Via alla demolizione del capannone Cattafi. Ultimo atto di Isgrò a Maregrosso

Via alla demolizione del capannone Cattafi. Ultimo atto di Isgrò a Maregrosso

Maurizio Licordari

Via alla demolizione del capannone Cattafi. Ultimo atto di Isgrò a Maregrosso

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lunedì 27 Agosto 2012 - 12:25

"Mi piacerebbe che la prossima amministrazione - dichiara Isgrò - raccogliesse il testimone e portasse avanti questo progetto. Che non può e non deve avere colore politico nè bandiere. Noi saremo sempre pronti a dare il nostro contributo, anzi sarebbe bello se nascesse un gruppo di lavoro dedicato proprio a Maregrosso e alla sua riqualificazione"

Le ruspe sono entrate in azione poco dopo le 9.30. Hanno iniziato a demolire questo enorme manufatto costruito dalla ditta Cattafi e al centro di una vicenda giudiziaria piuttosto complessa. Il lavoro non è facile, la struttura è solida, i tecnici se ne sono accorti presto. Ci vorrà un po’ di tempo in più, ma alla fine un’altra grossa struttura verrà demolita e un altro piccolo pezzo di mare si vedrà da Via Don Blasco. E’ l’ultimo atto dell’amministrazione Buzzanca a Maregrosso, di una preganate valenza simbolica considerato che il manufatto demolito oggi era rimasto in piedi per quasi dieci anni nonostante i lavori fossero stati sospesi. “Ha una storia complessa dietro, sulla quale non ha senso tornare – racconta l’assessore Isgrò – diciamo che qui era prevista una ristrutturazione e invece la struttura è stata demolita e ricostruita. Al di là di questo, comunque, la cosa importante era portare a termine il nostro lavoro. C’era una struttura enorme, qui, la stiamo buttando giù e stiamo facendo un altro passo in questo lungo e complesso percorso di riqualificazione che abbiamo avviato”. Toccherà alla prossima amministrazione continuare gli interventi a Maregrosso, magari puntando a portare a termine il lavoro solo avviato da Buzzanca e Isgrò. Un lavoro che mira a restituire alla città un pezzo del suo affaccio a mare. L’obiettivo è ancora lontano, il percorso però è stato già tracciato. E sarebbe un delitto non provare a completarlo. “Mi piacerebbe che la prossima amministrazione raccogliesse il testimone e portasse avanti questo progetto. Che non può e non deve avere colore politico nè bandiere. Noi saremo sempre pronti a dare il nostro contributo, anzi sarebbe bello se nascesse un gruppo di lavoro dedicato proprio a Maregrosso e alla sua riqualificazione. Di sicuro da esponenti di maggioranza o di opposizione non lasceremo che tutto questo lavoro vada perduto. E vigileremo su chi in futuro si occuperà di portare avanti il nostro progetto”.

La demolizione del manufatto costruito dalla ditta Cattafi è l’ultimo passo di un percorso iniziato più di due anni fa che ha permesso di buttare giù molte costruzioni abusive a Maregrosso. Il sogno del sindaco Buzzanca e dell’assessore Isgrò era quello di far nascere un vero e proprio lungomare nella zona, senza altro cemento e con tanti spazi verdi, aperti ai messinesi. Un sogno, appunto, a giudicare dalla situazione attuale. Di certo, però, qualcosa per cominciare andava fatta. E la strada, che è ancora lunga e complessa, sembra essere quella giusta. (Maurizio Licordari)

8 commenti

  1. intanto pulizia torrenti e tombini e asfalto strade coi soldi dell’ecpoass niente vero?? vai vai in pace

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  2. .. come siamo ridotti male, si fa la passerella pure per i lavori di demolizione di un piccolo manufatto abusivo ed al rustico.
    Figuratevi avessero fatto qualcosa di concreto…….

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  3. mi,una grande opera demolita da buzzanca,era quella che era rimasta dopo che ha demolito la città di Messina.se c’è un buddace chi ci da u votu ,allura per messina non cè nessuna speranza…

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  4. il provincialismo di una città si vede anche da queste cose, si vantano di fatti per i quali non c’è nulla di cui vantarsi, nel frattempo i servizi veri e concreti non esistono

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  5. non mi stancherò mai di gridarvi VERGOGNA.

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  6. ma andae a casa, venditori di fumo……
    a chi volete prendere per i fondelli, i due compari che hanno rovinato la città, anzi l’hanno portata al rosso…hihihihihihihihihih

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  7. Il manufatto ha una storia lunga e complessa…. Vale invece la pena parlarne per capire di chi sono le responsabilità di coloro che hanno rilasciato le eventuali autorizzazioni, facendo anche nomi e cognomi e se siano stati perlomenno oggetto di sanzioni disciplinari. Ad oggi nessuno ha messo in evidenza come la capitaneria nella qualità di ente proprietaria del terreno demaniale abbia permesso, in tutti questi anni di edificare indisturbatamente l’area interessata. ed oggi, tutti, ipochiti che starnazzano come oche per una goccia di legalità nell’immenso mare di illegalità di messina.

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  8. Per me si va ne la città dolente,
    per me si va ne l’etterno dolore,
    per me si va tra la perduta gente.

    Giustizia mosse il mio alto fattore;
    fecemi la divina podestate,
    la somma sapïenza e ’l primo amore.

    Dinanzi a me non fuor cose create
    se non etterne, e io etterna duro.
    Lasciate ogne speranza, voi ch’intrate’.

    Ma che, Dante è passato da messina?

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