella tana del castoro Raggio di luna.
Raggio di luna la raccontava tutte le sere ai suoi piccoli, quando questi le chiedevano: “Dai mamma raccontaci la storia della tua vita!-
E allora Raggio di luna, accarezzando il capo dei suoi teneri cuccioletti raccontava……
“Tempo fa, in una tana lontana nel bosco, viveva un piccolo castoro.
La sua mamma l’aveva chiamata Raggio di luna, perché il suo pelo lucente aveva di notte i riflessi della luna. Un giorno la mamma uscì come sempre per cercare del cibo…ma la sera non fece ritorno in tana…
Raggio di luna restò sola nella sua tana buia per tutta la notte, che le sembrò la più lunga e triste della sua vita.
Restò a lungo sveglia per sentire il lieve rumore dell’acqua che precedeva sempre l’arrivo della mamma…ma nulla… solo freddo e silenzio……
Raggio non era mai uscita dalla tana e non sapeva neppure se era in grado di nuotare fino alla superficie del lago per raggiungere la riva, infatti, i castori hanno l’ingresso della tana sott’acqua per difendersi dai predatori. Aspettò quindi, che spuntasse il sole senza muoversi, attendendo che la mamma tornasse…ma della mamma nessuna notizia. Spinta dalla fame e dalla paura si affacciò allora sulla soglia della tana chiamando forte:“Mamma, mamma-, ma un’ombra nera che si avvicinò la fece tornare subito indietro. Era l’ombra del falco Nicola, che capita la situazione, si alzò in volo per avvertire il castoro Maria, che sapeva occuparsi dei piccoli castori rimasti soli.
Così Raggio di luna, fu condotta da Maria, in una tana grande, dove c’erano altri cuccioli di castoro che per tante ragioni erano rimasti soli o che non potevano essere allevati dalla loro mamma e dal loro papà. Maria si prese cura di raggio di luna, la coccolò, la riscaldò, le offrì del cibo dolce e buono…e adagio adagio Raggio cominciò a fidarsi di lei.
Ma un giorno chiese: -Perché la mia mamma non torna?-
E Maria rispose: -Spesso nella vita, non si riesce bene a capire perché accadano certe cose, ma vedrai che lei tornerà, devi avere solo pazienza. Anche se lei adesso non c’è, resterà per sempre la tua mamma e non è colpa sua se ora non è qui con te… devi ricordarti che lei ti vuole tanto bene…tornerà piccola, vedrai che tornerà.
Ma sebbene nella grande tana di Maria c’erano tanti amici, e sebbene Raggio si sentiva coccolata, divenne silenziosa e triste. Pensava che fosse rimasta sola, che non avrebbe mai avuto una famiglia, ed anzi cominciò pensare che forse non la meritasse nemmeno.
Forse era colpa sua se la sua mamma se ne era andata, forse era sta troppo monella, non l’aveva ascoltata quelle volte che le diceva di coprirsi il muso con le foglie…forse era per questo che era andata via…
Ma Maria se ne accorse, la continuò a coccolare e cercava sempre di rassicurarla dicendole che la sua mamma sarebbe tornata.
Ma come spesso accade nella vita, la storia di Raggio di luna è legata alla storia di altri….
In un lago lontano, in un altro bosco, alla fine delle grandi querce, una coppia di castori Sissi e Toby, avevano costruito, una bellissima tana.
Toby aveva lavorato sodo, mentre Sissi scavava la tana, lui con i suoi dentoni aguzzi aveva tagliato dei tronchi per costruire una diga, innalzando il livello dell’acqua, in modo che nessun predatore sarebbe entrato nella tana. Così sarebbero stati al sicuro con i loro cuccioli.
Ma la primavera era arrivata, Olga la signora pettirosso, covava le sue uova, i coniglietti cominciavano ad uscire dalle loro tane, ma a casa castoro non c’erano cuccioli.
A Toby e a Sissi la tana sembrava tanto grande e vuota, così decisero insieme di parlarne con Rita la cicogna …certamente lei di cuccioli se ne intendeva…..
Rita la cicogna li ascoltò, parlò con loro più volte capì che potevano essere dei genitori attenti e dolci con tanta capacità d’amore…e parlò loro della piccola Raggio di luna.
“Ha bisogno d’amore, disse, la sua mamma per ora non può accudirla… la vostra tana mi sembra per lei la casa ideale per un po’…-
Così si alzò in volo e sparì nel cielo azzurro di primavera e volò fino alla grande casa di Maria, dove c’era Raggio di luna…
Maria abbracciò forte Raggio e le disse: -Vai piccola vedrai che starai bene con Sissi e Toby…aspetterete insieme la tua mamma…-
Così, in una bellissima giornata di maggio, Raggio di luna arrivò da Sissi e Toby.
I due felici l’accolsero nella loro tana e le spiegarono che quella sarebbe stata la sua nuova casa per un po’…e Raggio di luna quella notte dormì più tranquilla…come le ricordava casa quella tana!
I giorni passavano e Toby e Sissi insegnavano a Raggio di luna ad accudire alla tana, andavano in giro per il bosco mostrandole tutte le meraviglie, dai fiori ai funghi, dagli alberi secolari alle cime dei monti,…parlandole sempre della sua mamma.
Sissi diceva “Vedrai come sarà orgogliosa di te la tua mamma, quando ti vedrà…- E raggio di luna, aspettava la sua mamma, ma stava bene con Sissi e Toby…
E una mattina d’estate, mentre l’acqua del lago era intensamente blu e i fiori del bosco coloravano tutto intorno, la mamma di Raggio di luna tornò.
La piccola non sapeva se crederci o no e correva avanti e indietro cercando con lo sguardo Sissi e Toby.
E la sua mamma abbracciandola forte disse: “Ciao piccola mia, non ti ho mai dimenticata, ma le mie zampette erano troppe ferite per correre da te e per poterti proteggere ed accudire.
Ma sapevo che eri qui, gli uccelli del bosco lo hanno cantato di ramo in ramo, ed io ho fatto di tutto per guarire e corre re da te e crescerti con tutto il mio amore.
Ma le ferite alle zampe erano troppo profonde e così è passato molto tempo prima che io potessi guarire..-
“Mamma, rispose raggio di luna, anche io non ti ho mai dimenticata e non ho mai smesso di volerti bene, me lo dicevano sempre che saresti tornata ed anch’io ho lottato per non deluderti…
Ma non ce l’avrei mai fatta senza l’aiuto e l’amore di Sissi e Toby, che sono stati in questo periodo la mia mamma ed il mio papà.
Loro mi parlavano sempre di te, nutrendomi con il cibo più buono e con il loro amore, curando oltre al raffreddore le mie paure e i miei timori…e rimarranno sempre un po’ i miei genitori-.
E fu così che dopo aver salutato Sissi e Toby, (che quando la salutarono avevano un po’ la voce tremante…) Raggio di luna, tornò con la sua mamma, senza mai dimenticare come Sissi le avesse insegnato a pulirsi e sistemarsi e come Toby le avesse spiegato tutti i pericoli dei predatori…e visse felice e contenta con loro nel cuore…
E poi Raggio di luna aggiunse sottovoce: “Buonanotte piccoli miei…-e uscì piano piano dalla stanza dei suoi cuccioli.