I giudici revocano i domiciliari e danno l'obbligo di dimora all'ex consigliere comunale sotto processo per voto di scambio, arrestato a maggio del 2016. Le esigenze cautelari sono attenuate.
E' tornato in libertà Paolo David. L'ex consigliere comunale messinese, sotto processo per voto di scambio dopo l'operazione Matassa su clan cittadini ed elezioni, da oggi ha soltanto l'obbligo di dimora nel comune di Messina. I giudici che stanno conducendo il processo hanno accolto l'istanza del difensore, l'avvocato Nino Favazzo, e hanno revocato gli arresti domiciliari, sostituendoli con la misura meno afflittiva.
Con l'inizio del processo, il fatto che non è più in carica e il tempo trascorso dai fatti e dall'arresto, si sono infatti attenuate le esigenze cautelari e David può adesso muoversi più liberamente.
Il referento politico era stato arrestato il 12 maggio del 2016 nel blitz della Polizia e della Direzione distrettuale antimafia sugli affari dei clan di Camaro e Santa Lucia Sopra Contesse durante gli anni delle elezioni regionali prima, nell'ottobre 2012, e comunali poi, nella primavera successiva, intercettando gli scambi tra vecchi e nuovi sospettati per mafia con gli esponenti impegnati nella ricerca di voti. Dopo 10 giorni di carcere a Gazzi, gli erano stati concessi i domiciliari.
Il processo è alle prime battute: qualche giorno fa i giudici della II sezione Penale (presidente Samperi), hanno ascoltato gli investigatori impegnati negli accertamenti, in particolare tre carabinieri ed un poliziotto. Si tornerà in aula il prossimo 30 maggio.
Alessandra Serio