37 voti per il lombardiano e 27 per il leader regionale del movimento. L'elezione dei questori e dei segretari slitta a mercoledì
Nessuna sorpresa, neanche per quei “4” voti che ancora mancano all’appello.
Sono Roberto Di Mauro, dei Popolari e Autonomisti e Giancarlo Cancelleri del M5S i due vice presidenti dell'Ars eletti oggi a Palazzo dei Normanni.
A votare sono stati in 68. Roberto Di Mauro, ex assessore regionale, lombardiano, eletto nella lista dei Popolari e Autonomisti, il più votato con 37 voti (con ogni probabilità i 35 della maggioranza di centro-destra più i due di Sicilia Futura), sarà il vice presidente vicario. A Giancarlo Cancelleri, M5S sono andati 27 voti, 7 voti in più rispetto ai 20 parlamentari del gruppo di riferimento. I 7 voti in più sono tanti quanti ne aveva ricevuto ieri il candidato Pd alla Presidenza (all'appello mancavano infatti i 4 franchi tiratori). Una circostanza che lascerebbe intendere una possibile convergenza di posizioni tra una parte del Pd ed i 5Stelle e confermerebbe le divisioni interne ai Dem.
Una scheda bianca, un voto a testa per Cracolici, Lupo e Mangiacavallo.
Le frizioni in casa Pd quindi continuano a pesare ed è proprio per questo che la seduta è stata aggiornata a mercoledì pomeriggio per eleggere i 3 deputati questori e 3 deputati segretari. Il rinvio si è reso necessario perché per eleggere questori e segretari devono essere già ufficiali i gruppi Ars ed in casa Pd lo scontro è ancora alle stelle. Successivamente ai questori e segretari inoltre dovranno essere scelti i componenti delle Commissioni Ars, pertanto fin quando tra i Dem le acque non torneranno più serene sarà impossibile procedere. L’ex assessore Cracolici ad esempio ha dichiarato di voler riflettere se far parte o meno del gruppo Pd a causa della polemica sui “franchi tiratori”.
Quanto alle operazioni di voto si è registrata la polemica tra la capogruppo del M5S Valentina Zafarana ed il neo presidente dell’Ars Miccichè. La deputata messinese infatti ha denunciato la presenza di “segni identificativi” su alcune schede ed ha anche chiesto la sostituzione di un componente del seggio elettorale, Roberto Di Mauro, rilevandone l’incompatibilità visto che era tra i papabili ed infatti è stato eletto.
Miccichè ha replicato che le operazioni si sono svolte come da regolamento e non si è registrata alcuna interruzione dello scrutinio.
L’accordo nel centro-destra sul nome di Di Mauro era stato raggiunto già ieri mentre sul fronte opposto, quello del Pd ancora è polemica.
R.BR.