Dopo le polemiche e gli scontri, votazione flash per l'elezione dei due vicepresidenti del consiglio. Hanno incassato la maggioranza delle preferenze i due consiglieri di Forza Italia e Pd.
Questa volta ce l’hanno fatta senza troppe perdite di tempo e senza neanche discutere. In un clima comunque pesante perché ormai l’aula di Palazzo Zanca vive continuamente in uno stato di tensione, il Consiglio comunale ha eletto i suoi due nuovi vicepresidenti. Alla fine l’accordo è stato trovato e ad incassare le maggiori preferenze dei colleghi sono stati il consigliere di Forza Italia Pierluigi Parisi, che ha ottenuto 19 voti e dunque diventa vicepresidente vicario, e il collega del Pd Pietro Iannello che lo ha seguito con 12 voti. Un’aula insolitamente popolata ha così ricostituito l’Ufficio di Presidenza dopo le dimissioni di Nino Interdonato e Nicola Crisafi e soprattutto i fortissimi scontri di martedì pomeriggio. In 30 si sono presentati oggi per eleggere i due vicepresidenti: Abbate, Adamo, Amadeo, Amata, Burrascano, Caccamo, Cantali, Cardile, Carreri, Contestabile, Crisafi, Crifò, David, De Leo, Faranda, Gennaro, Gioveni, Interdonato, La Paglia, Mondello, Pagano, Parisi, Perrone, Rizzo, Russo, Santalco, Sindoni, Trischitta, Vaccarino.
Tutto l’asse di centro-destra ha sostenuto Parisi che ha ottenuto la maggioranza dei voti grazie all’intesa tra Forza Italia che si è ricompattata dopo la sfiducia, Ncd e Centristi, Sicilia Futura ha invece puntato su Iannello. Buon risultato infatti anche per il Pd che incassa così una vicepresidenza anche se la strategia è stata studiata a tavolino con l’area Genovese di Forza Italia, e l’esordio di Iannello non è certo dei migliori, considerato che né ieri né oggi ha partecipato ai lavori d’aula.
Dalle votazioni sono spuntati anche dei voti per Sindoni, De Leo, Fenech e Rella, due le schede bianche.
L’esito del voto è stato scandito da un applauso dei colleghi per Pierluigi Parisi che ha immediatamente preso la parola: «Ringrazio tutti per questo ruolo che cercherò di ricoprire con il massimo rispetto per questo scranno. Questa non è una medaglia da mettere sul petto ma un servizio che cercherà di rendere nel migliore dei modi ogni qualvolta sarò chiamato a sostituire il presidente del consiglio. Un grazie particolare va a chi mi ha chiesto di ricoprire questo ruolo perché questa è stata una candidatura spinta e sostenuta dai colleghi. Siamo qui per metterci in gioco e rendere un servizio alla città. Speriamo sia un fine mandato più sereno di questi ultimi tre anni e mezzo».
Rispetto a quanto era accaduto nella precedente seduta, si è fatto da parte Pippo De Leo che aveva incassato un buon numero di voti, ma ha scelto di sacrificarsi in nome degli equilibri d’aula ritrovati sul duo Parisi-Iannello. Ha reagito molto diversamente invece Donatella Sindoni che sempre ieri si è vista ignorata da buona parte del suo stesso gruppo politico, che si è scontrata duramente con la stessa presidente Barrile e che oggi, alla fine della seduta, ha deciso di lasciare la compagine forzista. Queste le parole della Sindoni: «Alla luce degli ultimi accadimenti e delle ostilità riscontrate non solo dal gruppo Grande Sud ma anche dagli altri gruppi dell’area genovesiana di Forza Italia lascio Grande Sud e annuncio il mio passaggio al Gruppo Misto».
Avrebbe voluto sollevare delle perplessità sulle modalità di votazione il consigliere accorintiano Maurizio Rella che però non ha ottenuto la parola dalla presidente Barrile. Rella riteneva che la procedura seguita non fosse confacente ad una espressione di voto democratica e rispondente a quanto previsto dal Regolamento. Il consigliere ha messo in discussione la modalità di voto che i consiglieri hanno utilizzato, cioè esprimere contestualmente due preferenze. La questione finirà comunque sui tavoli del segretario generale Le Donne.Dopo la proclamazione per Parisi il primo banco di prova. La presidente Barrile gli ha lasciato la direzione dei lavori e la seduta è andata avanti con la discussione sulla modifica della delibera per le esenzioni Tari del 2015. Il Consiglio aveva votato un atto errato e praticamente per due anni le categorie svantaggiate che possono beneficiare di sconti e detrazioni sono rimaste in balìa di un vuoto che è stato colmato solo oggi con il voto favorevole dell'aula sulla delibera. Non sono mancate anche su questo fronte le polemiche nei confronti di un'amministrazione che troppo spesso continua a confezionare atti pieni di errori e su questo punto è stato perentorio Peppuccio Santalco che ha chiesto comunque che anche questa delibera venga inviata alla Procura della Corte dei Conti per una verifica. Fortemente stigmatizzata l'assenza dei consiglieri accorintiani: «Stiamo discutendo un atto che va incontro alle esigenze degli ultimi, quegli ultimi che dovrebbero essere priorità di questa amministrazione e in aula manca totalmente il gruppo di CMdB» hanno sottolineato Russo e Gioveni, artefice dell'accelerazione sulla discussione dell'atto rimasto fermo per troppo tempo. Presenti al voto anche i centristi che hanno ribadito che il loro voto continuerà ad esserci quando si tratta di atti che vanno incontro alla città.
Francesca Stornante
ma forse anno sbagliato a votare cera accordo di una vice ad I CENTRISTI DELLE CURVE DI S,STEFANO MEDIO ma magagna ce’ stata io spero che non la predono troppo male I CENTISTI DELLA PASSEGGIATA DI S.MARGHERITA mi ce il rischio che si dimettono tutti in massa ma speriamo di no aaaaaaaaaaaaaaaaaaa
ma forse anno sbagliato a votare cera accordo di una vice ad I CENTRISTI DELLE CURVE DI S,STEFANO MEDIO ma magagna ce’ stata io spero che non la predono troppo male I CENTISTI DELLA PASSEGGIATA DI S.MARGHERITA mi ce il rischio che si dimettono tutti in massa ma speriamo di no aaaaaaaaaaaaaaaaaaa
Prenda seriamente in considerazione il suo ritorno alle elementari.
L’uso delle “H” e degli apostrofi non è una opzione, dettata dal tempo o dalla voglia, ma un obbligo grammaticale.
Invece di dissertare di politica (di cui, peraltro, non è che dimostri una eccelsa conoscenza), provi a tornare a scuola.
Magari alle elementari di Santa Margherita.
Prenda seriamente in considerazione il suo ritorno alle elementari.
L’uso delle “H” e degli apostrofi non è una opzione, dettata dal tempo o dalla voglia, ma un obbligo grammaticale.
Invece di dissertare di politica (di cui, peraltro, non è che dimostri una eccelsa conoscenza), provi a tornare a scuola.
Magari alle elementari di Santa Margherita.
bastaaaaaaaaa a casaaaaaaaa andiamo a votare subito e ……poi si vedrà……anche per Noi ……buddaci…….
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